Aglianico del Taburno 1999 doc


DEVI

Uva: aglianico e sciascinoso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Assolutamente fuori dai riflettori mediatici, l’unica azienda impegnata nell’Aglianico del Taburno doc sul territorio del comune di Benevento conferma quella tipicità di cui si sono perse le tracce grazie soprattutto a due fattori molto importanti: la qualità della frutta che arriva in cantina e la serafica calma con cui il vino viene affinato in legno, acciaio e bottiglia nel corso degli anni. Ecco dunque un bicchiere antico, ma sicuro, come quelli di qualità che hanno preceduto il corso barocco degli ultimi anni secondo il principio <è dell’enologo il fin la meraviglia>. Questo rosso di sei anni si è presentato assolutamente in forma all’appuntamento fissato dalla degustazione, un po’ come accadeva a quelli della Cantina del Taburno: rubino carico, al naso buona persistenza di sentori di marasca e amarene sotto spirito, poi anche tabacco, anche se non completamente pulito, in bocca fresco, di struttura, abbastanza morbido. Un vino capace di esprimere il territorio sannita con molta compostezza, la conferma della qualità dell’azienda che ha sempre stupito per la sua strepitosa Falanghina. Esecuzione plastica dell’Aglianico del Taburno, da spendere sui piatti di carne del territorio: la conferma di come ormai si stia perdendo la curiosità di andare a caccia di novità. Maggiore attenzione al naso porterà l’Aglianico di don Vincenzo De Ciccho ad un ottimo livello qualitativo mentre il prezzo è sicuramente da affare. Riflettiamo, poi: quanti rossi iperlodati possono affrontare un panel senza temere lo scorrere delle stagioni. Ci sono donne che durano una serata, e altre a cui il mattino regala nuova bellezza. Così è per i vini.

Sede a Contrada Masseria Nuova. Tel e fax 0824.21544. E mail: [email protected]. Enologo: Rino La Bagnara. Ettari: 16 di proprietà. Bottiglie prodotte: 50.000. Vitigni: falanghina, greco, aglianico, sciascinoso