50 Top Pizza! Arriva la prima guida on line sulle pizzerie curata da Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere
On line garantita da Lsdm e Luciano Pignataro Wineblog
500 schede di 100 collaboratori esperti, anonimi e paganti dalla Val d’Aosta alla Sicilia
Una classifica votata in segreto senza vincoli pubblicitari.
Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere sono i curatori di una iniziativa editoriale unica lanciata da Formamentis: non una semplice guida, ma una vera e propria classifica delle pizzerie del Belpaese, napoletane, romane e italiane senza distinzione, stilata da 100 collaboratori che le visiteranno in forma anonima e pagando il conto senza farsi riconoscere.
L’unico obiettivo è quello di rendere un servizio ai lettori e ai clienti sottolineando le pizzerie nelle quali non solo si mangia una buona pizza, dato scontato per entrare tra le prime 500, ma dove si presta la giusta attenzione alla ricerca, al servizio, alla carta dei vini e delle birre, all’arredamento e all’hotellerie.
Entro marzo saranno pubblicate le prime 350 schede, poi, a seguire, una al giorno dalla 150 alla 51esima posizione.
In una kermesse finale organizzata a giugno a Napoli in diretta saranno svelate le prime 50 posizioni.
Il sito www.50toppizza.com si avvarrà di contributi di esperti, nutrizionisti, fotografi professionisti tecnologi alimentari, giornalisti esteri, a cominciare dalla finestra di Tommaso Esposito, e sarà navigabile entro la fine dell’anno, il tutto sarà completamente gratuito e a disposizione dei lettori.
Premi speciali saranno dedicati ai principali stili di pizza esteri.
50 Top Pizza è il culmine di un sodalizio decennale tra Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere ed ha l’ambizione di offrire una classifica seria e senza pregiudizi sullo stato dell’arte delle pizzerie italiane partendo dalla esperienza maturata con il blog www.lucianopignataro.it e le Strade della Mozzarella (www.lsdm.it).
Formamentis, leader in Italia nel settore della formazione, ha deciso di investire le risorse necessarie per garantire piena autonomia ai curatori e alle redazioni.
Per tutte le prossime novità…stay tuned!
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Che sia la fine di quelle cartacee che non hanno più senso. Il progetto è apprezzabile ma, sono sincero, e già mi sono espresso, io, in molti anni, come semplice appassionato di pizza napoletana classica e attento lettore, ho maturato un forte scetticismo verso TUTTI i food blog. Ho salutato con entusiasmo i due post sulle pizzerie in anonimato ma non mi fido di nessuno: sono stato più volte deluso. Detto ciò non sono completamente chiuso e pronto a rivedere le mie posizioni. Spero che siate veramente indipendenti e anonimi.
A me sembra un ottimo progetto, ma riporto di seguito un paio di considerazioni.
E’ impossibile confrontare uan pizza napoletana rispetto ad una romana, e tanto meno ad una all”italiana’. Riscontro lo stesso problema di quando si vuole forzatamente confrontare un Prosecco ad uno Champagne (metodo charmat vs classico): si finisce per confrontare mele con le pere.
L’assaggio non è sufficiente: è necessario sapere anche gli ingredienti. Vuoi mettere una pizza fatta con farine ‘pure’ (certificate senza additivi, consevanti, stabilizzanti e ‘diavolerie’ autofermentanti) utilizzando lievito fresco, magari madre, rispetto a questi mix ‘paraculi’ proposti da quasi tutti i molini e dove l’abilità del pizzaiolo è praticamente ridotta a versare dell’acqua e aspettare che l’impasto lieviti da solo!
Ad ogni modo, buon lavoro.