Eruzione 1614 Carricante 2012 Feudo di Mezzo di Planeta


Eruzione 1614 Carricante 2012 Feudo di Mezzo di Planeta

Questo ultimo progetto di Planeta posso dire che è quello che mi piace di più. Come ormai sappiamo bene, essendo questa azienda molto conosciuta in Italia ed all’estero, la loro produzione abbraccia diversi territori della Sicilia, tutti molto diversi tra loro. Sono sei le tenute e cinque le cantine: Dispensa a Melfi, Ulmo a Sambuca, Buonivini a Noto, Dorilli a Vittoria e Feudo di Mezzo sull’Etna.

Sono  tutte bellissime a vedersi e da vivere, concepite con i criteri di una architettura raffinata e a basso impatto ambientale. Le vigne sul vulcano sono disposte sul versante nord , nei pressi di Passopisciaro, a 870 metri di altitudine, particolare che rende estremamente eleganti i vini. E’ uno spettacolo unico ammirare i vigneti sull’Etna, anche per chi come me è abituata a vedere quelli sul Vesuvio. Qui le dimensioni a confronto sono enormi e la continuità del paesaggio disegnato dalle viti e dai toni grigio –  neri dei lapilli e della lava rapisce totalmente lo sguardo. La cantina è in Contrada di Mezzo, interamente circondata da una massiccia colata lavica che rende particolarmente affascinante questi luoghi nei quali prende spazio con discrezione e rispetto.

Dalla vigna Sciara Nuova, di 7,5 ettari, provengono le uve del Carricante 2012 Eruzione 1614, l’eruzione più imponente che durò ben 10 anni e si arrestò proprio in questa zona. E’ un bel bianco etneo, delicato e profondo nei profumi che esprimono soprattutto fiori bianchi, con leggiadre note agrumate e una mineralità che conferisce eleganza. In bocca si fa bere e ribere per la sua agilità, è sottile e dinamico sulla spinta decisa della freschezza e della sapidità.

 

Planeta ha sede in Contrada Dispensa, Menfi (AG). Tel. 091 327965 – www.planeta.it – [email protected]
Questa scheda è di Marina Alaimo

Un commento

  1. Questa descrizione dei paesaggi e dei vigneti, mi è piaciuta tanto. Sembra di sentire i profumi e vedere questi posti meravigliosi.
    Un caro saluto.
    Marisa

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