Acciaroli di Pollica (Sa), Ristorante Boccaccio
di Enrico Malgi
Cucina tradizionale o creativa? Semplice o elaborata? Di mare o di terra? Economica o costosa? Tutte domande che non trovano una risposta facile o univoca. Soprattutto da parte mia che vengo da una diversa cultura culinaria, frutto di una generazione che ha vissuto la povertà post-bellica, in cui si soffriva veramente la fame. Mi ricordo che il massimo del godimento consisteva nel mangiare la carne soltanto la domenica, e non sempre! Carne, naturalmente, che in quell’epoca prevedeva soltanto degli scarti di bovino o suino, o perlomeno tagli poco nobili (interiora, frattaglie, mascariello, ecc.).
Un altro dei rari momenti di libidine gastronomica avveniva quando si partecipava ad un matrimonio, in cui veniva servito un mezzo pollo arrosto con patate! Per fortuna, da fanciullo sulla mia tavola non mancava mai il pesce, perché quasi ogni giorno lo portava mio nonno, che viveva in casa nostra, il quale aveva “’o puosto ‘ncoppa ‘e mmure” dalle parti di Porta Nolana a Napoli. E quello che avanzava, mia madre lo metteva ad arieggiare sopra una piccola finestra aperta in alto, perché allora non avevamo il frigorifero.
Altri tempi, ovviamente, dove le poche risorse economiche non permettevano eccessi, o frequentazioni di ristoranti (pochi allora). Tutt’al più raramente un frugale pranzo consumato in “cantina” o una pizza. Adesso è molto più facile scegliere, perché gli interessi sono cambiati e le possibilità più ampie.
Detto questo, ora vi voglio parlare di una mia visita effettuata recentemente, insieme con l’amico Gennarino Crocamo, al ristorante “Boccaccio” di Antonio Mazzarella, posizionato sul suggestivo e panoramico lungomare di Acciaroli. Qui si pratica un tipo di cucina prettamente marinaro, senza troppi svolazzi o innovazioni. La materia prima, che proviene quasi tutta dal mare antistante la location, viene esaltata nella sua specifica naturalità e integrità da una preparazione che attinge in massima parte dalla tradizione locale. Una cucina territoriale quindi, curata dal bravo chef Pietro Schiavo che ha alle spalle importanti ed interessanti esperienze professionali, semplice, genuina ed equilibrata.
Siamo seduti all’aperto proprio di fronte al mare in una soleggiata e calma giornata primaverile, sotto un rassicurante ed ampio ombrellone. Si incomincia con un classico antipasto di mare e di terra, dove si combinano e si fondono insieme pesce fritto e grigliato, gamberetti e polipo in insalata e melanzane farcite con ricotta e salmone. Ottimo davvero.
Per i primi piatti (proprio per non perderci niente e provare un po’ di tutto, in ricordo anche di quella atavica fame mai saziata come accennavo prima), optiamo per un piccolo assaggio di tre specialità del locale. Ecco allora un gustoso e ricco risotto e paccheri alla pescatora.
Un altro primo è composto da calamarata, con pesce bandiera, pomodorini, zucchine, carote e basilico, veramente sublime.
Poi pescatrice con paccheri, melanzane e pomodoro. A questo punto ci sentiamo veramente sazi. Abbiamo lodevolmente colmato l’ancestrale lacuna. Ma il pranzo deve forzatamente continuare e sempre con portate a base di pesce. Ecco allora due grosse triglie di scoglio grigliate, seguite subito dopo da un grosso polipo in umido con patate da leccarsi i baffi.
Quindi un invitante e prelibato tortino di alici alla mediterranea; e ancora involtini di pesce spada grigliato in foglia e fette di limone e salsa piccante. E, per finire, una fetta di torta ricotta e pera.
Basta così, non ce la facciamo proprio più. Però, ragazzi che “sfunnolo”, ma ne valeva veramente la pena, credetemi. Tutte queste prelibate leccornie, poi, sono state innaffiate da uno splendido Fiano Kratos 2009 di Maffini.
Un pranzo perfetto e godibile, quindi, che mediamente può costare intorno ai 30 euro con qualche portata in meno di quelle descritte e vini esclusi naturalmente. In ogni caso si gusta davvero la tipica e tradizionale cucina locale marinara e con dirimpetto la vista di un mare sempre limpido e trasparente. Andateci, non ve ne pentirete. In estate bisogna comunque prenotare, perché il locale è sempre pieno.
Ristorante Boccaccio di Antonio Mazzarella
Lungomare Nicotera – Acciaroli di Pollica (SA)
Telefono: 0974/904646
Sempre aperto, a parte il mercoledì in inverno e pochi giorni di ferie tra dicembre e gennaio
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Enrico, quando ho letto del mezzo pollo, mi è tornato in mente quell’abitudine di portarsi a casa gli avanzi del pranzo nuziale. Altro che scene da un matrimonio: all’improvviso vedevi uscire dalle borsette buste e bustarelle che si riempivano in un lampo di bistecche, pezzi di pollo, mazzancolle… ogni cosa che restava al banchetto. Una volta, in un quotatissimo ristorante ciociaro, trovai nell’apparecchiatura anche una discreta bustina piegata accanto al tovagliolo onde evitare che i commensali andassero a rompere i ……. ai camerieri. Decisamente erano tempi magri, ai voglia a dire “sono per il cane” , in realtà ci si pranzava benissimo il giorno dopo. Ed era meglio così.
Carissima Alba, com’è vero quello che tu affermi qui. Questo non fa altro che confermare la mia tesi: veniamo da una cultura retrograda ed incivle, anche se, come ho riportato nel post, siamo comunque parzialmete giustificati da quella fame atavica mai saziata nel corso dei tempi. E mi riferisco ad un passato ancora più lontano e non limitato soltanto al periodo bellico.
Ti abbraccio.
Allora posso recarmi ad acciaroli e gustare le prelibatezze di questo ristorante?
Me lo consigliate
Di corsa…