Vigna Chignole 1998 Ischia Bianco Superiore Pietratorcia
Uva: biancolella, forastera, fiano
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio
Sono passati vent’anni dall prima vendemmia etichettata da Pietratorcia, la cantina fondata dalle famiglie Iacono, Regine e Verde nel cuore della campagna ischitana di Forio, alle falde dell’Epomeo. Una piccola cantina, seguita dall’enologo di famiglia Gino Iacono, che ci ha sempre regalato grandi bianchi, eleganti, sapidi e longevi.
Durante le feste natalizie mi piace stapparli, ma devo ammettere che non ero mai andato così indietro nel tempo come in questo caso: 1998 Vigna di Chignole, uno dei due Ischia Bianco Superiore (l’altro è Vigna del Cuotto) che vede un blend di biancolella, forastera e fiano. Lo stappo avviene durante l’ultima nostra visita che abbiamo fatto durante il ponte del 2 giugno nel corso del quale abbiamo provato le cucine di Nino Di Costanzo (fresca l’apertura del suo Danì Maison), Pasquale Palamaro all’Indaco del Regina Isabella e di Libera Iovine proprio qui a Pietratorcia. Tra i limoni e le viti a conduzione biologica si prova l’annata 2015 in vista degli assaggi di Slow Wine, tra un piatto e l’altro, questo 1998 che Gino aveva messo da parte.
I sentori di questo bianco, lavorato, giova ricordarlo, solo in acciaio, sono decisamente evoluti, ci raccontano confettura di pesca, erbe mediterranee e soprattutto idrocarburo, proprio come avviene con tutti i vini delle zone vulcaniche. Ma quello che colpisce è la buona tensione che conserva il sorso dopo 18 anni: c’è ancora freschezza, il palato è integro. La domanda, sempre la stessa, sorge spontanea: cosa sarebbe di questi vini se fossero progettati sui tempi lunghi? Ha un senso ragionare così in un mercato che beve il vino dell’Isola come la sabbia del deserto l’acqua. Impossibile rispondere, ma una certezza assoluta possiamo confermarla: le potenzialità sui tempi lunghi ci sono davvero tutte e qualcuno, prima o poi, dovrà iniziare a pensarci per smarcarsi dall’angoscia del vino d’annata venduto e bevuto il prima possibile.
Sede a Forio d’Ischia. Via Provinciale Panza, 267. Tel. 081.908206. www.pietratorcia.it. Enologo: Ambrogio Iacono. Ettari: 7 di proprietà. Bottiglie prodotte: 150.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, guarnaccia, biancolella, forastera, greco, uva Rilla, San Lunardo, fiano, malvasia.