Marzia Buzzanca e quella voglia di mollare tutto che prende ciascuno di noi
Ho letto su Facebook
“La mia testa fra un po’ esplode per quanto penso a cosa posso fare per riportare le persone in via Leosini, il mio lavoro non basta… La gente non ha più voglia di venire in centro che è un triste degrado.Ma io posso offrire solo quello, dal cilindro non esce più niente, solo un pensiero… Se rimanere o andare! Non si vive di solo amore! Anche se l’amore dovrebbe essere la porta che si apre in un mondo…”. Marzia Buzzanca, pizzaiola a L’Aquila
Marzia mi perdonerà se “rubo” le sue parole e una sua foto da Facebook anche se non ci conosciamo personalmente, ma credo che questo stato d’animo, soprattutto durante le feste di Natale dove i tempi si dilatano, direi tornano normali, attraversa sempre, almeno una volta nella vita, ciascuno di noi. E se lo sconforto prende una donna affermata professionalmente, coccolata dalla stampa di settore, bravissima, capace di ospitare alcuni tra gli chef più conosciuti e amati d’Italia, sempre con il sorriso pronto per il prossimo, dove trovare note di ottimismo?
Credo che ci riusciremo solo tornando a pronunciare prima pronome NOI e solo dopo IO come hanno fatto le generazioni che hanno costruito l’Italia. Se parliamo sempre plurale e non singolare.
Non ho ricette, ma credo che se uno si sente sempre parte del tutto è impossibile cadere nello sconforto.
Forse negli ultimi vent’anni abbiamo pensato che il NOI fosse la gabbia, non l’opportunità.
Ed è per questo che la cultura di destra, quel liberismo pensato da chi è già ricco e forte ammaliando la plebe intontita dalla tv, è dilagata ben oltre i suoi tradizionali confini partitici. Ma questi sono altri discorsi.
NOI, cara Marzia, speriamo che ce la caviamo.
E sarà così perché TU sei un esempio per NOI, cioé sei NOI.
Percorsi di Gusto
L’Aquila
Via Leosini, 7
Tel. 0862.411429
Sempre aperta. Chiusa il mercoledì, a Ferragosto, San Silvestro e Capodanno.
4 Commenti
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NON MOLLARE!
L’Aquila è una città martire.
Martire del terremoto, martire dei politici finti soccorritori, martire ora del martirio nazionale generalizzato che sta abbattendo la qualità della vita in cambio del nulla diei bilanci dei banchieri. All’Aquila piove sul bagnato, e sulle macerie.
Anche l’ottimista più incallito vacilla, in questa sequenza ininterrotta di guai. Ed è davvero dura pensare che perfino gli aquilani, cape toste, stanno esaurendo le energie nervose, economiche e di ottimismo.
E noi, impotenti, non possiamo andare oltre una generica solidarietà..
Marzia non mollare. Ma è vero che non si vive di solo amore, per cui va dove ti porta il cuore. Non può ricadere sui singoli il fardello di rilanciare una città. Piace a tutti sapere che Marzia e altri difendano L’Aquila. Ance se non tocca solo a loro, no? Chissà quanti vogliono caparbiamente come lei che la città riviva. Noi speriamo siano moltissimi. Le vecchie case possono essere recuperate sempre che ci sia chi desidera ancora viverle. Devono fare pressione e poi qualche politic deve passarsi la mano per la coscienza, se ce l’ha. Magari un finianziatore estero? Molte cittadine della nostra Campania sono finite smembrate anche a causa, dopo il terremoto, di coloro che hanno preferito qualcosa di assolutamente nuovo a una casa con qualche gradino in più. Ma oltre questo c’è un fatto: su L’Aquila si è speculato e c’è chi una casa e un locale non ce l’ha piu’. Andiamo a trovare Marzia per sostenerla. Io lo farò quanto prima.
m.
coraggio