Nero di Troia a Castel del Monte: nell’identità vitigno-territorio la formula che fa la differenza
Il Consorzio Castel del Monte è sempre più impegnato nella valorizzazione degli storici vitigni diffusi da sempre all’ombra del Castello di Federico II: Bombino Nero e Nero di Troia.
Quest’ultimo rientra nella Doc Castel del Monte Riserva per minimo 65% e nel Castel del Monte Nero di Troia Docg al 100%.
Vitigno dalle origini poco certe, da cui si ottiene un vino ricco di polifenoli e dal moderato potenziale di zuccheri. Predilige i terreni calcarei murgiani e dona vini ricchi di frutti rossi come la susina, ciliegia, mora, prugna e note floreali come la viola e rosa associate a sfumature speziate; con un palato molto strutturato e adatto all’invecchiamento. Vista la grande quantità di tannini è sempre stato tagliato con altri vitigni più morbidi se non addirittura espiantato. In altri tempi era utilizzato per il taglio di molti vini del nord e non solo.
Negli ultimi anni e grazie a nuove tecniche di cantina ed enologiche, hanno dato la possibilità di produrre versioni in purezza, sia da bere giovani e fresche che da invecchiamento.
Il convegno del 23 aprile scorso, presso il Teatro comunale di Corato si è posto l’obiettivo di dare forza e voce a un lavoro che parte da lontano, mettendo in luce potenziali e prospettive future e un approfondimento su temi tecnici legati alla lavorazione e gestione del territorio.
Il contributo d’illustri ospiti ha saputo evidenziare la ricchezza che è racchiusa in questo splendido territorio e, che già Federico II di Svevia ha saputo valorizzare con lo splendido Castel del Monte, ancora oggi a sentinella del lavoro degli agricoltori.
La sessione mattutina è stata incentrata sull’aspetto tecnico e produttivo e sulle peculiarità del vitigno. “Il Nero di Troia è certamente un vitigno molto riconoscibile a livello olfattivo – ha affermato Paola Piombino, docente dell’Università Federico II di Napoli – ed il consumatore, in questo periodo, tende a premiare vini ben identificabili. Il Nero di Troia infatti ha una forte caratterizzazione, data soprattutto dalla speziatura, che è predominante all’interno del suo bouquet aromatico”. Luigi Tarricone del CRA-UTV di Turi e Barletta, mette in evidenza l’interazione tra il Nero di Troia ed il suo ambiente che contribuisce ad esaltarne le caratteristiche del vino.
Efficace e concreto è stato l’intervento di Donatella Cinelli Colombini che ha parlato della sua esperienza con il Consorzio Doc Orcia da lei presieduto e, le tecniche di rilancio di un territorio grazie alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e dell’aspetto esperenziale che ne scaturisce sotto l’aspetto turistico. Ma non ha mancato di evidenziare le similitudine fra le due realtà territoriali.
Gli interventi si sono susseguiti con precisone e notevole interesse, dando vita a molti punti di riflessione, trattando vari temi. Come quella di Alessandro Scorsone espertissimo e navigato sommelier che conosce bene la comunicazione del vino, su cui bisogna puntare, partendo da enoteche e ristoranti che devono essere i primi promotori dei vini del territorio. Ma, soprattutto ognuno di noi deve essere promotore del proprio territorio in giro per l’Italia e nel mondo.
Una panoramica sul lavoro svolto finora da tutti gli attori della filiera è stata fornita da Rosa Fiore, Dirigente servizio alimentazione – Assessorato Risorse Agroalimentari della regione Puglia: “Il brand Puglia funziona. Bisogna continuare con il gioco di squadra. Il Nero di Troia ha dalla sua la storia, il racconto, la qualità”.
Di alto livello culturale e musicale è stato il finale del convegno con il cantante lirico coratino Aldo Caputo, star di livello internazionale, apprezzato sui palcoscenici di tutto il mondo.
Caputo, nominato “Ambasciatore ad honorem del Nero di Troia”, ha dedicato, eseguendoli, due brani al vitigno “re” della sua terra: “La danza rituale del fuoco” del compositore spagnolo Manuel De Falla e “Dicitencello vuje” di Rodolfo Falvo ed Enzo Fusco, grande classico napoletano reso celebre dalla magistrale interpretazione di Roberto Murolo.
Il nutrito e professionale gruppo di giornalisti ha potuto apprezzare la qualità dell’accoglienza di un territorio unico e ricco di fascino, con un tour mirato alla conoscenza dello stesso e delle aziende produttrici.
Varie e pregevoli sono state le iniziative legate all’evento presso Palazzo Gioa a Corato, come le degustazioni e i laboratori guidati di degustazione organizzati da Ais, Onav e Slow Food; quest’ultima ha posto l’accento sugli abbinamenti ideali dei vini del territorio con i prodotti caseari della zona murgiana.
Altra pregevole iniziativa è stato il coinvolgimento di tutti i ristoranti del territorio, che hanno accettato volentieri di realizzare un menu dove poter offrire un bicchiere di Nero di Troia e distribuire materiale divulgativo del Consorzio.
Notevole soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Massimo Mazzilli per l’eccellente riuscita della manifestazione, vista la sua propensione alla valorizzazione del territorio e alle eccellenze agroalimentari.
Sempre preciso e puntuale l’intervento del presidente del Consorzio, Francesco Liantonio, da sempre impegnato nella valorizzazione dei vitigni autoctoni e che ha messo in luce l’esigenza di non sentirsi arrivati, ma prendere il convegno come punto di partenza per migliorarsi e arricchirsi sempre più, con il confronto e umiltà.
L’evento si è concluso con la cena “Cinque Chef per il Sovrano”, presso Masseria Barbera a Minervino Murge dove sono stati messi in abbinamento tutti i vini delle aziende consorziate. Tutti gli ospiti hanno potuto apprezzare le ricette dei vari chef che si sono cimentati nella valorizzazione dei prodotti tipici della murgia.
I piatti:
Caterina De Palo “L’Angolo Divini” Ruvo di Puglia
Antonio di Nunno di “La Locanda di Nunno” Canosa di Puglia
Cinzia Piccarreta “La Bottega dell’Allegria” Corato
Riccardo Barbera “Masseria Barbera” Minervino
Pietro Zito “Antichi Sapori” Montegrosso di Andria
I vini in degustazione:
Rivera | Falcone Castel del Monte Riserva doc 2008 |
Rivera | Puer Apulie Castel del Monte Nero di Troia doc 2008 |
Santa Lucia | Il Melograno Castel del Monte doc 2011 |
Santa Lucia | Riserva Le More Castel del Monte doc 2011 |
Santa Lucia | Riserva 0,618 Castel del Monte doc 2007 |
Spagnoletti | SZO Castel del Monte Bianco doc 2014 |
Spagnoletti | Colombaio Castel del Monte Bombino Nero docg 2013 |
Spagnoletti | Vignagrande Castel del Monte Rosso doc 2011 |
Spagnoletti | Rinzacco Castel del Monte Nero di Troia Riserva docg 2011 |
Spagnoletti | Terranera Castel del Monte Riserva Rosso doc 2010 |
Tor de Falchi | Supermatism Castel del Monte Bombino Nero docg 2013 |
Tor de Falchi | Nero Di Troia Castel del Monte nero di Troia Riserva Docg 2012 |
Torrevento | Pezzapiana Castel del Monte doc 2014 |
Torrevento | Veritas Castel del Monte Bombino Nero docg 2013 |
Torrevento | Bolonero Castel del Monte Rosso doc 2012 |
Torrevento | Vigna Pedale Castel del Monte Riserva doc 2010 |
Torrevento | Ottagono Castel del Monte Nero di Troia Riserva docg 2011 |
Vignuolo | Vignuolo Castel del Monte Bianco doc |
Vignuolo | Vignuolo Castel del Monte Rosato doc 2013 |
Vignuolo | Maniero Castel del Monte Bombino Nero docg 2013 |
Vignuolo | Vignuolo Castel del Monte Rosso doc 2013 |
Il progetto è nato dall’iniziativa del Consorzio di Tutela Vini Castel del Monte DOC con la partecipazione delle aziende socie: Cefalicchio, Conte Spagnoletti Zauli, Grifo, La Cantina di Andria, Rivera, Santa Lucia, Torrevento, Tor dé Falchi.