Perché se non sapete che la passata di pomodoro è la cosa meno buona che esce da una fabbrica di conserve allora dovete tornare al Catechismo
Passata di pomodoro o pomodoro pelato? A Napoli si dice la carne da sotto e i maccheroni sopra. Fuori dalla Campania nessuno ha dubbio, il mercato della passata ormai è uno tsunami, ma anche nella regione del San Marzano le cose stanno cambiando perché la passata alla fine è molto più pratica e non a tutti piacciono le bucce, ossia la parte migliore e più importante dell’ortaggio anticancro.
Eppure, eppure….tutti sanno che la passata è sempre stato il prodotto meno nobile di una fabbrica di conserve per un motivo molto banale: quando si apre una scatola si vede il pomodoro intero, nella passata ci sono soprattutto gli scarti della lavorazione, quei pezzi tolti dagli operai mentre scorrono sui nastro e altro ancora.
Prima in ogni casa c’era il passino, usato soprattutto dalle mamme che avevano i bambini a cui non piacevano le bucce.
Oggi questa società matta e sempre più lontana dal cibo che ingurgita ha completamente rovesciato i valori realizzando il sogno di ogni industriale conserviero che risparmia lavoro e materia prima perché mettere i pomodori interi nelle scatole e conservarne il sapore è un arte oltre che più costoso.
L’Anicav (associazione dei conseervieri), dopo aver abbandonato l’improvvida idea di creare la igp San Marzano quando già esisteva la dop ha cambiato rotta e si è orientata a chiedere la igp per il pomodoro pelato che richiede una certa lavorazione che è quasi una esclusiva della Campania dove si concentra il 65% delle industrie conserviere italiane.
Una richiesta intelligente che salvaguardia un tipo di lavorazione importante che garantisce meglio il consumatore.
Voi intanto, non fate i fessi. E se proprio non vi piacciono semini e pellicine, usate il passino. Oggi ci sono modelli elettrici. Perdete cinque minuti in più ma ne vale la pena.
Anche perché, sappiatelo: molto spesso le scelte che facciamo per risparmiare tempo in cucina servono a trascorrerlo dal medico
Passata di pomodoro o pomodoro pelato?
Pomodoro pelato, senza dubbio!
14 Commenti
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Ma quando usi, per caso, un barattolo di pelati la parte passata la butti perché è uno scarto?
E poi(c’entra poco, ma c’entra, con l’argomento di oggi) la CRUSCA che prima era uno scarto non è diventata di MODA nelle farine per fare la pizza?
Chi sono i più furbi in Campania?
I conservifici o i mulini che vendono più cara una farina…con più scarto(crusca)?
Queste cose le dicevate(sulla crusca) voi fino a non troppo tempo fa: poi dimenticate perché bisogna “fare SISTEMA”(non ho detto Cupola)
PS
E poi tra poco il catechismo lo faranno sul web.
Ci saranno dei food blogger incaricati dalla curia per somministrare i sacramenti.
E ci saranno anche le ostie vegane.
Il popolo, ammaestrato da un decennio di web 2.0 e social, è GIA’ pronto per seguire i nuovi…PASTORI del Food Marketing.
Molto vero..ho lavorato come responsabile di produzione in industrie conserviere 30 anni fa…la passata peggiore quando c’è tanto scarto, passata ottima quando linee pelati e polpa funzionano poco e c’è quasi tutto pomodoro fresco.
Perché se non sapete che la passata di pomodoro è la cosa meno buona che *ESCA* da una fabbrica di conserve allora dovete tornare al Catechismo.
E’ vero, il prodotto peggiore della trasformazione del pomodoro è la passata , questo per tutti i motivi già spiegati nell’articolo, e questo genera un circolo vizioso dal quale è impossibile uscire. Mi spiego meglio, i costi di una bottiglia di passata non variano da circa 20 anni, il costo di una capsula twist off nel 1997 era di 37 lire oggi la stessa costa 0’018 centesimi , una bottiglia costava 250 lire, oggi costa 0’13 centesimi…questo perchè nessuno è disposto a spendere di più per un prodotto che , spesso, molti vorrebbero poter evitare.
C’è oggi una nuova generazione di imprenditori che vorrebbe, e in qualche caso è riuscita, dare nuova dignità ad un prodotto povero ma assolutamente necessario come il pomodoro, parlo dei pelati, dei pomodorini , non della passata.
Questi imprenditori sono, in qualche caso, figli d’arte e hanno portato una ventata di novità in un mondo parecchio statico e stanco. Chissà che, usando materia prima di qualità non si riesca a dare nuova vita anche alla passata…
Pomodoro Pelato tuta la vita, o Pomodorini. Evitare Passata e Concentrato ed in alcuni casi anche la Polpa
finalmente un articolo che chiarisce ….
sono nel settore conserviero da più do 40 anni…
confermo tutto ma questo non vale solo per il pomodoro!!!
anche tutti i prodotti lavorati dalla frutta (succhi, cremogenati, bibite varie, etc,,) hanno la stessa logica!
preferite sempre i prodotti che conservano l’interezza della materia prima fresca, che non hanno lavorazioni che ne cambiano la consistenza e l’aspetto, che non abbiano altro che componenti “naturali”…
se poi preferite la passata, con un minuto di frullatore…fatevela voi stessi: ma sapete da dove proviene!!!
per la passata, usate i pelati frullati…!!!!
no polpa, no passata industriale!!!!
bravi sandro e cristiano!!!
Concordo con voi per quanto scritto finora, però la vostra visione e forse le vostre conoscenze, sono “limitate” alla realtà del sud Italia dove c’è la produzione del pelato e nessuno, giustamente, si sogna di triturare il pomodoro “lungo” (Roma, San Marzano, ecc) per produrre della passata.
Al Nord, invece, non hanno il pomodoro “lungo” e per questo triturano il pomodoro “tondo” per produrre dell’ottima passata.
Quindi, ricapitolando, è vero che la passata è un prodotto di scarto, ma solo per quelle aziende che producono pomodori pelati: Petti, Mutti, Conserve Italia, ecc fanno delle passate eccellenti senza utilizzare “scarti” di produzione!
Io abolirei prorprio la passata dalla cucina italiana.Quando,soprattutto al Nord e nelle città turistiche(ROMA,FIRENZE,VENEZIA ETC….)chiedi uno spaghetto al pomodoro e ti propinano un sugo fatto con la passata appena scottata,ti viene lo sconforto e fuggi via sconsolato.La passata ultima risorsa della casalinga/o affaccendata/o,non può e non deve mortificare un caposaldo della cucina italiana.,Se non sbaglio il lungimirante Vissani già si espresse contro il suo utilizzo tempo fà.
Stiamo alla larga da: Chopped Tomatoes (cubetti di pomodoro), Sliced Tomatoes (filetti di pomodoro), con e senza seasoning (aromi) e dalla passata spesso fatta con concentrato (basta guardare il colore) diluito. E quando compriamo il pelato , preferiamolo non salsato, ma il più possibile con succo naturale.
Non fate i fessi, sappiatelo ;-)
Ma i pelati industriali non vengono sbucciati con la soda? È la loro qualitá non é determinata anche dalla loro coltivazione? E dalla provenienza?
Spesso i commenti sono molto meglio dell’articolo