Potenza, Frank Rizzuti Cucina del Sud


Ilaria e Francesco

Largo Pasquale Uva,7
Tel. 0971.45506
www.frankrizzuti.com
Aperto la sera. Sabato e domenica anche a pranzo
Chiuso lunedì
Ferie: una settimana ad agosto

La bellezza di Potenza è inversamente proporzionale a quella della Basilicata. Tanto è affascinante e suggestiva la regione (avevo pensato anche di comprare casa nel Vulture), tanto fa schifo il capoluogo, avvolto nei nastri di cemento come le mummie egiziane nelle fasce di lino.
Sarebbe bello entrare nella testa di chi ha concepito viadotti su viadotti per capire come è possibile rovinare così a fondo e tanta determinazione una intera città, ma forse mi contenterei di un ingresso della Finanza nei suoi conti correnti, sicuramenti divenuti scacciacrisi come tutti quelli che hanno a che fare con la speculazione cementizia.

Dunque per qualsiasi essere dotato di senso estetico è impossibile trascorrere più di due ore in questa angoscia urbana. A meno che non siate dentro  il bel ristorante di Francesco Rizzuti:-)

L'ingresso

Seguiamo la cucina di Francesco, aka Frank da quando vive anche su Facebook, da molte stagioni e con il passare del tempo ci ha convinto sempre di più perché è riuscita a passare rapidamente da un velleitarismo astratto e un po’ provinciale, tipico di molti locali negli anni ’90, ad un profilo aggiornato e moderno molto interessante e sempre più stimolante.

L'ingresso

Il merito è nel carattere di Francesco che riesce a trasformare ogni momento difficile e di trapasso in una occasione di crescita, quasi di metempsicosi. Prima l’esperienza in Calabria da Dattilo, poi la partecipazione a iniziative e congressi sempre più intensa, infine la maturità che ogni cuoco raggiunge, osserva Vizzari, proprio tra i 40 e i 50 anni. E adesso torna in pista da solo dopo la rottura con Antica Osteria Marconi.

La sala

Come bonus dobbiamo aggiungere la voglia di lavorare in una città che mai potrà scommettere sul turismo in un momento sicuramente non facile, soprattutto al Sud dove è ripartita l’emigrazione giovanile verso altri paesi europei.

Il giardino

Il nuovo ambiente è arredato in modo semplice, moderno, essenziale, fuori un giardino per godersi il fresco. Già, perché è questo il secondo bonus per chi viene dalla costa: prendere vantaggio da una temperatura molto più sopportabile nei mesi estivi.

Grissini e taralli

A latere osservo come non sia più tanto difficile trovare buoni locali in posti poco belli: la pressione della rendita edilizia è meno opprimente e dunque i conti possono rientrare meglio. E l’ambiente ben costruito, la forza dei piatti, consentono di trascorrere una serata in assoluta piacevolezza, confortati tra l’altro da una carta dei vini per nulla scontata, curiosa e con ricarichi professionali che consentono di far girare la cantina.

Mise en place

La cucina di Francesco è molto precisa e nitida, tecnicamente matura, ricca di spunti e di idee, sempre centrata su un prodotto base attorno al quale ruota il resto del piatto.

Frank Rizzuti. Sala e cucina

Fornelli e sala sono attigui, quasi equamenti ripartiti. Capitiamo in una serata di piena con un tavolo da 22 e uno da 10 e tutto funziona alla perfezione: niente da fare per due persone che non avevano prenotato. Ottimo segnale di serietà e vera professionalità, di rispetto per chi ha prenotato e anche di chi non si è potuto accomodare. Questo sì che è slow.

Frank Rizzuti. Benvenuto di alice e ricotta

La partenza è fulminante, l’alice è carnosa, ben marinata.

Frank Rizzuti, il pane

 

Frank Rizzuti. Gamberi di Gallipoli in Sicilia: pistacchi di Bronte, pachino, fiori, limoni e pesca

Molto bene anche i gamberi in un piatto nel quale viene esaltata la freschezza rompendo ogni monotonia e giocando un po’ di consistenze.

Frank Rizzuti. Tartare di podolica alla pizzaiola

La pizzaiola è un gioco, qui serve a spingere meglio la tartare aggiungendo un po’ di acidità

Frank Rizzuti. Seppia e piselli

Anche seppia e piselli è un gioco sul passato, la riproposizione di una ricetta classica tra l’altro caduta un po’ in disuso nelle trattorie, per non parlare delle case.

Frank Rizzuti. Seppia e piselli

 

Hamburger di agnello, ketchup di Senise e gelato di gnummariedd

Agnello e capretto stanno al mio palato come la Nutella a quello di Nanni Moretti. Dunque non posso descrivere la gioia per il gelato di gnummariedd.

Frank Rizzuti. Raviolini di cime di zucca e i suoi fiori in un brodetto di frutti di mare

 

Frank Rizzuti- Tortello di ricotta, spuma di latte, origano, capperi e colatura dialici

Le paste sono molto ben eseguite, l’intensità del sapore è amplificata. Molto intelligente l’uso della colatura come esaltatore.

Contrada Salandra 2009

Barolo 2008 Gianni Gagliardo

 

Frank Rizzuti. Agnello, la coscia e la cotoletta con lo gnummariedd

Di perfetta esecuzione, piatti in cui tutti si possono riconoscere, del piccione come dell’agnello con uno spettacolare gnummariddo che si scioglie in bocca. Quando le nuove tecniche di cottura aiutano la tradizione esaltandola e correggendone i difetti.

Frank Rizzuti. Piccione al rosa, ricotta, miele e olive di Ferrandina

Infine i dolci, anche questi molto moderni, poco dolci e sicuramente leggeri, con una citazione obbligatoria alla crema della millefoglie.

Pre dessert

 

Frank Rizzuti. Variazione di millefoglie

 

Leggerezza di Nocciola

 

Frank Rizzuti. Preludio d'estate: crema ghiacciata al cioccolato bianco con sorbetto di lavanda. Crumble croccante al èistacchi o di Bronte, sfoglie di meringa, gelee di pompelmo e pepe rosa

Insomma, tutto in ottimo equilibrio. Siamo sicuri che questa nuova esperienza gastronomica potrà avere successo, ci auguriamo che i lucani la facciano propria come punto di orgoglio mentre chi viaggia tra Jonio, Adriatico e Tirreno fa bene a mettere in conto qui la sosta.

In cucina

Alla carta spenderete dai 40 ai 45 euro. Degustazione a 34 euro (5 piatti, il nostro menu), 40 sei e 47 a mano libera con 8 portate.

In cucina

 

Piccola pasticceria

 

La sala

Ma poi, diciamo la verità: la moglie Ilaria è l’arma segreta di Frank. Nome non omen perché si chiama Trombone, invece è donna gentile, discreta e delicata: la sua mano in sala fa la differenza. Come sempre quando in una impresa c’è Profumo di donna:-)

Francesco e Ilaria

18 Commenti

  1. Sono stato un paio d’anni fa all’Osteria Marconi, non so se quel giorno c’era lui in cucina ma mangiai ottimamente; la descrizione e le foto di questi nuovi piatti fanno aumentare la voglia di provarlo….
    chissà

  2. Poteva tranquillamente evitare i toni eccessivi usati nella descrizione della città. La parola “schifo” doveva risparmiarsela per rispetto nei confronti dei cittadini che poco c’entrano con la pessima gestione urbanistica e politica, gli stessi cittadini che passano la vita e dunque molto più di “due ore in questa angoscia urbana”.
    Una caduta di stile indecente per questo blog. La invito a visitare il centro storico della città, forse cambierà idea. Cordiali saluti.

    1. Caro Sal
      non c’è odio senza amore. Proprio perché conosco benissimo il centro storico della città attraversare ogni volta quei viadotti mi fa rabbia e amarezza. La differenza è questa: io ci vengo lo stesso, turisti italiani e stranieri non credo.
      Quanto alla favoletta che è sempre colpa dei politici corrotti, ormai non la ascolto manco più. I politici sono eletti dai cittadini, maggioranza e opposizione cogestiscono l’aggressione all’ambiente in un contonu odo ut des. Vale per Potenza come per molte altre città, purtroppo

      1. Condivido quanto dice sul rapporto malato politici-cittadini…Tuttavia ribadisco che ha usato toni eccessivi nei confronti della città, se non altro perché fuori luogo, visto che sul suo blog si parla di enogastronomia e non di architettura. Potenza non ha vocazione turistica, ma certamente lei non le fa una buona pubblicità e senza volerlo danneggia anche chi come Rizzuti o Misuriello (Antica Osteria Marconi) osano in un territorio come questo. Le rinnovo i saluti e spero di leggere nuovamente sue recensioni in terra lucana.

  3. devo necessariamente rinverdire le mie radici lucane (zii e parenti a Barile) e approfittarne per fare una capatina in questo ristorante.
    quando bazzicavo potenza, andavo spesso da Triminiedd a bucaletto. cucina essenziale e molto spartana, ma grandi sapori.
    da “Frank” (mi perdoni la confidenza”) territorio ed innovazione sembrano andare a braccetto in maniera stupenda.
    a presto.

  4. Ecco un incontro che ho rinviato già troppo a lungo… spero di rimediare presto!
    E che bello vedere in tavola la eccellente falanghina di Contrada Salandra…

  5. Bravo Frank, brava Ilaria, bella tutta la giovane squadra in cucina sempre sorridente :)

  6. Mi auguro che anche i vegetariani potranno trovarci qualcosa da assaggiare, a parte i dolci. la lucania è stata terra di contadini , e per i contadini la carne era l’eccezione, non la regola. pace

    1. Concordo . Io adoro le verdure anche spontanee … E ho sempre in menu quello che si riesce a trovare in stagione … Dalle cicorie alle fave … Piselli … Verdure di campo e legumi …. E l’obiettivo è quello di usarle nei miei piatti … Speriamo nella pioggia .

  7. Ciao, sono un abitante di Potenza, non so con chi tu abbia visitato la mia città, non so quanto tempo tu abbia trascorso nella mia città, ma prima di scrivere quelle puttanate che hai scritto faresti bene a tentare di conoscere bene la città che visiti. Se torni a Potenza sarai mio ospite pernottamenti e pasti inclusi, te la faccio visitare e conoscere io , poi spero tu opossa correggere queste incredibili stupidagini che hai scritto!

  8. Se Potenza le fa così schifo, la invito a prendere residenza magari in qualche altro posto che le evita questo effetto… magari cucinerà anche meglio. Saluti.

  9. Non dico che Potenza sia bella ma una critica insulsa ed insignificante che lascia il tempo che trova la dice lunga, soprattutto tenuto conto che non ha nessuna attinenza con l’enogastronomia….anzi credo che l’amico Frank ne venga fuori con le ossa rotte a questo punto, per chi come me vive in questa città da sempre, se non lo conosceva adesso sa chi è e non lo ricorderà certo in senso positivo associandolo a questa offensiva e stupida recensione!!!
    Quanto a lei , visto che conosce bene il mondo della ristorazione e vanta pseudo critiche di valore, dovrebbe anche sapere che chi non è all’altezza delle proprie mansioni in gergo viene definito “uno sciacqua patate!” bene credo che in questo caso, questa espressione, calzi meravigliosamente!!!
    Cordiali Saluti.

    1. Premesso che essere sciacquapatate è molto più dignitoso di essere uno degli architetti che ha disegnato questi mostri di cemento che popolano Potenza e non solo, devo aggiungere che lei, oltre ad essere complice culturale di questo scempio edilizio sotto gli occhi di tutti ha proprio la mentaltà che lo giustifica: della serie, è nemico della città non chi ha commesso lo scempio ma chi lo rileva.
      In secondo luogo, lasci stare: ci sono moltissimi esempi di locali e ristoranti che operano con successo nonostante il contesto le cui recensioni, di cui lei è evidentemente digiuna, iniziano tutte così.
      Fare una grande qualità in una cornice non facile è ancora più encomiabile e valorizza ancora di più il protagonista. Basta avere un punto di intelligenza in più di una scimmia per capirlo

      1. Caro, tenuto conto che essere uno sciacqua patate è sicuramente dignitoso ed infatti era un caloroso invito a farle cambiare mestiere visto che non è assolutamente in grado di fare ciò che fa le dico tuttavia che preferisco essere complice di questo scempio ed eventualmente fare una critica costruttiva e non fine a se stessa nonché insulsa ed insignificante, quanto alla qualità delle strutture ristorative della mia regione le conosco molto bene visto che sono giornalista e guardi un pò anche critico enogastronomico cmq ritengo che se il punto di partenza per capire e concepire le cose passino per la sua penna e voglia di distruzione sicuramente quella della scimmia è un intelligenza alta e nobile!!!

        1. Ecco, appunto. Lei continui ad essere complice dello scempio e dei palazzinari che devastano l’ambiente e rubano il futuro ai giovani. Lo fa molto bene.

  10. condivido in pieno le considerazioni del dott. pignataro. io sono campano e tante volte mi vergogno dei disastri (ambientali, urbanistici ed umani) che tutti i n qualche modo abbiamo tollerato. indignarsi perchè la una città (potenza, brutta davvero tra’altro) viene descritta per come appare è puerile. riscattiamo il nostro sud con una mentalità finalmente diversa. le parole del dott. pignataro sono una boccata di ossigeno non qualcosa di cui offendersi.
    p.s. le mie origini paterne e materne sono potentine!!!!!!! per questo ogni volta che torno in quella città sono incazzato come un matto.

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