Norcia, i padri benedettini lanciano la birra Nursia
È nata a Birra Nursia: la produce la comunità benedettina di Norcia (15 religiosi di vari Paesi del mondo, con a capo lo statunitense padre Cassian Folsom), all’interno delle mura millenarie del monastero che porta il nome del santo patrono d’Europa, San Benedetto, che nel capoluogo della Valnerina era nato.
Sull’esempio della tradizione monastica belga e attraverso l’adattamento delle ricette tradizionali, i monaci hanno sviluppato due tipi di bevanda: una bionda e leggera e un’altra extra, più ricca e profonda. La produzione sarà limitata, a garanzia della qualità e dell’eccellenza del prodotto. Di fatto, il birrificio contiene un impianto da 250 litri e cinque fermentatori da 1.000 litri, dove ogni cottura produce da 500 a mille bottiglie. La birra «benedettina» potrà essere acquistata al monastero e nei locali di Norcia e dintorni, compresi bar e ristoranti. L’inaugurazione a Ferragosto, presenti anche l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, e il sindaco di Norcia, Gian Paolo Stefanelli. Quest’ultimo, tra gli esempi dell’operosità benedettina, ha ricordato le cosiddette «marcite», nel V e VI secolo dopo Cristo, con l’introduzione del sistema di canalizzazione delle acque del fiume Sordo, unico esempio nell’Appennino centrale di prati perennemente irrigui. Per i monaci di Norcia «la birra – ha ricordato padre Benedetto – è stata sempre una bevanda per le occasioni speciali, per le domeniche e le feste grandi. Il progetto, in completa armonia con la tradizione benedettina, è nato con lo scopo di condividere con gli altri la gioia che il frutto del lavoro genera nell’uomo, affinchè in tutto sia santificato il Signore».