A Trentinara la cucina lenta di Villa Tredaniele


Villa Tredaniele, vini e cucina
Via Roma, 2
Trentinara
Telefono: 0828 – 1995003
Aperto a cena, sabato e domenica anche a pranzo
Lunedì chiuso

Tredaniele, i vicoli di Trentinara

di Carmen Autuori

Trentinara, a pochi minuti da Paestum, è uno dei borghi più belli del Cilento, diventato negli ultimi anni destinazione turistica di tutto rispetto sia per l’enogastronomia che per le sue bellezze naturalistiche. Alle spalle il monte Vesole, dalla terrazza panoramica situata nel punto più alto del centro storico si può godere di un panorama mozzafiato che abbraccia tutta la piana di Paestum fino al mare. Salendo per gli antichi vicoli si viene rapiti da splendidi portali in pietra, cortili, deliziosi balconi traboccanti di gerani, bouganville, belle di notte, piccoli garofani e anche piante di viti, palazzi gentilizi e, valore aggiunto, da una “musica” di sottofondo che anche nell’alta stagione non smette mai di suonare: il silenzio. In sostanza un luogo che parla di armonia perfetta tra uomo e natura che ha mantenuto, inalterato, il fascino del vivere lento.

Tredaniele, il panorama da Trentinara

Tredaniele, i balconi di Trentinara

Proprio nel cuore del centro storico, in un palazzo del XVIII secolo con annesso giardino delimitato da mura in pietra e perfettamente inserito nel tessuto urbano, Pietro, Giovanni e Francesco Daniele propongono, oltre ai vini Tredaniele da uve aglianico, cabernet sauvignon, pinot e fiano, provenienti dagli appezzamenti di famiglia dislocati tra i 450 e i 750 metri (la vigna più alta del Cilento) sul livello del mare, piatti che appartengono alla tradizione trentinarese più autentica: in cucina Faluccio (sta per Raffaele) e la signora Annamaria, figlio di zì Pietro di Cammaracanna, storico pastore e uno dei personaggi più iconici del paese, cercatelo su youtube se volete conoscere la storia vera di questo angolo di Cilento.

Tredaniele, Giovanni pietro e Francesco Daniele

Tredaniele, l’orto di sera

“Villa Tredaniele nasce come completamento della nostra attività principale che è la produzione di vino iniziata, formalmente, nel 2016 anche se ho sempre seguito, fin da bambino, mio nonno nelle vigne di famiglia – spiega Giovanni -. Il tre è un numero che ricorre spesso nella storia del paese e in quello della nostra famiglia. La leggenda narra che i soldati romani fossero pagati tre danari per la loro sorveglianza all’acquedotto che, partendo da qui, portava l’acqua nella piana di Paestum; nel comune di Trentinara oltre al Viesole c’è il Tremonti, la montagna a tre punte; noi siamo tre fratelli, quindi, la scelta del nome per la nostra cantina è stato un fatto naturale.

Nel 2023 abbiamo concluso la ristrutturazione del fabbricato che apparteneva ad una famiglia nobile del paese e, con grande sorpresa, durante i lavori è venuto fuori un portale in pietra con su inciso il nostro cognome: molto probabilmente qualche antenato abitava nella parte inferiore. Si tratta di una tipica abitazione contadina, la chiamiamo la Botteghina, composta da unica stanza con camino e forno a legna a noi molto cara. Per ora la utilizziamo nella stagione invernale per le degustazioni e gli eventi privati, ma stiamo pensando a nuovi progetti. Per ora abbiamo aperto Villa Tredaniela, precisamente da marzo 2024, perché crediamo fermamente nell’abbinamento del vino con il buon cibo, a patto che tutto parli di territorialità”.

Tredaniele, la botteghina

La promozione della sua terra è stato sempre l’obiettivo di Giovanni, e dei suoi fratelli. È dal 2020 che organizza le giornate in vigna con ospiti speciali, tra cui noti gruppi musicali, forte della convinzione che intorno al vino ruota la cultura di un territorio che deve essere adeguatamente comunicata se si vuole contrastare la piaga dello spopolamento. Il luogo preferito è il vigneto sul monte Vesole, dove è possibile degustare la tradizionale pizza cilentana, pomodoro cotto e cacioricotta, ed il viccio, una tipica ciambella una volta usata per testare la temperatura del forno, entrambe preparate da Pietro. Se siete amanti dei percorsi naturalistici, sono a disposizione degli ospiti e-bike con le quali esplorare sentieri di rara bellezza.

Tredaniele, festa in vigna

Tredaniele, la vigna

Tredaniele, Giovanni Daniele

La cucina lenta

Come dicevamo qui non ci sono chef ma solo cucinieri: si mangia come in una tipica famiglia cilentana.

Oltre all’ accogliente sala interna, pietre e travi a vista, pavimenti in legno, in esposizione le sette etichetti di vini, dalla primavera in poi è possibile pranzare o cenare direttamente nell’orto curato dalla signora Annamaria. Un’esperienza davvero suggestiva tra zucchine, fiori di zucca, pomodori che in questo periodo sono in piena maturazione, gli stessi ortaggi raccolti e cucinati al momento.

Tredaniele, il giardino

Tredaniele, mangiare nell’orto

Tredaniele, i vini

Tredaniele, particolare della sala

In inverno ed in estate il benvenuto è costituito dalle crocchette di patate cilentane, patate, cacioricotta fritte in olio evo, rigorosamente senza panatura. Di straordinaria leggerezza i fiori di zucca ripieni farciti con ricotta di pecora.

Tredaniele, i fiori di zucca ripieni

Sempre tra gli antipasti l’immancabile acqua sale con pomodorini dell’orto, origano di montagna, alici di menaica sott’olio e perline di bufala.

Tredaniele, l’acqua sale

Sontuosa ed equilibratissima la parmigiana, mentre il caciocavallo podolico è impreziosito dal tartufo estivo.

Tredaniele, la parmigiana

Tredaniele, mescafrancesca

Non manca mai la “mmescafrancesca”, una zuppa tipica trentinarese a base di legumi, castagne secche e cereali.

In primavera buonissime le fave con la pancetta e l’uovo da galline felici con asparagi selvatici. A completare salumi e formaggi tutti acquistati da produttori locali.

Tredaniele, fave e pancetta

Una menzione a parte merita la prosciuttella, stagionatura da manuale e gusto che riporta immediatamente ai salumi prodotti in casa, affumicati accanto al camino.

Tredaniele, caciocavallo podolico con tartufo estivo

Tredaniele, uovo a occhio di bue con asparagi selvatici

Asparagi selvatici, in questa stagione sostituiti dai fiori di zucca, sono – insieme alla pancetta locale – il condimento dei ravioli la cui farcia è costituita da cremosa e freschissima ricotta di pecora.

Tredaniele, raviolo con ricotta di pecora, asparagi e pancetta croccante

Per secondo le polpette cilentane con la passata di pomodoro fatta in casa e la carne di maiale fritta con i peperoni.

Tredaniele, le polpette

Tredaniele, carne di maiale  e peperoni

Non lasciatevi tentare dalla scarpetta se volete arrivare al dolce: il pane di Trentinara, solo grani antichi, è tra i più famosi della regione.

Tredaniele, cannoli cilentani

Per dessert imperdibili i cannoli cilentani, sfoglia leggera come una nuvola e crema, bianca e al cioccolato, come si faceva una volta, ovvero con le uova del pollaio, oppure la ‘pizza roce’, il dolce cilentano per antonomasia. A voi la scelta, io vi consiglierei di assaggiarli entrambi, non ve ne pentirete.

Villa Tredaniele
Via Roma, 2
Trentinara
Telefono: 0828 – 1995003
Aperto a cena, sabato e domenica anche a pranzo
Lunedì chiuso

2 Commenti

  1. Puntuale e dotta la descrizione del salume, propria di chi, come Carmen, è tecnico assaggiatore Onas. Plaudo.
    p.s. Quando trovi salumi che meritano, ricordati di chi ti fu maestro. Il mio palato ti sarà grato :-)

    1. Grazie per le belle parole, maestro. Villa Tredaniele è uno di quei posti autentici proprio come piacciono a te. Organizziamo!

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