Negroamaro Rosato Salento Igp 2016 – Santi Dimitri Vino arrivato secondo a Radici del Sud 2017


Negroamaro Rosato Salento Igp 2016 Santi Dimitri

Negroamaro Rosato Salento Igp 2016 Santi Dimitri

di Enrico Malgi

E se il rosato salentino da uve di negroamaro diventasse patrimonio immateriale dell’Unesco? Di primo acchito può sembrare un’utopia, ma a pensarci bene le condizioni ideali ci sono tutte perché questo possa accadere. Così facendo poi si darebbe il giusto merito ad un vino di qualità, che possiede tutte le carte in regola per poter ambire a questo prestigioso riconoscimento. Si tratta, infatti, di un vino territoriale unico nel suo genere, connotato da elevato canone di qualità e dal prezzo limitato. Senza dimenticare che, a parte l’antecedente esperimento del Chiaretto del Garda da parte del senatore Molmenti, il vino rosato è nato proprio nel Salento con il Five Roses di Leone De Castris nel 1943 e d’allora c’è da registrare un’escalation senza fine, che continua ancora fino ai tempi nostri.

Controetichetta Negroamaro Rosato Salento Igp 2016 Santi Dimitri

Controetichetta Negroamaro Rosato Salento Igp 2016 Santi Dimitri

A Radici del Sud di quest’anno ancora una volta il rosato da negroamaro si è affermato quale vino migliore del Meridione nella sua tipologia, conquistando complessivamente quattro prime posizioni. Una di queste è stata appannaggio del Negroamaro Rosato Salento Igp 2016 della storica azienda Santi Dimitri (fondata addirittura nel XVII secolo) della famiglia Vallone di Galatina. La giuria dei Wine Buyers ha decretato la seconda piazza ex aequo per questa etichetta.

Vendemmia notturna. Breve macerazione sulle bucce a freddo. Pressatura soffice sottovuoto e chiarifica statica. Maturazione ed affinamento in acciaio e vetro. Tasso alcolico di dodici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia in enoteca di appena 6,00 euro. Un regalo bello e buono!

Cromatismo segnato da un colore rosato melogranato. Pregnanza olfattiva ricca di variegate fragranze di fragoline di bosco, mela cotogna, chinotto, geranio, zenzero, scorza candita, mirto, timo e pepe rosa. L’approccio palatale misura un sorso fresco, morbido, sapido ed armonico. Progressione gustativa elegante, soave, leggiadra, avvolgente e scorrevole. Polpa setosa. Vino nel complesso intrigante, voluttuoso e bene articolato che reitera sostanzialmente le sensazioni nasali e che fanno poi da prodromo ad una chiusura persistente, piacevole, godibile e reattiva. Da preferire su piatti di pesce, latticini, tagliere di salumi, pizza margherita e carne bianca.

Sede a Galatina (Le) – Contrada Santi Dimitri
Tel 0836 565866 – Fax 0836 565867
[email protected]www.santidimitri.it
Enologo: Andrea Boaretti
Ettari vitati: 60 – Bottiglie prodotte: 110.000
Vitigni: negroamaro, primitivo, aleatico, merlot, cabernet sauvignon, fiano, pinot bianco, chardonnay e sauvignon blanc

2 Commenti

  1. La butto lì:e su una pasta e patate tiepida(siamo in estate)anch’essa rosata da pochissimo pomodoro(assonanza di colore) non vogliamo provarcelo?Io il tentativo lo faccio e poi sarà mio dovere farvelo sapere.Il mio intervento però è mirato sopratutto a ricordare che tra una settimana esatta è ferragosto e se a Roma tutti si scambiano gli auguri noi del CP(Clan Pignataro)potremmo scambiarci notizie sulle bottiglie stappate che per l’occasione sono state conservate.Sarebbe quindi simpatico(se il gran capo da il beneplacito)avere a disposizione una sezione ovvero un piccolo spazio a disposizione naturalmente solo per questa occasione.Aspettando con ansia la decisione faccio a tutti gli auguri di avere a disposizione un buon calice che faccia fermare il tempo come il treno alla stazione.FM.

  2. Caro Francesco, come sai il rosato è un vino versatile che si presta a molteplici abbinamenti, a parte i piatti di carne naturalmente. Poi va bene su tutto il resto. Per dirla come Orazio: Est modus in rebus! Per Ferragosto ci vedremo senz’altro. Prepara le bottiglie!

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