Oggi alle 18,05 I Signori del Vino di Masi e Tolfa in Campania
Come “Signore del vino” abbiamo intervistato Piero astroberardino perché la sua famiglia ha fatto la storia del vino campano, valorizzando vitigni come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo, il Taurasi. Come giovane produttore abbiamo sentito Antonio Capaldo, dei Feudi di San Gregorio. Poi abbiamo intervistato Marisa Cuomo, con i suoi vitigni a picco sul mare a Furore, sulla costa amalfitana. Inoltre siamo stati a Pompei dove sono stati recuperati dei vigneti antichi e dove vengono rispettate le coltivazioni come facevano prima i greci e poi i romani. La puntata sulla Campania è inserita nel secondo ciclo della trasmissione i “Signori del vino” e va in onda il sabato alle 18,05 su Raidue.
Un programma che racconta, gli uomini e le donne del vino che con la loro intelligenza e fatica hanno valorizzato e resi protagonisti i propri territori nel panorama enologico italiano ed internazionale. Un settore che rappresenta una risorsa economica, culturale e turistica per il nostro Paese. Gli ideatori e conduttori del programma Marcello Masi e Rocco Tolfa hanno voluto raccontare cosa c’è dietro un bicchiere di vino. Le passioni, le fatiche, i territori che rendono i vini italiani unici e di grande successo nel mondo.
2 Commenti
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certo, questi nomi hanno fatto la storia, e hanno grandi meriti per l’affermazione della campania del vino del mondo alllora come oggi;tuttavia credo che la campania del vino di oggi sia anche MOLTO ALTRO, e questo blog mi pare ne dia dimostrazione quotidiana. per essere una puntata completa avrebbero dovuto avere risalto anche altre realtà storiche , leggi il Falerno del Massico, con le cantine storiche e quelle venute dopo. Le nuove eccellenze del casertano , leggi pallagrello e casavecchia, e vogliamo parlare dei Campi Flegrei o delle eccellenze del beneventano che hanno subito i noti recenti drammi? Permettetemi ho seguito il ciclo invernale del sabato sera in seconda serata , apprezzabile parlare di vino, inn Italia se ne parla troppo poco, ma allarghiamo lo scenario all’enologia e viticoltura giovane e contemporanea, emergente e fedele al territorio e ai vitigni autoctoni, con fantastiche interpretazioni emersa negli ultimi vent’anni. Per averne una panoramica basta seguire questo sito assiduamente.
Concordo pienamente il post della signora Giulia Cannada Bartoli la realtà sul vino Falerno del Massico