I Portici a Bologna e la cucina di Agostino Iacobucci, il Mediterraneo protagonista
di Albert Sapere
Agostino Iacubucci, 33 anni, di Castellammare di Stabia, tante esperienze campane tra cui l’ultima alla Cantinella di Napoli. Dopo la separazione dalla famiglia Rosolino si è trasferito a Bologna all’Hotel I Portici, bello e ben gestito da Riccardo Bacchi Reggioni. Tante le proposte ristorative offerte: il Ristorante i Portici, l’antica Ghiacciaia della Rocca di Galliera, il Lounge Bar, “La Terrazza” Bistrot, il room service. Non deve essere facile gestire un’offerta così ampia e per un pubblico così variegato, proviamo sia il bistrot che il ristorante.
“La Terrazza” Bistrot
L’ambiente del bistrot è caldo, riservato e rilassante, con luci basse ed un servizio informale. Un menù fatto di piatti tradizionali, L’Emilia quella dei tortellini e delle tagliatelle da un lato, dall’altro la Campania con i paccheri e il cuoppo fritto. Proviamo i piatti emiliani: un ottimo parmigiano reggiano 36 mesi, l’immancabile mortadella, i salumi, i tortellini in brodo fatti a mano dalla “sfoglina di fiducia”, provati anche con la variante Pignataro con l’aggiunta di mezzo bicchiere di lambrusco, che ci ha spiegato tradizione emiliana molto antica.
Le tagliatelle alla bolognese, la pancia di vitello di Mora Romagnola con spinaci uvetta e aceto balsamico. L’assaggio campano è il panino con moscione di Sorrento friarielli e salsiccia di cefalo al finocchietto e salsa di peperoncino. Il dolce, sbrisolona con mou salato frutti rossi ghiacciati e yogurt di bufala. Una proposta ristorativa light anche nel prezzo intorno ai 35 euro fatta di ottime materie prime, e di tempi giusti nel servizio. Il bistrot ci convince tradizionale nella cucina, essenziale negli arredi, pensato per un pranzo di lavoro o una serata in relax.
Il Ristorante I Portici
Bologna è una città dalle grandi tradizioni gastronomiche ma che fatica ad accettare la ristorazione d’autore. I Portici, infatti, resta l’unica stella Michelin della città. Diverso dal bistrot il ristorante, sala raffinata elegante luminosa, tovaglie di lino e candele, ricavata da un teatro di fine ‘800 con un grande pianoforte a coda sul palco.
Una bella carta dei vini con tanto spazio al Sud Italia. Dai piatti esce fuori l’anima mediterranea di Agostino.
Il mediterraneo che incontra la tradizione Emiliana, il piatto simbolo di questa fusione è sicuramente “il mio tortello di zucca”, un tortello di zucca fatto a mano con riduzione di aglianico salsa di Provolone del Monaco e jus di maiale.
Il piatto che ci è piaciuto di più il fusillo fatto a mano con ragù di pesce zuppa di pinoli, uvetta olive verdi e la sua tartare profumata allo zenzero.
Tutto il menù è giocato sulle contaminazioni tra la Campania e l’Emilia, mentre nel Bistrot le due linee erano rette e parallele, qui si intrecciano in continuazione producendo una cucina moderna, leggera ragionata e di buona complessità sensoriale. La proposta del ristorante prevede due menù, una degustazione di terra a 60 euro ed uno di mare a 70 euro, alla carta sugli 80 euro. Menzione di merito per il babà, lievitato 4 volte, elastico e profumato, da oggi non solo in Campania si potrà mangiare un grande babà.
Una ristorazione quella dei Portici variegata con tante sfaccettature, in cui scopriamo Agostino Iacobucci oltre che un bravo cuoco anche un ottimo organizzatore, senza rinnegare il passato ma con uno sguardo molto interessante al suo futuro.
I Portici Hotel Bologna
Via Indipendenza, 69
40121 Bologna
Tel. +39 051 42185
Fax +39 051 4218550
www.iporticihotel.com
Foto di Albert Sapere
Un commento
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fratello, sei un grandissimo, complimentoni, ti voglio bene