Metodo Classico Planeta: l’ultima sfida alle pendici dell’Etna
Vitigno: Carricante 100%
Vendemmia: 2011
Fermentazione e Maturazione: Acciaio/Bottiglia
In Enoteca: 20-25
L’ultima sfida targata Planeta, storica famiglia siciliana che dal 1995 passo dopo passo è diventata uno dei maggiori rappresentanti della Sicilia vitivinicola nel panorama italiano prima ed internazionale poi, si chiama “metodo classico”. Proprio così dopo aver valorizzato grandi vitigni alloctoni quali lo Chardonnay,oppure aver dato nuovo smalto ad autoctoni come il Nero d’Avola con il Santa Cecilia, solo per fare due nomi, ecco che finalmente anche Planeta si lancia nel mondo della spumantizzazione avvalendosi della consulenza di un grande esperto quale Josef Reiterer (deus ex machina dell’azienda altoatesina Arunda).
Il territorio prescelto per il primo metodo champenois dell’azienda di Sambuca di Sicilia, si trova nel comune di Castiglione di Sicilia sul versante nord dell’Etna, precisamente in “Contrada Montelaguardia”. Qui a 870 mt s.l.m. si esprime al meglio il bianco etneo per eccellenza, quel carricante (in dialetto ‘U Carricanti), dotato di straordinari profumi e grandissima acidità, accompagnati dalla mineralità tipica dei terreni vulcanici, tutti elementi imprescindibili per la produzione di un ottimo metodo classico.
Le uve vendemmiate precocemente, a mano, in piccole cassette vengono pigia-diraspate in pressa soffice. Il mosto decantato, viene travasato ed aggiunto di lieviti con successiva fermentazione di 15 giorni ad una temperatura di 15°. Dopo una permanenza sulle fecce fini fino a Gennaio, con remuage a mano per tutte le 3000 bottiglie, a Marzo il vino viene addizionato di liquer de tirage ed imbottigliato. Ulteriore periodo di sosta sui lieviti per 15/18 mesi ed infine sboccatura.
Nel bicchiere il vino presenta una veste giallo paglierino, con leggeri riflessi verdolini, abbagliante ed estremamente vivo grazie a bollicine fini, numerose e persistenti. All’olfatto la fragranza della crosta di pane costituisce lo starter per un netto sentore floreale, con camomilla ed acacia, fino ad arrivare a frutta polpa a bianca quale pesca e melone, con un soffio minerale sul finale. In bocca il vino presenta una bella freschezza, un gradevole ritorno fruttato, agrumato per la precisione, una vena sapida presente ma non eccessiva ed un buon corpo (nonostante un grado alcolico di soli 11,5 gradi).
In tema di abbinamento con il cibo, sfruttiamo al massimo il corredo olfattivo e la freschezza del vino, per accompagnare un risotto porro e zafferano che lentamente ci fa lasciare l’estate ed apre le porte all’autunno.
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Questa scheda è di Fabio Panci