Tous au restaurant… Poi uno dice perchè a volte siamo invidiosi dei francesi!
di Leo Ciomei
Questa settimana i nostri amati cugini d’oltralpe la dedicano alla gastronomia. O meglio, nella settimana che va dal 19 al 25 settembre i galletti hanno organizzato una manifestazione nazionale chiamata Tous au restaurant che ha lo scopo di avvicinare la popolazione e soprattutto i giovani (ahimè, anche loro assuefatti a McD., KFC e affini) alla ristorazione di livello in bistrot o ristorante. Tutto questo avrà il culmine nella giornata di venerdì 23 con la Fête de la Gastronomie, festa che si ripeterà negli anni a seguire. Nel chiaro sito web (naturalmente solo in francese e inglese) troviamo tutte le dritte, i partner e molte altre cose interessanti.
La manifestazione consiste, oltre al grande sfoggio di tutti i cibi transalpini, di un considerevole sconto per gli avventori dei numerosi ristoranti aderenti all’iniziativa. Un 20 % di sconto ? prezzi diversi per ogni ristorante ? solo per gli under 26 ?
No, no e no. In Francia sono molto più chiari e semplici. Al cliente accompagnatore (di quello che paga) vengono offerti i classici tre piatti della cucina francese: entrée, un plat et un dessert. Bevande escluse, naturellement. Niente di complicato: sarà conveniente ? non lo so, per me sicuramente no visto che tre piatti mi fanno vento… ma è certo un buon aiuto per rispamiare e provare nuove tavole.
Come dite ? Vi ricorda le nostre Settimane del Gusto ? Quelle organizzate da Slow Food nel mese di maggio e da qualcuno osannate e da taluni spernacchiate per il braccino corto di molti ristoratori. Già, tutto ruotava intorno a Slow Food, niente collaborazioni di regioni, province, ecc.. quindi lode agli amici piemontesi.
Leggete invece chi sono i deus-ex-machina di Tous au restaurant: 5 (cinque) Ministeri, il Comune di Parigi e Frederic Lefebvre, Sotto Segretario di Stato al Ministero dell’Economia, che officia il tutto.
Addirittura, come scrivono sulle riviste francesi che danno ampio risalto alla festa, “per rendere omaggio a questa prima Giornata Nazionale della Gastronomia il Ministro della Cultura, Frederic Mitterrand, parteciperà all’evento « Un dîner presque parfait ». Preparerà lui stesso una cena con quattro partecipanti in un luogo eccezionale, il Ministero della Cultura a Parigi !”
Ce lo vedete voi il nostro ministro (minuscolo) Galan, mi pare, imbandire una tavola e cucinare ? e pensate che fino a pochi mesi fa su quella poltrona sedeva Bondi!
Quindi tutto bene ? I francesi ci sono superiori e sanno organizzare meglio questi avvenimenti. Sì, forse. Ma poichè sono curioso – e hai visto mai che l’anno prossimo un viaggetto a Lione… – sono andato a scorrere la lista dei 140 ristoranti che hanno aderito e ho scoperto che dei 25 tre stelle Michelin, ahimè, sono solo 3 (l’Auberge de l’Ill, Le Petit Nice e la grande Sophie Pic a Valence) e dei 76 due stelle soltanto 4 !
Quelli a una stella non ho controllato ma se l’andazzo è questo gli amici ristoratori francesi hanno imparato troppo bene la lezione e anche questa promozione non è così appetibile per gli appassionati…
2 Commenti
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Credo che alla Settimana italiana manchi solo il “risalto”, come dici tu, e forse un po’ di omogeneità e chiarezza nella proposta, molto alta, che consentirebbero un avvicinamento più tranquillo ai ragazzi o giovani interessati. Il perché Slow Food sia lasciata sola è forse la solita mancanza di prospettiva economica e culturale della classe governante, nonché forse il timore di essere accostati ad un settore dai più ritenuto superfluo, fighetto, inutile. Tra l’altro è significativo che sia proprio Slow Food, così legata al territorio e alle usanze, a promuovere molta parte della ristorazione medio-alta come rappresentante vera e autentica della tradizione italiana in cucina. E non è un discorso da poco. Ma vallo a far capire.
Ciomei ha ragione sul braccino corto degli chef francesi. Ma per certo saranno capaci di illuminare per benino le loro faccende , certo meglio di noi. Comunque qualcosa di straordinario in Italia c’e sicuro: la festa di vico equense. Se Gennaro Esposito , invece di scialacquare le forze in improbabili seppur remunerative gaystiche trasmissioni televisive con altri chef di cui uno bollito econ felpina, ne facesse un vero brand e lo potasse in giro per tutta Italia renderebbe un bel servizio alla nazione. Ammesso che alla nazione gliene freghi qualcosa:-(