Scala Fenicia 2011 Capri doc | Voto 88/100
SCALA FENICIA
Uva: Ciunchese (greco), San Nicola (biancolella) e Falanghina
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5. Naso 26/30. Palato: 26/30. Non Omologazione 31/35
Per fare agricoltura a Capri ci vuole soprattutto passione. Qui dove si diventa miliardari anche vendendo ovetti Kinder. Una voazione consapevole forte e capace di misurarsi su un terreno che purtroppo appartiene ad un passato ormai remoto, quello agricolo, di cui si sono quasi completamente perse le tracce.
Ecco perché seguiamo con passione questa azienda della famiglia Koch e la loro voglia di vinificare impostando un lavoro serie senza giocare facile usando il nome Capri doc.
La seconda interpretazione di questo bianco gentile ci è piaciuto un po’ di più della prima: l’abbiamo trovata più snella e rilassata, meno preoccupata del confronto, l’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi inizia a prendere le misure con l’uva e poi c’è l’annata diversa.
Fatto sta che il sorso è annunciato da un naso pulito di ginestra e di agrumi, ben lontano dagli aromi di fermentazione intendiamoci, in un ventaglio molto ampio e intenso in cui le sensazioni dialternano anche ad accenni di frutta bianca estiva.
In bocca l’esecuzione è perfetta, centrata: sapido, senza dolcinerie, fresco e in equilibrio naso/bocca. l’Isola torna a parlare nel bicchiere per un costo che giudichiamo irrisorio perché bottiglie così dovrebbero costare cento euro e vivere solo magnum.
Ma forse è proprio questa naturalezza non ostentata il comportamento che adegua questo bianco allo stile di vita caprese, dove, a differenza di Porto Cervo, si vive il benessere materiale e spirituale in modo appartato e senza esibizioni da cabaret a cui ci ha abituato il declino etico berlusconiano.
Lo immaginiamo in terrazza, allora, con un semplice spaghetto ai frutti di mare. Sotto la luna. Luna caprese.
Sede a Capri (NA), Via Fenicia, 15
Tel.081.8389403
www.scalafenicia.com
Enologo: Giuseppe Pizzolante Leuzzi
Ettari: 0,5
Bottiglie prodotte: 3.500
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Cresce Andrea, cresce. Bravo.
E fa bene a girare di persona per alberghi e ristoranti a proporre il proprio vino. Che gli somiglia pure.
Sì, il duemilaundici è un passo avanti, pulito, fragrante, rinfrescante. Come deve essere. :-)
dopo aver ampiamente goduto dell’altra annata, devo ora inebriarmi della nuova e non solo per le lodi autorevoli di Luciano Pignataro, ma per compensare il coraggio nell’avventura dei produttori e i chilometri che si sta facendo Andrea nel promuovere il suo vino con lo stile e la determinazione di chi sa di essere nel giusto. Coraggio Andrea!