Il clima sempre più caldo cancellerà i vini Australia e Napa Valley. A Bordeaux brindano
I cambiamenti climatici stanno già cambiando la ‘geografià dei vini mondiali, e nei prossimi anni i produttori potrebbero trovarsi di fronte alla perdita di alcuni vitigni che non riescono ad adattarsi alle nuove condizioni.
Lo affermano due studi presentati in questi giorni e fatti in Australia e in California, i cui risultati però sono validi anche per l’Italia.
Tra i più preoccupati per le conseguenze del riscaldamento globale ci sono i viticoltori australiani, che secondo una ricerca pubblicata
dalla rivista Global Change Biology sono già alle prese con qualche effetto: il periodo di maturazione si è allungato in media di quasi 2
giorni l’anno tra il 1993 e il 2009, e questo sta già portando molte varietà ad avere un tasso alcolico più alto. Questo si combina con le
temperature più alte, che fanno soffrire le piante: «Di questo passo – spiega Leanne Webb del centro ricerche Csiro – entro 10-15 anni
molte delle vigne non resisteranno, e la qualità di quelle che restano diminuirà considerevolmente». Lo scenario sarà simile anche nella
californiana Napa Valley: un rapporto presentato al Vin Expo di Bordeaux afferma infatti che la zona non è ancora interessata da
cambiamenti, ma nei prossimi anni anche la valle che produce il 35% del vino californiano dovrà adattarsi a temperature sempre più alte.
I problemi sono già presenti anche da noi, favorendo i paesi una volta considerati troppo freddi: «I cambiamenti stanno avvenendo in tutta Italia – ha spiegato Domenico Bosco, che dirige la divisione produttori di vino di Coldiretti, al sito Globalpost.com – il cambiamento
climatico e il gusto stanno aiutando i vini dell’Europa continentale». (ANSA).