Aglianico del Vulture 2001 D’Angelo


Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Alcuni vini sono solidi come la quercia, resistono al tempo che passa e anche quando non sono prodotti con grande ambizione commerciale e di critica finiscono per diventare un classico. Come questo Aglianico 2001 di D’Angelo che, lo ricordiamo, è il prodotto base dell’azienda: l’annata straordinaria, l’ultima di un buon ciclo iniziato nel 1997 e terminato con questa, si riverbera in maniera plastica, didascalica, assoluta dentro il bicchiere in cui il varietale è immediatamente riconoscibile attraverso sensazioni intense e persistenti. Molto spesso, come si dice, il miglior modo per andare avanti è stare fermi, soprattutto quando tutti intorno si agitano, ed è il caso di Donato che, raggiunto l’equilibrio produttivo, non ha ceduto alle pressioni dell’uso invasivo delle barique riuscendo a conservare il giusto rapporto tra il frutto e il legno. La 2001, oltre ad avere sentori classici, conserva ancora una buona spinta di freschezza, il vino è preparato ad affrontare facilmente almeno altri quattro, cinque anni, di buon evoluzione ed è sicuramente un affare per quanti amano rossi classici da abbinare ai piatti di agnello e capretto o ai primi conditi con il ragù della domenica. Un bel prodotto, a prezzo da affare. L’espressione più alta della versione tradizionale dell’Aglianico del Vulture, un vino che, come tutti i grandi rossi, ha al suo interno almeno due grandi scuole di pensiero.

Sede a Rionero in Vulture. Via Provinciale, 8. Tel. 0972.721517. Fax 0972.723495. [email protected]  Enologo: Donato D’Angelo. Etari: 30 di proprietà più 10 in affitto. Bottiglie prodotte: 350.000. Vitigni: aglianico, merlot, chardonnay, pinot bianco, incrocio Manzoni.