Slow Wine 2013. Il grande aglianico: Taurasi, Vulture e Benevento sugli scudi. Tutti i riconoscimenti
di Redazione Slow Wine
Benché si continui a ripetere che la Campania sia soprattutto una regione “bianchista” a noi di Slow Wine l’aglianico come vitigno piace tanto! Anche in Basilicata, nonostante la situazione economica drammatica, abbiamo assaggiato etichette di grandissimo valore
Campania
Abbiamo un debole per questo vitigno, lo possiamo tranquillamente confessare. Quest’anno ci siamo divertiti parecchio nelle degustazioni del Taurasi ma anche di qualche Aglianico fuori zona “classica”. Nonostante i numeri abbastanza risicati (in quanto a bottiglie) della Docg abbiamo degustato almeno un centinaio di vini, a testimonianza del fatto che i produttori ci credono e si stanno impegnando a fondo per la crescita di questo vino. Il 2008 è stata un’annata splendida. Almeno per quanto uscito dai bicchieri che abbiamo degustato. Profondità, profumi, grande carattere e potenza, tutto con una beva “quasi” semplice. Ma, sinceramente, anche il 2007 ci ha stupito parecchio. Segno questo che i vignaioli sanno interpretare bene le annate differenti.
Ci pare che si stia finalmente raggiungendo anche una coerenza stilistica tra i Taurasi e che si possano grossomodo individuare anche delle zone ben precise a cui corrispondono stili e concentrazioni differenti. Insomma l’aglianico come vitigno non è più il Barolo del Sud, perché può tranquillamente competere ad armi pari con i rossi nordici e regalare vini di straordinaria complessità olfattiva. Tra le grandi novità segnaliamo la perdita della Chiocciola da parte della Tenuta del Cavalier Pepe e invece il raggiungimento di questo traguardo da parte di Antonio Caggiano. Un grande classico irpino.
Vini Slow
Aglianico del Taburno D’Erasmo Ris. 2006 – Nifo Sarrapochiello
Taurasi Spalatrone 2007 – Russo
Taurasi Poliphemo 2008 – Luigi Tecce
Taurasi Vigne d’Alto 2007 – Contrade di Taurasi
Campi Taurasini Aglianico Satyricon 2009 – Luigi Tecce
Il vino di Nifo Sarrapochiello ha combattuto ad armi pari con il Taurasi e ci è piaciuto davvero tanto (se poi si va a guardare il prezzo, il piacere è doppio!). Poi dobbiamo sottolineare l’exploit di Luigi Tecce, un vero e proprio virtuoso dell’aglianico. Ci regala due vini di assoluta purezza. Cristallini, fantastici. Il Poliphemo è in una delle sue migliori versioni, ma anche il Satyricon non è da meno. Buonissimo e profumatissimo. Molto interessante il tentativo riuscito da parte di Contrade di Taurasi di uscire con due cru, il nostro preferito è il Vigne d’Alto, un vero e proprio fuoriclasse.
Grandi Vini
Taurasi Renonno 2008 – Salvatore Molettieri
Taurasi Vigna Macchia dei Goti 2008 – Antonio Caggiano
Molto interessante il Renonno, che ci è parso un po’ più sottile degli altri Taurasi di casa Molettieri. Un beva più leggera, ma molto ricca e profonda allo stesso tempo. Caggiano ci ha regalato una versione magistrale del suo Macchia dei Goti, che ormai è un vero e proprio classico!
Basilicata
Durante le nostre visite in questa regione si respirava un’aria decisamente pesante. La crisi economica sta stritolando un gran numero di aziende che fanno fatica a rimanere sul mercato. Probabilmente politiche sballate di marketing hanno generato una sorta di bolla speculativa che ha investito nel decennio passato Barile, una bolla che poi è esplosa in modo fragoroso. La situazione odierna è quella di una denominazione (quella dell’Aglianico del Vulture) che vive sospesa. Da una parte la qualità dei vini è davvero molto alta. Ci sono piaciuti soprattutto i vini con un po’ meno di anni alle spalle, abbiamo constatato che i produttori che vogliono realizzare il super vino alla fine rischiano di “toppare” regalandoci bottiglie che alla fine sono un po’ stanche. Troppo legno, troppo ossigeno e bocche marmellatose. Dall’altra non si riesce a capire come vini così buoni come quelli degustati quest’anno facciano così fatica a conquistare un pubblico ampio di estimatori. Elena Fucci continua ad essere l’unica Chiocciola della Basilicata.
Vini Slow
Aglianico del Vulture Camerlengo 2008 – Camerlengo
Aglianico del Vulture Le Drude 2008 – Michele La Luce
Aglianico del Vulture Serra del Prete 2010 – Musto Carmelitano
Tutti e tre su altissimi livelli. Dobbiamo spendere una parola in più per Musto Carmelitano che si sta affermando come uno dei produttori più interessanti dell’intero panorama meridionale. Davvero una grande azienda che quest’anno riceve anche il riconoscimento della Bottiglia.
Vini Quotidiani
Aglianico del Vulture Grifalco 2010 – Grifalco della Lucania
L’Atto 2010 – Cantine del Notaio
La Sfida 2010 – Bonifacio
L’Atto ci ha davvero conquistato. Rispetto ai vini più importanti della cantina stessa questo ha beva più morbida e “leggera”, e decisamente meno dolce. Poteva benissimo essere un Grande Vino, ma visto il prezzo molto molto interessante abbiamo deciso di nobilitare la categoria dei Vini Quotidiani con la sua presenza. Grifalco è sempre molto interessante, con un rapporto tra la qualità e il prezzo davvero unico.
I magnifici Aglianico saranno in degustazione il 28 ottobre 2012 durante la presentazione di Slow Wine 2013. Se volete farvi un bel regalo, non dovete farvi scappare questa occasione unica.
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6 Commenti
I commenti sono chiusi.
Vedo con piacere alcune conferme di rilievo che ho apprezzato anche l’anno scorso (Camerlengo, Tecce, Molettieri e Caggiano). Contentissimo per Nifo Sarrapocchiello mio conterraneo. Felice per La Sfida 2010 di Bonifacio che è uno dei miei preferiti.
benchè Slow wine, da quando è edita, oltre ad attibuire la chiocciola alla cantina, ha sempre dato menzioni speciali al Paestum, il 28 ottobre, a Torino, porteremo anche l’aglianico Maroccia, nel quale crediamo molto e che ha sempre riscosso grande apprezzamento tra i nostri visitatori- degustatori, compreso lo stimatissimo Carlo Petrini. Siamo sicuri che la Campania sia terra di grandi bianchi e di grandi rossi……….
Contento dei risultati, e della capacità di saper leggere il territorio sia nei valori consolidati, che in quelli che emergono da una regione con tanto fermento
Beh si, è vero…ormai l’aglianico è il nebbiolo del nord!!! ;-))
…nebbiolo del sud…voleva dire
No Vincenzo, ho sbagliato comunque, ma volevo dire che il nebbiolo è… l’aglianico del nord ;-))