Lovely Cortona: mangiare, bere e dormire
di Marina Alaimo
In molti si chiedono se Cortona fosse migliore prima o dopo il libro, divenuto poi celebre film, “Sotto il sole della Toscana”, scritto da Francis Mayes. Nel senso che oggi il delizioso borgo medioevale, circondato da mura etrusche, è frequentatissimo da turisti sia italiani che stranieri. Direi meglio adesso, visto che i turisti hanno portato un certo benessere ed anche vivacità tra le strette vie del centro. In effetti si tratta di un turismo colto, che ricerca l’arte, i paesaggi rilassanti, non è certo quello chiassoso che ritroviamo nelle località di mare o nelle grandi città.
Chi viene qui rincorre la bellezza, protagonista ovunque in piena armonia tra gli edifici storici e la meravigliosa Val di Chiana sulla quale si ha una vista piena dall’alto della collina dove Cortona è arroccata. Piccoli scorci se ne intravedono dal fondo delle anguste e ripide stradine che, dal corso principale, si allungano come feritoie di una fortezza verso la valle sottostante, mentre ampia ed emozionante è la vista dalle terrazze o dalle porte di entrata ed uscita del paese. La piena armonia di forme mette pace con se stessi ed è sicuramente questo il motivo principale per cui si sceglie di trascorrere del tempo prezioso in questo luogo incantato. Raggiungendo il borgo dalla Val di Chiana, si arriva al largo Beato Angelico, appena fuori le mura, dove la chiesa quattrocentesca, in stile gotico, dedicata a San Domenico vale una sosta.
E’ deliziosa, posta in un punto panoramico prestigioso, ricca di elementi artistici di grande pregio come anticipa già all’esterno l’affresco di Beato Angelico, posto nella lunetta sopra la porta di entrata.
Proprio di fronte c’è l’albergo San Luca dal quale si gode di una vista mozzafiato sulla valle, fino al lago Trasimeno, è in posizione molto tranquilla e favorevole. E’ a due passi dal corso principale, via Nazionale e al civico 64 incontriamo la pasticceria storica Banchelli dove ottimo è sia il caffè che l’offerta dei dolci artigianali e sempre freschissimi.
Il vino a Cortona è un importante protagonista ovunque, confermando la piena capacità dei toscani di saper valutare al massimo il grande richiamo dell’enoturismo. Numerosi sono i bar, wine bar, enoteche, trattorie, cantine e ristoranti che dedicano ampio spazio all’esposizione di bottiglie di produzione regionale, proposte nella maniera più cordiale ed invitante, quindi chi viene qui vuole conoscere il territorio non solo per la sua storia ed il paesaggio, ma anche attraverso i vini e la cucina. Piccola e molto gradevole è la “fiaschetta” Fett’Unta, posta di fronte la celebre Osteria del Teatro, chiocciola Slow Food.
La proprietà è la stessa, diversa l’offerta che punta ad un servizio più semplice e veloce, dove il vino è l’attore principale, accompagnato da taglieri di salumi e formaggi locali e qualche piatto. Impossibile riuscire ad ottenere un tavolo all’Osteria del Teatro durante i giorni della Santa Pasqua, è uno dei luoghi della ristorazione nel centro di Cortona più frequentati. Deliziosi gli ambienti con soffitti a volta, curatissimo il servizio, tradizionale la cucina, come in tutti i locali qui in paese, ed i prezzi sono molto ragionevoli. Altro punto notevolmente a favore di questo luogo sta nella scelta intelligente di contenere i prezzi. Essendo una meta turistica di richiamo culturale, piccola negli spazi, che non offre il mare o la possibilità di sciare, è molto importante che l’offerta dei servizi non sia esosa.
Sulla loggia che affaccia sulla piazza principale del paese, piazza della Repubblica, dove si incrociano il decumano ed il cardo maggiore, troviamo posto al ristorante la Loggetta, in piazza Pescheria 3.
Dalla loggia si riceve un meraviglioso colpo d’occhio verso il trecentesco Palazzo del Capitano del Popolo che spicca fiero ed in posizione dominante. Ritornando al ristorante La Loggetta, di Marco Frivoli, chef e patròn, gli ambienti sono curati e molto accoglienti, i piatti rispettano la cultura della tradizione e buona è la carta dei vini che ovviamente dedica molto spazio alla produzione toscana.
Adiacente piazza della Repubblica c’è piazza Signorelli: imperdibile è il Museo dell’Accademia Etrusca, ospitato in Palazzo Casali ( XIV sec.) ed il Teatro Signorelli in stile neoclassico. E’ incredibile come in uno spazio così ridotto si possa godere ampiamente, ed anche in modo emozionante, di una tale offerta di edifici di notevole interesse artistico. Nel percorrere il centro si è sempre in salita o in discesa, e risalendo ancora di poco incontriamo il magnifico Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, del XIV secolo, opera del Cristofanello e del Luparelli e sulla stessa piazza di grande interesse è il Museo Diocesiano dove possiamo ammirare l’emozionante Annunciazione del Beato Angelico, la Croce Dipinta del Lorenzetti ed altre opere notevoli, tutte provenienti dalle chiese di Cortona.
Sempre nelle vicinanze c’è Porta Maria e oltrepassandola è possibile ammirare le mura etrusche risalenti al V sec. a.C. ed una vera e propria chicca del luogo: Porta Bifora, l’unica porta etrusca a due fornici (II sec. a.C.). Percorrendo le mura, il paesaggio è dominato dall’olivo, imponente ed elegante allo stesso tempo, contribuisce ad amplificare il grande fascino di questo luogo che sa offrire grandi richiami storici ed artistici, ma anche estrema semplicità nel porsi senza alcuna alterigia, particolare che invoglia sicuramente a tornare.
3 Commenti
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Cortona è uno di quei paesi a cavallo tra la Toscana e l’Umbria che dovrebbero essere assolutamente visitati dagli imprenditori enogastronomici meridionali per imparare come abbinare al meglio le bellezze artistiche e paesaggistiche con il turismo enogastronomico. In questo, i toscani sono maestri. Noi al sud, pur avendo località non meno belle, interessanti e rilevanti, non abbiamo lo stesso fiuto e la stessa cultura per l’accoglienza e l’organizzazione turistiche che hanno loro.
Cortona, città di antichissima origine etrusca, rappresenta davvero il modo ottimale di presentare, in un unicum difficilmente replicabile altrove, il patrimonio nazionale di arte, storia, paesaggio, cibo e vino, conditi da un’accoglienza sempre sorridente, che invoglia il turista a trattenersi e, come nel mio caso, anche a ritornare, spinto da curiosità’ di ogni genere.
Vorrei però’ sottolineare, da appassionato enoico, che il territorio cortonese e’ giustamente famoso per la produzione di uno dei migliori e più’ complessi rossi italiani, il Cortona Syrah, interpretazione molto peculiare del famoso vitigno internazionale, probabilmente il più’ antico ad essere coltivato, alcuni millenni prima dell’era cristiana, nella regione Mesopotamia.
Il terroir appenninico offre, unitamente al clima pedemontano, condizioni ideali di ambientamento per il vitigno, magistralmente interpretato sia da produttori tradizionali (Il Bosco), sia da giovani naturisti che hanno colto alcune sfumature più terrose ed animali (Amerighi).
Un vino spettacolare, che si abbina al meglio con i piatti tradizionali della cucina cortonese, tra cui primeggia la bistecca che porta proprio il nome del paese, rigorosamente da bovino adulto di razza chianina.
Verissimo equanto dite Luca e Pasquale. Io adoro viaggiare tra storia, arte ed enogastronomia e Cortona è un vero e proprio gioiello che sa offrire, senza darsi tante arie, tantissimo in questi settori.