Opera Mia 2006 Taurasi docg Tenuta Cavalier Pepe | Voto 90/100


Il vigneto aziendale della Tenuta del Cavalier Pepe (Foto Lello Tornatore)

TENUTA DEL CAVALIER PEPE

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista 5/5 Naso 25/30 Palato 27/30 Non Omologazione 33/35

 

Non è certamente facile avere grandi vini quando le aziende familiari sono attraversate da cambiamenti o, più semplicemente sono in crescita. Milena Pepe ha iniziato a lavorare in una cantina senza ufficio, adesso finalmente tutto il fabbricato è stato completato secondo una impostazione bordolese. Non poteva essere diversamente visti gli anni passati in zona a studiare marketing.

Quindi prima o poi doveva uscire qualcosa di molto buono: bellissimi vigneti curati fin nei dettagli sulla collina della Carazita tra Sant’Angelo all’Esca e Luogosano dove la famiglia ha le sue origini, solida impostazione in cantina, capacità comunicative e commerciali. Alla base una trentina di ettari di aglianico tra Pesano, Carazita e Santa Vara: dalle prime due zone arrivano le uve per il Taurasi, siamo a 500 metri di altezza. Il vino fermenta in acciaio, poi sosta in barrique, di cui un terzo nuove dai dodici ai quindici mesi svolgendo la seconda fermentazione. Infine si eleva in bottiglia.
Dopo l’esordio con proprie uve della 2005, la 2006 ancora una volta smentisce affermazioni generaliste e generiche confermandosi come uno dei migliori Taurasi di sempre. Comincia il naso, continuamente in movimento tra i toni di frutta rossa bella fresca alla cenere, al fumé, ai funghi. In bocca il vino ha un comportamento esemplare: dopo una brevissima percezione di dolce si sente il paalto immediatamente occupato dal buon corpo sostenuto dal calore dell’alcol, dalla freschezza laterate, dalla sensazione di aspro. C’è un eccezionale rimbalzo al centro bocca con il rilancio verso il finale, lungo, secco, leggermente amarogonolo, pulito.

Degustazione di Ferragosto con Milena (Foto Lello Tornatore)

L’equilibrio di questa annata, capace di convincere sensibilità palatali molto diverse fra loro, è nell’aver centrato perfettamente il rapporto tra legno e frutto, portato bene a maturazione senza aver cercato inutili esasperazioni come succede soprattutto nel Vulture. Direi che è merito soprattutto delle caratteristiche dell’areale che daTaurasi va verso il versante di Paternopoli e Castelfranci dove la nota amara domina frutta e ortaggi in egual misura.
Non so dirvi quale sarà il futuro di questo vino. A parte i soliti quindici anni di cui un Taurasi ha in genere bisogno per arrivare alla maturità gustativa. Sarà per questo interessante. Milena mi ha regalato un Jeroboam e credo di aprirlo con voi tra una quarantina d’anni per goderne ancora il frutto fresco e ricordare questi bei Ferragosti trascorsi in santa pace tra la gens taurasina.

Sede a Sant’Angelo all’Esca. Via Santa Vara. Tel. 0827.73766, fax 0827.78163. www.tenutacavalierpepe.it Bottiglie prodotte: 250.000. Ettari: 40 di proprietà. Vitigni: aglianico, merlot, fiano, greco, coda di volpe

12 Commenti

  1. Ma non avete veramente vergogna! Recensite un vino dell’azienda che si fa fare l’ufficio stampa dalla vostra Giulia Cannada Bartoli e gli date pure novanta centesimi!!!!!!!

    1. Giulia Cannada Bartoli è una collaboratrice e non ha mai avuto alcun rapporto societario o economico con il blog e, soprattutto, non scrive mai di vini di aziende con cui ha rapporo di lavoro in corso.
      La differenza tra recensione giornalistica e pubblicità è che la prima non si paga ma nasce dalla curiosità do chi scrive, la seconda sì. E non c’è alcuna scheda in questo blog che sia mai stata pagata sotto alcuna forma.
      Proprio questa è la sua grande forza. Poi si può essere d’accordo o meno con queste valutazioni, ma è un altro discorso
      Quanto al vino, a quanto pare non ha colpito solo me:-)

      1. Complimenti per la capriola morale ma per sapere che “non c’è alcuna scheda in questo blog che sia mai stata pagata sotto alcuna forma” non ho bisogno di vedere lo scontrino fiscale.
        Poi la marchetta non è solo denaro contante ma anche “scambio di favori” e in questo voi napoletani siete degli espertoni

  2. Io credo che, nell’ambito di un blog che, fra i più corretti in rete, svolge davvero una funzione di “servizio” a livello informativo, inserire commenti volti unicamente a generare polemiche sia un inutile esercizio per menti represse (il che, nella calura d’agosto, è fenomeno molto diffuso).
    Perciò, citando a memoria, consiglio al sig. Impallomeni di “tacere, sollevando il dubbio di essere stupidi, piuttosto che parlare, togliendo del tutto tale dubbio”.

    1. In effetti è anche svantaggiato dal fatto che ha la capa pelata:-)
      Grazie Luca, la prima domanda ci poteva anche stare, ma il secondo intervento è da miserabile represso come hai sottolineato tu: insinuare che io possa dare un voto alto per quei motivi così risibili può pensarlo solo uno che costa molto poco come questo Fabio.

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