Garantito IGP – Il Langhe Freisa 2015 di Beppe “Citrico” Rinaldi: un vino dal cuore immenso
di Roberto Giuliani
Se ne parla davvero poco, eppure la freisa è uno dei vitigni piemontesi più antichi, le leggi di mercato, ma anche la scarsa promozione dei vini ottenuti da questa varietà, ne hanno ridotto fortemente la diffusione, un tempo abbondante anche in Lombardia e Veneto.
Già nel 1517 era presente nelle tariffe doganali di Pancalieri come “fresearum”, mentre nel 1606 il gioielliere e bottigliere di casa Savoia Giovanni Battista Croce fa una descrizione accurata del vino Freisa. Nel 1692 a Neive Pietro Francesco piantava freisa in un fossale del Brichetto. Nel 1760 vengono acquistate barbatelle di freisa presso la cantina di Lu. Nel 1799 il conte Nuvolone la descrive nel “Calendario Georgico della Società Agraria di Torino”. A fine ‘800 il grande ampelografo piemontese Giuseppe di Rovasenda la include nel suo archivio ampelografico.
Recentemente le ricerche scientifiche effettuate dal team di Anna Schneider, attraverso lo studio del Dna, hanno evidenziato la stretta parentela tra freisa e nebbiolo, stabilendo una somiglianza nel patrimonio genetico superiore all’85%. Per tutte queste ragioni, e non solo, Beppe Rinaldi produce da sempre questa Freisa con estrema convinzione, non è un vino secondario ma unico e inimitabile, la cui storia va preservata. Subisce fermentazione con i lieviti indigeni, dimora per circa 7-8 mesi in botti di rovere, pochissima solforosa prima di imbottigliare, punto.
Poi parla il vino nel calice, che manifesta un colore rubino intenso con riflessi granati al bordo e un profumo fitto di rosa, lampone, amarena, fragolina di bosco, spunti di sottobosco e pepe, leggero vegetale maturo.
L’attacco al palato è coinvolgente, fresco e pieno di energia, succoso, con un tannino elegante e una nota terrosa bellissima con chiusura di liquirizia, ciliegia e cacao. Un bellissimo vino, capace anche di lungo invecchiamento. Chi non conosce questa Freisa farebbe bene a colmare la lacuna, anche perché si può trovare facilmente attorno ai 15 euro.
Azienda Agricola Rinaldi Giuseppe
Via Monforte, 3 – 12060, Barolo (CN)
Tel. 0173 56156
Un commento
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A furia di parlare sempre dei “grandi vini”purtroppo vanno nel dimenticatoio le tante varietà (più di 500)di uve che l’Italia può vantare.Sta a voi della comunicazione andarli a scovare e segnalare quelli meritevoli di attenzione.Cosi facendo si salva anche in toto il mondo del vino che ,per i soliti noti sta diventando un affare da super esperti e collezionisti sopratutto esteri:vini comprati per investimento di cui si tanto si parla e tanto poco si beve.Grazie.PS.Se non per merito del nostro padrone di casa chi si ricorderebbe, ad esempio, più della coda di volpe campana?FM.