Versatile, autoctono, autentico, profumato è il Lacrima di Morro d’Alba
di Marina Betto
E’ stato definito romantico, elegante, giocoso, informale, piacevole, vanitoso, tutti aggettivi che possono attribuirsi al genere femminile ed in effetti il Lacrima di Morro d’Alba è un vino che ricorda il carattere di una donna. Si produce in un territorio ristretto delle Marche, la Vallesina, una manciata di comuni coinvolti, una sessantina di produttori di uva e solo 25 vinificatori che si sono uniti in un consorzio sotto un unico brand dal design semplice ed efficace che somiglia ad una rosa e nello stesso tempo a una lacrima. L’origine del nome di questo vino si deve al fatto che la pelle dell’acino di questo vitigno tende a lacerarsi e quindi a lacrimare il suo contenuto zuccherino. Persino nei versi poetici di Dante Alighieri troviamo descritto questo fenomeno” E perchè meno ammiri la parola, guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l’omor che de la vite cola” Purgatorio, XXV,76 -78. Del Lacrima di Morro d’Alba si produce oltre al base la tipologia Superiore e il Passito. Il consorzio di tutela di questo vino ha portato i suoi frutti perché è nell’unione di intenti che l’associazione ha dimostrato la sua forza, promuovendo un idea comune, la volontà di ristrutturazione per crescere rinnovando la superficie vitata, muovendosi insieme sulle problematiche riguardanti la vigna e avendo come obbiettivo comune quello di aumentare il prezzo medio di una bottiglia e innescare così un meccanismo positivo. Il Verdicchio è il vino simbolo delle Marche noto non solo in Italia ma anche all’estero, amato fin dall’antichità dai Romani, decantato da Plinio, Giovenale, Marziale.
Dopo un brutto momento di crisi sta vivendo una rinascita e sta finalmente avendo l’apprezzamento che merita come grande vino italiano dal profumo delicato ed elegante, fiorito e fruttato e quel finale che sa di mandorla che lo rende riconoscibile a tutti. Il Lacrima di Morro d’Alba è un vino meno noto sebbene fosse già conosciuto e apprezzato da Federico Barbarossa che nell’assedio di Ancona nel 1167 scelse proprio di stanziarsi a Morro D’Alba che diventerà il suo quartier generale. Il tour della Vallesina sorprende perché ricco si bellezza. Jesi è una cittadina ordinata e istoriata come uno scrigno; nella Piazza dedicata a Federico II si è appena inaugurato il Museo Stupor Mundi incentrato sulla figura di questo grande imperatore che ha cambiato e fatto la storia. Il Palazzo della Signoria, la Biblioteca Planettiana, il Teatro Pergolesi e Palazzo Pianetti dalle 100 finestre sono solo alcune delle ricchezze artistiche di questa cittadina gioiello. Tutt’attorno una campagna curata, viva e vivace come un quadro naif fatta di campi di girasole, vigne e frutteti coltivati su dolci colline prospicenti il mare Adriatico su cui domina il Monte Sanvinicio.
Dalle colline verdi e fiorite al mare incantevole dalle note blu come una girandola variopinta si può spaziare anche nel mondo dei sapori e dei vini.
Tra gli assaggi fatti di Lacrima di Morro d’Alba alcune aziende dimostrano di avere più carattere e stile e seppur con le dovute differenze il profilo di questo vino è segnato da tratti all’olfatto di fiori rossi, rose e gerani e frutti di bosco messi in secondo piano, mentre all’assaggio il tannino incisivo, vigoroso e verde risulta più suadente e gradevole dall’affinamento anche solo di bottiglia. Gli assaggi si riferiscono quasi tutti all’annata 2016 e alcune bottiglie di 2015 ma alcune aziende hanno potuto e voluto proporre vecchie annate per dimostrare come questo vino con il tempo assuma connotazione più armonica e raffinata elevando così questo vitigno.
Lacrima di Morro d’Alba- Lucchetti 2016 è fatto con Lacrima 100% allevata a guyot da viti di 15/20 anni. Dopo la pigiatura soffice la fermentazione avviene in acciaio così come l’affinamento per tre mesi e altri 3 mesi di bottiglia. Color rubino ha naso intenso di rosa rossa, uva passa e foglie di bosso, al gusto ricorda la mandorla amara e il sapore delle ciliegie cattive( marasche) in un mix interessante e non banale. Lacrima di Morro d’Alba Mariasole -Lucchetti 2008 è un assaggio particolare perché l’uva subisce una surmaturazione naturale in fruttaio fino a gennaio, poi una volta fatto il vino affina due anni in bottiglia. Al naso troviamo un bouquet di rose ed erbe e spezie, degli accenti di pepe rosa e di chiodi di garofano. La bocca è fresca e tannica con quel particolare sentore un po’ amaro tipico del Lacrima.
“Lutho” 2016 di Badiali e Candelaresi è Lacrima di Morro d’Alba Superiore ( Lacrima 100%); qui c’è una parziale macerazione carbonica e un affinamento in inox per 2 mesi e 5/6 mesi di serbatoio di cemento vetrificato. Rosso porpora fitto lascia una scia intensa sia al naso che in bocca di fiori macerati mescolati ad una vena minerale. ” Lutho” 2008 possiede alcolici sentori di ciliegia e liquerizia e un tannino presente e domato da un passaggio in legno grande per un paio di mesi.
Lacrima di Morro D’Alba 2016 Buscareto fermenta, macera e affina in vasche di inox per sei mesi. L’affinamento in bottiglia è di 2 mesi. Profumo meno intenso di fiori come negli altri vini ma più spiccatamente fruttato con ricordi di sorbe, pere e nespole e tutta quella frutta un po’ tannica. Assaggio verticale, stretto, dritto scorre sulle papille gustative senza leziosità con un tannino ben presente che vuole un accompagnamento con il cibo per risultare godibile. Il Lacrima di Morro D’ Alba Compagnia della Rosa 2013 Buscareto fa un anno di barrique; i toni si ammorbidiscono e arrotondano con sentori di cera e glicerina facendolo risultare un bel sorso.
Lacrima di Morro D’ Alba “Rubico” 2016 Marotti Campi è vinificato in acciaio e il 10% dei grappoli interi fa macerazione carbonica mentre l’altro 90% macera sulle bucce. Affina tre mesi in acciaio e tre mesi in bottiglia. Possiede naso dolce un po’ zuccherino che profuma di rose e geranio, spezie, lieve pepe verde e diffonde una leggera balsamicità. Il gusto è fine grazie all’integrazione di tutte le componenti con una particolare nota balsamica in cui si riconosce il mirto.” Orgiolo”2008 Lacrima di Morro D’Alba DOC Superiore fa una macerazione sulle bucce di due settimane, fermenta in acciaio e affina un anno in piccole botti di rovere francese usate, più sei mesi di bottiglia; appare rosso rubino con riflessi viola, profumo di fiori e spezie, cenere e pepe, è un sorso molto convincente ed elegante. ” Orgiolo” 2004 Marotti Campi ha una meravigliosa integrità di frutto con echi di ginepro e sandalo, cenere e mora, tannino integrato e vellutato.
Lacrima di Morro D’ Alba ” Dasempre Del Pozzo Buono” 2016 Vicari ha naso balsamico e mentolato un odore complesso che fa pensare ai fiori di geranio e di rosa con una lieve sensazione minerale di idrocarburi. Il gusto è equilibrato e morbido senza nessuna asperità tannica. L’annata 2010 Lacrima di Morro D’Alba Superiore Del Pozzo Buono è costituito da uva appassita 100% il suo è un bouquet di frutta e fiori con bella beva fresca e tannino giustamente astringente.
Lacrima Di Morro D’Alba “Piramo” Vigna degli Estensi 2015 è un’azienda molto piccola di 5 ha. Questo vino fa un affinamento di 3 mesi in acciaio e 9 mesi di bottiglia. Possiede naso elegante ed originale ma in bocca risulta poco strutturato e sfuggente.” Piramo” 2011 affina otto mesi in botte; naso riconoscibile floreale e di erbe aromatiche mediterranee( rosmarino), ha bocca minerale e sapida, tannino gradevole e ben integrato.
Lacrima di Morro D’Alba Mancinelli 2015 ha naso essenziale e pulito di rosa e viola, geranio e una dolcezza biscottata; fresco e persistente è molto beverino. ” Terre dei Goti” è un vino prezioso con tappo gioiello in argento. Il Passito secco2003 di questa azienda nasce per essere un passito dolce ma casualmente un annata fermentò fino ad esaurire gli zuccheri, rimasto per anni in un recipiente si tentò un affinamento in tonneau aggiungendo del macerato carbonico, nasce così un vino che è stato definito l’amarone delle Marche dal naso di ciliegia ed erbe aromatiche, menta e una evidente alcolicità( 16,2% vol). Mentre il Passito dolce 2012 di questa stessa azienda offre un profumo di frutta sottospirito, prugna e tè, marmellata di visciole.
” Melano” di Tenuta San Marcello possiede naso suadente e vellutato( rosa e erbe aromatiche) facendo qualche grappolo della cuvée un po’ di vendemmia tardiva.
Lacrima di Morro D’Alba – Podere Santa Lucia 2009 profuma di canfora e ginepro molto balsamico quindi più che fiorito.
Dell’Az. Mezzanotte il Lacrima di Morro D’Alba ” Passione di Mezzanotte” 2010 è intenso e fruttato di ciliegia e arancia; nasce da vitigni di oltre venti anni; fa una breve macerazione sulle bucce poi legno grande per tre/ quattro mesi; in bocca lascia un lieve sapore di pomodoro secco e molta acidità in evidenza.
Lacrima di Morro D’ Alba 2010 dell’Azienda Sarò ha naso sempre un po’ chiuso all’inizio, poi sentori fruttati di ciliegie e cera in evidenza. Annata 2007 Superiore fa un passaggio in barrique nuova di rovere e poi si compone il blend con la parte rimanente che affina in acciaio per essere imbottigliato a due anni dalla vendemmia. Si delineano note eleganti, tostate( caffè) e frutta rossa appassita, sapido e fresco levigato in bocca con tannino integrato.
” Rubbjano” 2008 di Luigi Giusti dimostra subito finezza sia al naso che di beva. Vinificato in tino tronco-conico svolge la malolattica e si eleva in piccoli fusti per quasi un anno più sei mesi di bottiglia. ” Rubbjano” 2006 è ancora fresco ed ha raggiunto una decisa rotondità che dona grande piacevolezza.
Il Lacrima di Morro d’Alba definito fino a qualche anno fa un vino per l’estate vuole dimostrare oggi il contrario. Con la versione Superiore e lunghe macerazioni e invecchiamento in botte e affinamento in bottiglia si dimostra di tessuto complesso, aromatico e suadente; un Giano bifronte dal profumo femminile e carattere maschile adatto ad una cucina italiana moderna, a piatti di carne e spezie, primi piatti al ragù, al gulasch e alla cucina indiana e asiatica.
Un commento
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Forse è rischioso parlare dei prodotti cosiddetti di “nicchia “,ma ne vale la pena perché in mezzo a loro si trova sempre un campione a dir poco emozionante .Lo stesso succede per il piedirosso della mia terra surclassato dalla ormai solida fama dell’Aglianico come nel caso di cui sopra da quella del Montepulciano.Complimenti e grazie per questo post completo ed esaustivo su un vino fatto con d eterminazione e paziente amore da un manipolo di produttori.FM.