A Imola “quattro ristoranti raccontano l’olio evo”
di Marco Milano
Pappa al pomodoro riccio di Parma con alici e olio extravergine bio ma anche pasta e cicerchie direttamente da Anacapri con olio extravergine. Convegno su olio, uliveti e pranzo degustazione a base del prezioso liquido color oro a Imola nell’ambito della rassegna “Baccanale”.
L’annuale rassegna dedicata alla cultura del cibo che per l’edizione 2024 ha come tema “Un filo d’olio”. E in occasione della kermesse imolese che ogni anno da circa trent’anni è appuntamento fisso per tutti coloro che vogliono scoprire e conoscere le varie sfumature del gusto, della gastronomia e dei piaceri della tavola in un vero e proprio festival “colorato” da eventi e con incontri con storici, chef, gastronomi, tutti all’insegna della cultura del cibo, c’è stato anche un pranzo degustazione con i ristoratori delle zone dei progetti protagonisti dell’olio evo, con ognuno dei quali c’era un piatto dove l’olio del territorio era protagonista.
Una raffinata conclusione di una giornata aperta al “Teatro Ebe Stignani” dal convegno “Antichi uliveti e una nuova idea di olio”. Il primo focus del convegno è stato sull’esperienza de “L’Oro di Capri”, con interventi del vicepresidente dell’associazione L’Oro di Capri, Vincenzo Torelli e di Angelo Lo Conte, presidente di Slow Food Campania e direttore del progetto del recupero identitario e della tradizione rurale di Anacapri. Al centro dell’intervento l’esperienza di rigenerazione della coltura dell’olivo e dell’olio ad Anacapri attraverso il coinvolgimento dei bambini, delle scuole e della comunità tutta, con progetti organici a lungo raggio con un’importante ricaduta sul ciclo intero di produzione delle olive e dell’olio, investendo anche il paesaggio, la tutela della biodiversità e la sensibilizzazione alla sostenibilità. Secondo focus sul tema “Il ritorno dell’ulivo nel Ducato di Parma e Piacenza” con interventi di Mauro Carboni, presidente dell’associazione “l’Olio del Ducato” e Gianpaolo Bononi, produttore piacentino di olio extravergine bio. La seconda sessione è stata, invece, all’insegna dei cambiamenti climatici e come abbiano permesso via via di far riaffermare l’olivicoltura in un’area dove essa era scomparsa. “La sfida nell’area di Parma e Piacenza – è stato osservato durante l’incontro – sta oggi nel riattivare una filiera virtuosa che metta in atto le migliori pratiche nella coltivazione delle olive, per riattivare una produzione che punti all’eccellenza”. Si è parlato, infatti, in relazione al territorio di Parma e Piacenza, di un’olivicoltura di confine, dove l’olivo era coltivato secoli addietro ed è poi stato sostituito da altre coltivazioni, ad esempio, quelle legate alla zootecnia, come nel parmense.
Terzo ed ultimo focus sul tema “L’olivicoltura nel territorio imolese” con interventi di Giovanni Bettini di Podere Pratale e Marika Zaganti, responsabile aziendale del Frantoio Valsanterno, frantoio al servizio della comunità locale. E proprio attraverso la grande attività del frantoio Valsanterno che molisce le olive dei piccoli produttori dell’area, destinati all’autoconsumo, come anche degli imprenditori olivicoli che commercializzano nella zona, si è insistito sulla rinascita della produzione olivicola nell’imolese. Una realtà che è diventata sempre più concreta negli ultimi venti anni. Da quest’anno, inoltre, similmente all’esperienza di Capri, anche nell’imolese, attraverso il frantoio Valsanterno, saranno avviati progetti di visita al frantoio e agli uliveti, rivolti ai bambini delle scuole dell’area. Al centro del convegno di Imola anche la salvaguardia della biodiversità e della sostenibilità ambientale. Le cronache, infatti, raccontano come tanti produttori olivicoli hanno subito molti danni dalle piogge abbondanti degli ultimi mesi che hanno comportato tanta acqua nelle olive, determinando una resa minore dell’olio ed una perdita di concentrazione di profumi e aromi nell’olio prodotto. Altro argomento di interesse della manifestazione l’aspetto nutrizionale dell’olio extravergine di oliva, in particolare, per la salute e l’abbassamento delle malattie croniche. E poi tutti a tavola per un incontro di gusto tra i quattro ristoranti. Dal “Bistrot La Corale Verdi” di Parma, lo chef Mario Marini ha proposto Pappa al pomodoro riccio di Parma con alici e olio extravergine bio “Incanto Sublime” di Giampaolo Bononi, mentre dal “Gastarea Bistrot” di Castel San Pietro Terme lo chef Dmitri Galuzin ha portato all’attenzione del palato degli ospiti una “Giardiniera d’autunno all’olio extravergine di oliva Podere Pratale di Giovanni Bettini con crostino al parfait di fegatini di pollo e mosto cotto”. Il ristorante “Columbus” di Anacapri con lo chef Roberto Carraturo ha firmato una pasta e cicerchie con olio extravergine “l’Oro di Capri”. Infine, per il ristorante “resident”, di Imola, l’”Osteria del Vicolo Nuovo” lo chef Federico Savelli ha presentato delle coscette di galletto alla cacciatora con olive e olio extravergine del Frantoio Valsanterno.
Il gran finale in dolcezza firmato sempre dal ristorante “Columbus” di Anacapri è stato all’insegna della tradizionale torta caprese ma in una speciale versione con olio extravergine “l’Oro di Capri”.