Rappresentatività raggiunta per il Consorzio vini d’Irpinia, via libera dal Cda alla domanda ministeriale
Missione compiuta: il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia supera la soglia di rappresentatività del 35% dei produttori irpini e del 51% delle produzioni rivendicate, come previsto dalla legge, per tutte e tre le denominazioni DOCG, Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi. Il raggiungimento di tale obiettivo consente ora all’organismo guidato da Stefano Di Marzo di presentare la domanda al Ministero per le Politiche Agricole per il riconoscimento delle funzioni di tutela, promozione, valorizzazione e informazione del consumatore, nonché quelle di vigilanza sull’operato dei produttori associati, di modifica dei disciplinari di produzione e di collaborazione con il Ministero contro abusi e contraffazioni delle denominazioni tutelate, ai sensi dell’art.41 del nuovo Testo Unico sul Vino, Legge 12 dicembre 2016, n.238, appena emanato. Il passaggio sarà formalizzato questa sera con delibera del Consiglio di Amministrazione.
Un risultato importante, fondamentale che corona un impegno portato avanti con costanza e passione per 14 anni. “in questi mesi non si è mai interrotta l’opera di divulgazione da parte di tutti i Consiglieri di Amministrazione e grazie a tale impegno costante, e all’entusiasmo riscontrato tra i produttori dei tre areali a DOCG, siamo riusciti a tagliare questo traguardo. La partecipazione, l’attenzione dell’intera filiera produttiva – precisa Di Marzo – testimoniano la ferma volontà del settore di fare sistema e lavorare per il salto di qualità definitivo di un comparto strategico per l’economia locale e regionale. Il prossimo riconoscimento consacra il ruolo di guida e coordinamento svolto in questi anni sul territorio dal nostro Consorzio”.
Ma il Consorzio guarda già avanti ed è proiettato ora al secondo step, al raggiungimento cioè della quota del 40 per cento di rappresentatività sul territorio, che consentirà all’Ente di svolgere le medesime attività di vigilanza e tutela non solo sui soci, bensì anche sui non soci (cd. Erga Omnes) che operano nelle aree di denominazione individuate. Un secondo obiettivo che, a questo punto, sembra decisamente alla portata del Consorzio, destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale e strategicamente rilevante nelle attività di valorizzazione e promozione delle produzioni vitivinicole di qualità della nostra provincia.
L’atteso via libera ministeriale per il riconoscimento è un risultato fondamentale per l’Irpinia del vino, un prestigioso biglietto da visita che esalta ulteriormente l’immagine di qualità da sempre associata alle nostre migliori produzioni. Per i produttori vitivinicoli della provincia si apre dunque una nuova stagione di impegno per la crescita e lo sviluppo di una filiera che è ritenuta a giusto titolo il vero settore trainante dell’economia provinciale.