Vitigno & Terroir a Baronissi con Ais Salerno
di Enrico Malgi
Derby campano Avellino-Salerno, giocato su campo neutro a Villa Farina in quel di Baronissi. Sulla carta i pronostici pendono tutti a favore degli irpini, che possono schierare la migliore formazione possibile, mentre i salernitani sono costretti ad affidarsi ad un team di giovani promesse, che per quanto potenzialmente brave sono ancora in fase di crescita.
Da una parte sono allineate cinque aziende avellinesi con i loro Fiano di Avellino Docg, che riflettono perfettamente le diverse anime dei migliori areali: Tenuta Scuotto di Lapio, I Favati di Cesinali, Tenuta Sarno di Candida, Villa Raiano di Montefredane e Ciro Picariello di Summonte. Allenatore Vincenzo Mercurio, con la collaborazione di Vittorio Guerrazzi.
Dall’altra parte sono disposte sei bottiglie di Aglianicone che cercano di contrastare l’evidente supremazia degli avversari: Prodigo 2014 di Scairato, Monteforte 2014 di De Conciliis, Buxento 2014 di Silvaplantarium, Quercus 2015 di Macellaro, Aglianicone 2016 di Gasparro e Canto della Vigna 2008 di Rizzo. In panchina come riserva prende posto l’Alburno 2013 di Tenuta del Fasanella. Managers Giuseppe Celano Ciro Macellaro, Marco Serra e Nevio Toti. Direttore di gara Enrico Malgi. Pubblico delle grandi occasioni, che ha correttamente e pacificamente tifato per i due opposti schieramenti.
L’allenatore irpino Vincenzo Mercurio passa subito all’attacco, disegnando alla maniera di Josè Mourinho una pregevole tattica di gioco e facendo sfoggio nel contempo di notevoli capacità tecniche, sottolineato da convinti applausi da parte dei numerosi spettatori. Dall’altra parte i conduttori dell’Aglianicone non sono stati da meno, ispirando ficcanti azioni offensive che hanno entusiasmato la platea. Al termine della gara, il cui risultato è stato soddisfacente per entrambi gli schieramenti, tutti insieme si sono dati appuntamento per il canonico “terzo tempo”, connotato da copiose e canoniche bevute.
Al di là della scherzosa metafora calcistica, è innegabile che la VIII edizione di Vitigno & Terroir – Il Salotto del Vino Monovitigno Autoctono Campano, ospitata nelle vaste e splendide sale di Villa Farina di Baronissi ed organizzata dalla delegazione A.I.S. di Salerno con a capo Nevio Toti in collaborazione con l’Agenzia di Comunicazione ed Event Planner “Mestieri e Sapori”, è stato un evidente successo.
Le specie varietali autoctone regionali presentate nelle due serate sono state l’aglianico, il piedirosso, il fiano, il greco, la falanghina e la coda di volpe. Per l’occasione poi è stato acceso uno speciale focus riservato proprio all’aglianicone. Innumerevoli banchi d’assaggio di eterogenei vini, ottime specialità culinarie locali, show cooking, street food d’eccellenza e laboratori di degustazione, con approfondimenti ed analisi di tutto il territorio campano attraverso le principali zone di produzione, hanno completato la variegata proposta. Ottima l’organizzazione curata in ogni piccolo dettaglio e folta la partecipazione di enoappassionati.
Foto di Rosario Di Giacomo e Toni Isabella
4 Commenti
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Risultato scontato di parità visto che entrambe le squadre gravitano sotto le ali protettive non solo di Lotito ma anche dello “sceriffo”in carica a Napoli.PS.Il nostro comune amico Vincenzo anche con la barba non riesce ad invecchiarsi ma rimane sempre un eterno ragazzo.FM.
Caro Francesco grazie per il ragazzo, a tal proposito devo dirti che il più giovane di tutti è Enrico, che come leggi è riuscito a farci divertire con il suo gioco sul derby, e non si stanca mai di sapere e di conoscere nuovi vini e nuove persone, un vero giovane ricercatore!! VM
Il baffo inossidabile ha una marcia in più, sarà lo spirito…etilico
Grazie per il “giovane”. IL segreto è tutto qui: avere sempre fame di sapere e non stancarsi mai. Studiare, partecipare, viaggiare, applicarsi, confrontarsi ed imparare. Avere un entusiasmo giovanile significa appassionarsi ad ogni piccola cosa. Essere umili e non sentirsi mai appagati. Avere soprattutto sempre rispetto per tutti e rendersi disponibile nel limite del possibile. Essere sempre educati e gentili, anche con chi non la pensa come noi. Ed infine ringraziare sempre.