Maurizio Gily condannato a pagare 5000 euro a Paolo Tessadri
Maurizio Gily non ha bisogno di essere presentato perché è una delle persone più stimate e rispettate del mondo vitivinicolo italiano.
Di forti convinzioni come tutti i timidi, da lui mai è uscita frase sopra le righe come purtroppo capita a tanti, me compreso.
Il giudice di Rovereto Consuelo Pasquali ha deciso che deve pagare 5000 euro al giornalista Paolo Tessadri difeso dall'avvocato Cinzia Tomasoni, una causa civile di cui ho avuto modo di visionare le carte e che trovo quantomeno singolare. A cominciare dalla sede in cui si è incardinato il procedimento che non è quella dove è registrata la testata.
Tessadri, chi era costui? Uno degli autori di servizi copertinati dalla famosa Velenitaly.
Una forzatura mediatica che suscitò numerose reazioni di sconcerto perché pubblicata il primo giorno della manifestazione di Verona in una fase difficilissima per il nostro sistema vitivinicolo.
Enzo Vizzari espresse il suo dissenso e l'allora direttrice decise di cancellare dall'oggi al domani il suo blog.
In attesa di seguire l'iter giudiziario possiamo dire comunque di essere letteralmente basiti dal risultato una volta tirate le somme.
L'Espresso fece una copertina che metteva in serie difficoltà il sistema produttivo vitivinicolo italiano e tutto è passato in cavallieria.
Un giornalista su un blog ha criticato l'Espresso e dovrà pagare 5000 euro per come lo ha fatto.
Ecco uno di quei giorni in cui la sfiducia parte dallo stomaco e poi ti spezza le gambe e hai solo voglia di fuggire, chiudere tutto e metterti a pescare potendolo fare.
Mi è piaciuta l'idea del produttore pugliese Beniamino D'Agostino di lanciare una sottoscrizione: sarebbe bellissimo se tutto il sistema vitivinicolo italiano coprisse d'oro Paolo Tessadri, il giornalista che ricorre al giudice e non alla penna per difendere la propria reputazione, pagando per Gily non solo i 5000 euro.
Confonderlo nella ricchezza, quella equivalente ai danni che la copertina dell'Espresso ha provocato al sistema vitivinicolo italiano. Che è molto più dei 50mila euro che Tessadri aveva chiesto inizialmente nella sua azione civile e che per fortuna di Gily il giudice non gli ha riconosciuto.
Già, perché era stato talmente danneggiato dalle parole di Gily da essersene accorto solo tre anni dopo, quando i termini per la querela penale erano scaduti.
Il commento di Maurizio sul sito di Slow Wine che ha denunciato la vicenda
2 Commenti
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Anche io ho espresso piena solidarietà a Maurizio, mi sono detto disponibile ad autotassarmi per sostenerlo nell’appello che, secondo me, DEVE presentare.
Detto questo, per mia parte, ho dato mandato ai miei avvocati civilisti e penalisti di verificare se è ancora possibile, pur a distanza di quasi sei anni, procedere legalmente contro il giornalista e contro l’editore in entrambe le sedi, atteso che quel titolo e la scelta del momento della pubblicazione a mio modo di vedere danneggiarono enormemente l’intero movimento vitivinicolo italiano (mi chiedo come mai colossi con enormi interessi si siano piegati al potente Debenedetti senza scatenare l’inferno) magari lo trovo pure io un giudice che sancisca “l’incontinenza” della copertina dell’Espresso.
A quanti vogliano unirsi a me chiedo di contattarmi via Facebook, Beniamino D’Agostino.
Di nuovo grazie Luciano, e grazie Beniamino.
qualcosa in più sulla vicenda:
http://millevigne.it/index.php/blog/item/271-la-cicuta-di-velenitaly