Aglianico del Vulture 1993 doc Paternoster | Voto 93/100
Vista: 5/5. Naso 26/30. Palato 27/30. Non omologazione 34/35
Quando avete una bottiglia di Aglianico, non abbiate fretta. Mai. Se ben conservata, penso proprio che non ci sia un limite oltre il quale viene meno.
Prendete l’Aglianico del Vulture base di Paternoster, storico produttore di Barile. Parlo di una bottiglia del 1993 che all’epoca costava sulle cinquemila lire. La lavorazione semplice: vetroresina e legno grande, via sul mercato dopo due anni senza tanti complimenti.
La becchiamo all’Antica Osteria Marconi nell’antro inesauribile custodito da Peppe Misuriello. L’apriamo convinti della sua resistenza, ma la potenza e la forza di questo rosso ci spiazza oltre ogni misura. Deliziosa sull’agnello lucano cotto da Francesco Rizzuti.
«Mai bevuto un Aglianico così» dichiara Franco Ziliani. Devo dire neanche io.
Cosa aveva di speciale la bottiglia? Semplice, l’Aglianico del corso del tempo si mantiene integro e in forma ma perde ciccia, un po’ come i sessantenni che corrono la maratona. Lo tiene in piedi l’acidità e l’evoluzione terziaria capace spesso di trasformarlo in un vino complesso e affascinante.
In questo caso invece c’è la frutta. Non la ciliegia sotto spirito, e neanche la conserva. Proprio la frutta croccante e succosa, buona da mangiare e fresca. Il colore è rosso rubino, in bocca l’attacco è vibrante, piacevole, con i tannini vellutati dal tempo ben presenti.
La bottiglia è tanto più straordinaria quanto non era certo stata progettata per essere bevuta dopo quasi vent’anni. Ma non è la prima volta che capita con l’Aglianico di Paternoster. Come mai oggi scriviamo di un vino che difficilmente potrete mai bere? Perché riteniamo che il tempo sia un grande valore aggiunto a chi lavora con questa uva, un bene sempre più prezioso e di cui possono disporre solamente coloro che mantengono alto artigianato e cultura. Quando vedete cantine che vi promettono Aglianico pronto girate alla larga: non esistono bimbi che a un anno possono sostenere l’esame di maturità.
BARILE
Contrada Valle del Titolo
Tel.0972.770224
www.paternostervini.it
Enologo: Sergio Paternoster
Uva: aglianico
Bottiglie prodotte
120.000
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Ottimo vino, ottimo ristorante…insomma cosa volete di più dalla vita?
Carpe Diem
. . . . nel 93 avevo undici anni .. forse o probabilmente avrò partecipato anche io alla pigiatura dell’uva che ha creato questo ’93; forse avrò dato una mano in qualche travaso o molto più probabilmente avrò riempito qualche cartone con mia grande gioia !
come cambia il tempo e come cambiano le cose e gli eventi… quello che sembrava certo e scontato, quello per cui hai sognato e faticato poi alla fine non fa più parte di te… rubato o perduto… bho !
sono sicuro che quel ’93 è decisamente buono !
fabio mecca