Terra dei Fuochi 2006 Aglianico del Vulture doc
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione: acciaio e legno
foto di Franco Ziliani
Dico: che ne pensate di una bottiglia a buon prezzo che sia capace di farvi per bene la pulizia della bocca?
Avete capito, si o no, testoni, che l’Aglianico è vino operaio, non avrà mai eleganza aristocratica ma solo e sempre la concretezza animale del guardacaccia Mellors, e che solo dopo tanti tanti anni assume il fascino del racconto rivelato dagli anziani?
Terra dei Fuochi sarebbe tenuto ai margini del banchetto depravato dei Proci Supertuscans, ma poi, improvviso inizia a tirare le sue frecce e a colpire senza pietas alcuna i figuranti inutili.
Gran bel vino, il base dei Carbone Brothers, Luca e Sara, Simona sta in Sicilia: ci viene incontro dopo qualche ora passata a guidare negli immensi spazi di grani dove il Sud del Tavoliere e la parte piatta del Vulture si avvinghiano convulsi cercando di evitare l’esistenza inutile della Fiat, quella fabbrica disabituante al lavoro capace di trasformare i contadini in schiavi salariati e poi clientes cassintegrati.
Il caldo secco regala libertà, apre la mente liberandola dalle angosce urbane, incredibile passare dall’ora di percorrenza dei quattro chilometri di via Marina con la fauna umana impazzita alla navigazione senza autovelox il cui limite è la tua voglia di correre nello spazio.
In una cantina vista appena a dicembre in costruzione, stile grotte di Pertosa, ad una vera e propria realtà ospitale dove provare i vini dell’azienda.
Lo facciamo con l’amico Franco Ziliani, insieme ridiamo di uno dei momenti più gustosi del 2009, e insieme beviamo Aglianico compiaciuti di ritrovarci appena due mesi dopo la splendida esperienza di Radici. Si sta bene insieme perché amiamo la libertà, e questo ci avvicina nonostante le distanze ideologiche e geografiche. Ci avvicina perché siamo assediati e lo sappiamo, qua se non si spariglia il tavolo sono guai seri per davvero.
Terra dei Fuochi ci piace per la freschezza arcana, la mineralità sapida domina tutta la beva, certo non facile per via di un tannino non completamente risolto in attesa di braciole al ragù e parmigiane di melanzane, non è sospeso in aria ma parte materico dal basso e spinge verso l’alto, spinge, spinge spinge. E la foglia scappò forse perché era convinta che il mondo fosse piatto.
Terra dei Fuochi non si ferma, ha struttura, è ampio, autorevole, ci piace per la sua essenzialità rurale, priva di fronzoli, la sua abbinabilità e la sua convenienza.
Un buon esempio di Aglianico di territorio. Del Vulture che, come Taurasi, ci ha riservato non pochi dispiaceri e qualche ingiusto sgarbo.
Ma siccome il mondo è tondo, non abbiamo molto tempo di pensarci su.
Voi pensate: dove trovate a questo prezzo un vino capace di accompagnarvi per la vita?
Sede a Melfi, piazza D’Addezio 9.
Tel. 0972.237866, fax 0972.237866.
www.carbonevini.it
Ettari: 8 di proprietà e 10 in fitto.
Enologo: Sergio Paternoster.
Bottiglie prodotte: 25.000. Vitigni: aglianico, fiano.