Accamilla 2011, il bianco Camerlengo di Antonio Cascarano
Uva: Santa Sofia, Malvasia, Cingoli
Fascia di prezzo: ndFermentazione e maturazione: legno
Non amo particolarmente i macerati, ma per mia fortuna non ho mai bevuto con il paraocchi. Ecco perché vi consiglio, se lo trovate, questo bianco lucano, un migliaio di bottiglie si e no, prodotto da Antonio Cascarano e dedicato al suo cagnetto che era la sua immancabile compagnia sino a qualche tempo fa e che tutti noi abbiamo conosciuto. La piccola cantina, quattro ettari per 12mila bottiglie ha due i corpi aziendali, Piano di Croce, vicino il paese, con l’aglianico e Toppo d’Avuzzo dove vengono coltivate le uve bianche, Santa Sofia, un clone di fiano, malvasia bianca e cingoli.
Siamo a Rapolla, nel cuore del Vulture, anche qui sul lato nord del paese ci sono le cantine scavate nella roccia come nella vicina Barile.
Questo macerato, circa 18 giorni, ci è piaciuto particolarmente per la complessità del naso dovuta alla evoluzione della malvasia e sicuramente anche a quella del Santa Sofia, clone di fiano diffuso in Basilicata e nel vicino Cilento. Ma ci è piaciuto anche per il palato, sapido, fresco, piacevolmente tannico.
Un vino da meditazione da scolare tutto di un fiato.
Sede a Rapolla. www.camerlengodoc.com. Ettari: 4 di proprietà. Vitigni: aglianico, malvasia, Santa Sofia, cingoli. Enologo: Fortunato Sebastiano.
2 Commenti
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Nel bene e nel male gli orange wine oggi fanno tendenza è bisogna tenerne conto.In questo caso particolare poi ,conoscendo Il grande aglianico da agricoltura biologica del nostro ,la cosa si fa oltremodo interessante e stimola la ricerca delle poche bottiglie in circolazione.Grazie per la segnalazione e……..forza vini del sud.FM.
Ci piace, ci piace, orange style, new age! Ma sempre senza paraocchi…