Mozzarella, il ministro Zaia commissaria il Consorzio
L’accusa: lo stesso presidente Chianese “annacquava” il latte di bufala
Dura replica: dati abnormi, frutto di illazioni anonime
Nuovo terremoto perr il prodotto del Sud più amato dai consumatori.
Zaia ha messo i piedi nel piatto: «Ho appena commissariato il Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala». Il ministro lo ha rivelato dai microfoni dell’Alfonso Signorini Show in onda su Radio Monte Carlo: «Ho commissariato il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala, perchè – ha spiegato il ministro – durante i controlli lo stesso presidente del Consorzio è stato sorpreso annacquare il latte. Ho già firmato un Decreto in cui ho nominato quattro uomini di mia fiducia, che controlleranno, con la lente di ingrandimento, anche questo grave caso di contraffazione. Da due anni a oggi – ha proseguito il ministro – la mia politica di tolleranza zero ha portato alla scoperta di molti casi di contraffazione di prodotti alimentari. A novembre i numerosi controlli nella Grande Distribuzione hanno rivelato che nel 25% dei campioni analizzati, le mozzarelle non erano vere Mozzarelle di Bufala poichè contenevano almeno il 30% di latte di vacca».
La valanga è partita, ma stavolta mettiamo qualche paletto prudenziale, scontata l’inettitudine mediatica che pone da anni il Consorzio nel pieno dell’età della pietra, prima almeno che nascesse la radio.
Anzitutto non c’è notifica ufficiale e l’interessato, da sempre impegnato nel settore, si dichiara estraneo. Suona molto singolare questo annuncio via radio, ha più il sapore di gesto politico di un ministro leghista non proprio preoccupato dei dettagli di un tipico prodotto meridionale.
Sul piano della sicurezza, acqua e la diossina c’entrano nulla. Qui si tratta di latte vaccino aggiunto, di fatto già avviene nella <mista>, un po’ come il merlot messo nel Brunello e non dichiarato.
Coldiretti e Regione Campania hanno preso le distanze con durezza, più preoccupati di uscire sulle agenzie per evitare chiamate di correo. A noi ci avrebbe fatto piacere che, eventualmente, fossero stati loro ad intervenire in via prioritaria con gli strumenti di denuncia politica.
Ancora una tempesta insomma, con la speranza che ha pagare non siano quei produttori, e vi assicuro la maggioranza, che lavorano seriamente legando il prodotto al territorio.
Il Consorzio replica:
«È fuori da ogni cognizione e abnorme il dato reso noto dal ministro Zaia secondo il quale dai controlli effettuati a novembre nella grande distribuzione sia stato rivelato che nel 25% dei campioni analizzati, le mozzarelle non erano vere mozzarelle di bufala». Lo dice Luigi Chianese, il presidente del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana, ente commissariato oggi dal ministro delle politiche agricole.
«Faccio questa affermazione – ha spiegato Chianese – innanzitutto per tranquillizzare i consumatori.
Quella che arriva sulle loro tavole è vera mozzarella di bufala. I dati a cui fa riferimento il ministro non sappiamo da dove arrivano. Sappiamo, e siamo felici di questo, che è stata nominata una commissione d’inchiesta che speriamo faccia presto luce anche sulla questione delle lettere anonime e delle illazioni di ogni genere che da due anni non fanno che gettare fango sull’intera filiera della bufala».