Scrajo a Vico Equense e la cucina garibaldina di Danilo Di Vuolo

Danilo Di Vuolo
Terme Scrajo a Vico Equense
Via Luigi Serio SS145, 10
Tel. 081 801 5731
Aperto la sera
Avevamo davvero nostalgia della cucina garibaldina di Danilo Di Vuolo: audace, istintiva, a volte imprecisa ma sempre di cuore. Una cucina con le palle, insomma. Quella che gli ha portato la stella al Capo La Gala che ha lasciato nel 2014.

Il ristorante dello Scrajo
Non è difficile trovarlo, basta andrae cento metri più avanti e nella struttura costruita sulle antiche terme romane lo ritroviamo in questa piccola saletta un po’ d’antan ma romantica e affascinante, con vista su Napoli e il Vesuvio. Sembra di stare sulla tolda di una nave.
Il 2014, con tutti quei giorni di pioggia, non è stato facile per Danilo che ha però due grandi certezze: l’insegnamento e le radici contadini, proprio su a San Salvatore di Vico.

Scrajo
La sua è dnque una cucina di materia, con alcuni abbinamenti molto centrati, sempre divertente, di mestiere e di esperienza. Stando da lui in una di queste serate potete davvero godere il mare e l’orto, i due grandi punti di forza dello stile della Penisola imposto dal Don Alfonso e da Gennaro Esposito.
L’entrata dei gamberi è divertente, gioca didatticamente sulle sensazioni.
Questo, per me, è stato il piatto della serata: una perfetta combinazione di orto che ha dato personalità al calamaro utilizzato soprattutto per il gioco di consistenza.
In questo caso, invece, la melanzana è più forte dello scampo, forse ci sarebbe stato meglio un pesce azzurro.
Perfette le esecuzioni di pesce. Freschezza, semplicità, idee e buona tecnica.
Meno soddisfacente il capitolo dei primi, dove ci si aspetterebbe, in linea con queste belle premesse, esecuzioni semplici, non ricercate, di pancia più che di testa. I risotto è troppo avanti nella cottura e slegato, lo gnocco in realtà è un secondo, ben abbinato, ma un secondo.
Dunque è la pasta di grano duro, quella che ci si aspetta in questi posti, il primo più soddisfacente.
La pasta in Campania è un calcio di rigore a porta vuota. Molti invece di tirare la portano indietro a centrocampo.
La linea della bella cena risale infatti con i secondi e con il dolce, entrambi semplicemente perfeti e gustosi.
E infine le zeppoline calde di patate. Danilo è un maestro di frittura, le sue montanare sono state giudicate tra le più buone cose mai assaggiate da Enzo Vizzari.
Bella la carta dei vini: semplice, non pretenziosa, mai banale e ricca di spunti. Proprio come la cucina.
Abbiamo trovato una atmosfera carica, ricca di energia in un ambiente magico. Con un minimo di investimenti seri nessun traguardo è vietato a questo posto ricco di storia, l’unico albergotermale della Pensiola Sorrentina
Andate a trovare Danilo una di queste sere, sarete felici:-)
Foto di Albert Sapere
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Grande Danilo
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