Il menu dei classici di Pietro Parisi a Palazzo Gentilcore


di Marco Contursi

Pietro Parisi è uno chef molto bravo che dopo aver girato il mondo ha trovato la sua dimensione ideale a Castellabate, nello splendido boutique hotel di Chiara Fontana e Giovanni Riccardi, Palazzo Gentilcore. Qui, nel ristorante Pancrazio, Pietro può esprimere la sua cucina, fatta di materie prime vere, che sceglie personalmente dai contadini della zona, oltre a quelle che Giovanni, fine gourmet, va a prendere dai suoi clienti, in zone rurali, dove l’Avvocato è ancora figura da trattare con deferenza. Chiara, docente universitaria, offre invece un tocco di grazia muliebre all’accoglienza dei clienti, con il, riuscito, intento di farli sentire a casa.

il menu di Pietro dei classici

il menu di Pietro dei classici

Ora, con l’inizio di questa stagione estiva, e l’arrivo dei primi clienti dopo la chiusura invernale, Pietro ha voluto proporre un menù coi suoi classici cavalli di battaglia ad un prezzo amico di 40 euro, vino compreso: 6 antipasti, tra cui la sua ormai celebre parmigiana nel “boccacciello”, i cavatelli fatti a mano al ragù, il maiale nella mela annurca o il pescato del giorno nella foglia di fico, e un dolcino a chiudere.

Palazzo Gentilcore - la sala esterna

Palazzo Gentilcore – la sala esterna

Si sta bene a Palazzo Gentilcore, sotto il pergolato fiorito, al tramonto.

Palazzo Gentilcore - tramonto

Palazzo Gentilcore – tramonto

Il mare che si addormenta nelle placide acque offre suggestioni rare altrove.

Palazzo Gentilcore- tavoli sotto il fico

Palazzo Gentilcore- tavoli sotto il fico

Questo menù poi, ad un prezzo decisamente conveniente per quel che si degusta, è l’occasione per provare la cucina di Pietro, e scoprire  la sua passione, inesauribile, di girare per le campagne per selezionare i piccoli artigiani del gusto da cui rifornirsi, da qui il soprannome di “Chef Contadino”.

Pietro Parisi - cavatelli al ragù

Pietro Parisi – cavatelli al ragù

Pietro Parisi - Carciofo imbottito

Pietro Parisi – Carciofo imbottito

Pietro Parisi - le focacce

Pietro Parisi – le focacce

Pietro Parisi - maiale e mele annurche

Pietro Parisi – maiale e mele annurche

Pietro Parisi - polenta e cicoria

Pietro Parisi – polenta e cicoria

Pietro Parisi - uovo verza e nduja

Pietro Parisi – uovo verza e nduja

Pietro Parisi - pescato in foglie di fico

Pietro Parisi – pescato in foglie di fico

Pietro Parisi - parmigiana nel boccaccio

Pietro Parisi – parmigiana nel boccaccio

Pietro Parisi - il dolce

Pietro Parisi – il dolce

In un mondo sempre più caotico, Cilento compreso (in estate), trovare un’oasi di pace e signorilità è cosa ormai desueta.

Palazzo Gentilcore - vino

Palazzo Gentilcore – vino

A me piace venire qui, sedermi nel giardino, magari con un calice della “selezione dell’Avvocato” che Giovanni non mi fa mai mancare, sgranocchiando un pezzo di focaccia calda e due fette di soppressata, appena tolto, con non poca fatica, dalla sugna, sottovuoto ante litteram che la rende morbida e profumata.

La Catarsi passa per piccoli momenti di piacere.

All’ombra di un fico.

 

Palazzo Gentilcore
via G Amendola Castellabate
tel 0974 1735006

 

Scheda del 12 settembre 2023

di Marco Contursi

Quando pensi ad un boutique Hotel, immagini cibi massificati, e atmosfera impettita. Non qui, non a Palazzo Gentilcore. Sotto un albero di fico, tanto maestoso quanto fecondo, Chiara e Giovanni, docente universitaria lei, avvocato lui, vi accoglieranno come vecchi amici. Buongustai lo sono per davvero e si vede dalla cura personale che c’è dietro ogni prodotto. In cucina, Pietro Parisi, dimostra in ogni piatto che il soprannome di chef contadino è il più adeguato, per chi come lui, rispetta la materia prima con maniacale semplicità.

Palazzo Gentilcore - noi

Palazzo Gentilcore – noi

La cena parte bene, Io Chiara e Assunta siamo affamati e Giovanni è stato in quel di San Gregorio Magno e ha portato salsiccia sotto sugna e un bambiniello podolico di 5 kg. Che lascio a chi ama i formaggi, e mi misuro, con il doveroso rispetto, con l’insaccato suino, a cui la conservazione nel grasso nobile regala morbidezza e profumi rari da trovare.

Palazzo Gentilcore - salsiccia e caciocavallo podolico

Palazzo Gentilcore – salsiccia e caciocavallo podolico

Palazzo Gentilcore - fetta salsiccia sotto sugna

Palazzo Gentilcore – fetta salsiccia sotto sugna

Si affetta e si mangia, il pane di Pietro con farine locali è sodale perfetto del salume, e la magnum di Fasanella, già quasi finisce.

Palazzo Gentilcore - magnum di aglianico

Palazzo Gentilcore – magnum di aglianico

Ma da Colliano sono arrivati freschi freschi dei tartufi estivi, profumati che non vi dico. “Me lo fai con l’uovo?” e Pietro mi accontenta, una spolverata di pepe e una grattata generosa di quello che non tutti sanno essere un fungo ipogeo. Mi consolo e potrei finire qui la cena. “Ma un assaggio di cotichella non ve lo fate?”, Cotichella a settembre? Ma sì, memore del brocardo “Dura cotica sed cotica”.

Palazzo Gentilcore - uova al tartufo

Palazzo Gentilcore – uova al tartufo

Palazzo Gentilcore - cotichella

Palazzo Gentilcore – cotichella

O forse era, Carpe Coticam? Boh, questa però era dolce e callosa il giusto, buonissima. E se la giocava alla pari con una parmigiana di melanzane che da anni è il cavallo di battaglia di questo chef che ha girato il mondo e poi deciso di tornare. Mica era scontato che lo facesse. L’Italia è un paese difficile e spesso ingrato.

Palazzo Gentilcore - parmigiana nel boccaccio

Palazzo Gentilcore – parmigiana nel boccaccio

Ma noi, a tavola, siamo grati, giovani, carini e di buon appetito. Pietro lo sa ed ecco arrivare dei ravioli belli ciotti, con un generoso ripieno e ancor più generoso condimento di burro di bufala e tartufo. Da mangiarne una zuppiera.

Palazzo Gentilcore - raviolo al tartufo

Palazzo Gentilcore – raviolo al tartufo

Palazzo Gentilcore - raviolo tagliato con ricotta locale

Palazzo Gentilcore – raviolo tagliato con ricotta locale

E’ notte fonda. La magnum di aglianico è finita ed arriva la mezzo litro di Pancrazio, vino da dessert prodotto da Giovanni, con la sapienza antica del vino cotto, che ben sposa il babà di Pietro ma soprattutto la piccola pasticceria secca che ho portato io.

Palazzo Gentilcore - pancrazio e dolcini secchi

Palazzo Gentilcore – pancrazio e dolcini secchi

Palazzo Gentilcore - babà

Palazzo Gentilcore – babà

Chiacchiere, Pancrazio, un dolcino, le stelle.

Un fico che maturo cade sulla tavola, come a dire “mangiami, che aspetti?”.

La luna piena ci guarda, muta. Certe sere anche una parola è di troppo.

Si sta bene qui.

Se si ha animo per capire che l’essenziale è invisibile agli occhi.

Non alla Pancia.

Non al Cuore.

Luna piena da Palazzo Gentilcore

Luna piena da Palazzo Gentilcore

Ristorante Pancrazio,

Hotel palazzo Gentilcore via Amendola 1 Castellabate tel 0974 173 5006.

Prezzo medio 50 euro.

 

Scheda del 13 febbraio 2023

Pietro Parisi

Il 24 marzo, riaprirà le sue porte Palazzo Gentilcore, Art Boutique Hotel, posto nel cuore del Borgo di Castellabate. La riapertura, dopo alcuni mesi di ristrutturazione, è l’occasione per annunciare il ritorno in Campania del talentuoso Chef Pietro Parisi, che assumerà la guida della cucina di Pancrazio, la locanda posta nelle antiche scuderie del Palazzo.
Formatosi alla Scuola di Alta Cucina di Gualtiero Marchesi, per cinque anni allievo prediletto di Alain Ducasse e, dal 2017, Ambasciatore della Dieta Mediterranea nel mondo, Pietro Parisi ha aderito all’Alleanza Slow food dei Cuochi e rientra arricchito da un prezioso bagaglio di esperienze e premi internazionali, tra cui quello come Testimone di diritti umani conferitigli dalla Lunid (Libera Università dei diritti umani).
Lo “Chef contadino” porterà a Castellabate la passione per i sapori e i profumi della sua infanzia: il ragùdi nonna Nannina, che la domenica avvolgeva la casa, fin dalle prime ore del mattino; le polpette al sugo; le verdure dell’orto; i dolci della tradizione.

Un commento

  1. Conosco lo Chef Pietro Parisi, sono contento del suo ritorno nella terra della Campania, e credo che anche per lui è un ritorno amatissimo.
    L’ho conosciuto quando gestiva il suo Era Ora, ho conosciuto non solo la sua cucina, ma soprattutto il suo valore umano e il rispetto per le persone.
    Ben tornato Pietro.

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