Gambero Rosso 2013. I Tre Bicchieri della Campania Guida Vini d’Italia
Ecco i Tre Bicchieri della Campania della guida coordinata da Paolo De Cristofaro
Greco di Tufo 2011 Di Prisco
Cupo 2010 Pietracupa
Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2010 Villa Diamante
Fiano di Avellino2010 Ciro Picariello
Greco musc’ 2010 Contrade di Taurasi
Cilento Fiano Pietraincatenata 2010 Maffini
Costa d’Amalfi Fiorduva 2010 Marisa Cuomo
Taurasi Radici 2008 Mastroberardino
Taurasi Vigna Macchia dei Goti 2008 Caggiano
Taurasi Poliphemo 2008 Tecce
Taurasi Renonno 2008 Molettieri
Taurasi Piano di Montevergine Ris. 2007 Feudi di San Gregorio
Taurasi Riserva 2006 Di Meo
Montevetrano 2010 Montevetrano
Terre di Lavoro 2010 Galardi
Pallagrello Nero Ambruco 2010 Terre del Principe
Sabbie di Sopra il Bosco 2010 Nanni Copè
17 Commenti
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Girando per gli stands campani del Vinitaly ultimo trascorso, ho degustato alcuni dei premiati: Fiano di Maffini, Fiorduva di Marisa Cuomo, Terre di Lavoro, ecc… Ma la mia è stata un’impressione positiva per il livello medio in crescita dell’intera produzione regionale. Tant’è che ritengo, la scelta dei premiati da parte dei curatori debba essere stata senz’altro complicata. Probabilmente un numero maggiore di riconoscimenti avrebbe meglio rispecchiato tale andamento in crescita. Tanto per esprimere un’opinione personale, citerei Urciuolo (Greco di Tufo e Taurasi), Azienda S. Giovanni di Mario Corrado ( fiano Tresinus e aglianico Maroccia, entrambi di carattere forte), Tenuta Pezzapane (Pallagrello bianco Terre del Volturno dal gran rapporto q/p); di Terre del Principe anche il Pallagrello bianco Le Serole.
Noto con stupore la mancanza di Quintodecimo. È apprezzabile come il prof. Moio dia molto più agli altri che a se stesso…È davvero uno straordinario professionista.
In effetti le cantine campane (4) di cui è consulente il Prof. Moio hanno preso i tre bicchieri, manca all’appello La Cantina del Taburno perchè non ha prodotto il Bue Apis e la Cantina Moio che per sua scelta non ha inviato campioni alla commissione. Per il Quintodecimo c’è qualcosa di misterioso, siamo di fronte ad un monumento dell’enologia , probabilmente viene considerato fuori concorso dai degustatori per manifesta superiorità !!??
11 Cantine avellinesi, 3 casertane, 3 salernitane, ma sforzandosi poco poco una cantina sannita non poteva starci?
Ho poche certezze nel mondo del vino. Una di queste è che tra dieci anni i vini di Quintodecimo sinora usciti varanno una fortuna
A parte l’assenza di un vino di Luigi Moio c’è un’altra stranezza e cioè non e’ stato premiato nessun Fiano 2011.Vero che il vitigno da il meglio di se almeno dopo un anno di bottiglia ,ma nelle scorse edizioni diversi vini avevano preso i tre bicchieri pur essendo dell’anno in corso.Ritornando a Quintodecimo e ricollocandomi a quanto detto da Luciano penso che il panel del gambero per conservarsi le bottiglie per l’incerto futuro non ne abbiano stappato nemmeno una.
Caro Francesco, la questione è sempre la stessa: sti premi li vogliamo prima o dopo che stanno sul mercato?
Talvolta ci si lamenta, io per primo, di rendere omaggio a vini che saranno disponibili dopo troppo tempo dal premio. Scordandoselo. O, per contro, una volta che hanno quasi terminato il loro percorso commerciale.
Tra l’altro quasi tutti (forse proprio tutti) i bianchi 2010 premiati sono già andati esauriti nelle rispettive cantine, qualcuno già da tempo.
Nel premiare la 2010, oltre ad una deduzione se vogliamo banale – erano quelli i campioni mandati -, credo si sia voluto sottolineare la “prontezza espressiva” del millesimo, pur declinata naturalmente con accenti diversi.
Non dimentichiamoci mai poi che le selezioni iniziano quando questi vini stanno praticamente ancora in cantina per finire in queste settimane nelle varie sessioni finali. Certi Fiano appaiono già pienamente godibili (chi più chi meno), il Cupo è in rampa di lancio eppure chiarissimo da “leggere”, il Grecomusc’, che sembra sì aver imboccato una strada nuova ma, a quanto pare, non manca di stupire ad ogni passaggio.
Comunque Buona Campania a tutti!
Addendum. Non c’entra nulla con la Campania però sta cosa è proprio simpatica. Strasserhof, a Varna, Alto Adige, fa vini meravigliosi. Ogni anno “vende” il Gewurztraminer come il fiore all’occhiello della sua produzione (in effetti è proprio buono!), addirittura – udite! udite! – in assegnazione o strettamente legato all’acquisto con proporzioni di 1 a 2 (1 Gewurz per 2 di altro) di altri suoi bianchi in listino. Ebbene, l’anno scorso il treB l’ha preso il Veltliner, quest’anno il Riesling. Loro se lo possono ancora permettere…
E’ inutile fare tanti retro pensieri. L’annata fiano 2011 Per il gambero e’ un’annata non eccellente , mentre la 2010 e’ considerata un ‘ottima annata ! Ricordate l’anno scorso quanti fiano 2010 hanno avuto riconoscimenti? Quest’ anno sono stati premiati solo i fiano che escono normalmente con un anno di ritardo . Basta non c’ e’ nessun mistero !
Quindi lei prevede che l’anno prossimo, per tutti coloro che escono con un anno di ritardo, non ci arà spazio in guida?
Beh, allora avrebbero dovuto darti…”i tre bicchieri retroattivi”!!! ;-)))))))))))))
Lello lo sai che il mio fiano 2010 l’anno scorso e’andato in finale tre bicchieri , mentre ha avuto l’eccellenza con L’Espresso….. Ma riconosco al gambero , di avermi mandato in finale senza mai essere stata recensita in guida, ed e’ già tanto considerato che per entrare in guida bisogna fare una lunga trafila, penso che mi e’ andata di lusso , al solo secondo anno di vinificazione ! Per quanto riguarda i 2011 che usciranno l’anno prossimo , facilmente si possono fare delle previsioni , a meno che non ci siano fiano 2011 che migliorano particormente bene durante l’anno di affinamento in bottiglia. Comunque , a conforto della lista dei tre bicchieri , devo dire che ieri sera a cena con Antoine e Diamante ho potuto degustare il fiano 2010 vigna della congregazione di villa diamante…… Idilliaco ! Una eleganza, complessita’ nei profumi tipici del fiano di montefredane, al palato poi e’ snello ma nello stesso tempo importante essenziale
E persistente …. Forse uno dei più ‘ equilibrati e fini che abbia mai degustati ….. E ne ho degustati di fiano! Meritatissimi tre bicchieri. Auguri ad Antoine , l’uomo degli anni pari !………
Nelle degustazioni ognuno esprime il suo punto di vista, la cosa bella di questi anni è la fine del’ipse dixit. Ciascuno dice la sua, intendo i gruppi di lavoro delle guide e dei blogger che non hanno conflitti di interesse mignon e magnum. Poi decidono il consumatore e il tempo. Noi di Slow, ad esempio, abbiamo trovato eccellenti Fiano e Greco 2011 e li abbiamo segnalati come Slow w Grande VIno.
A cosa servono allora le guide italiane in questa fase storica? Non più a fare mercato, ma a creare una memoria condivisa e un archivio. Ed essere un riferimento per i buyers e giornalisti stranieri.
Che delusione!!! Sono sempre andato a comprare i vini con le guide sottobraccio…;-))
permettimi Luciano….se sono un riferimento per buyers e giornalisti stranieri, in questa fase storica italiana, fanno mercato :)
Infatti ho specificato, per il gambero la 2011 non e’ un annata eccellente per il fiano. Grazie alla varieta’ e diversità di giudizi delle guide nazionali di rilevanza e riferimento internazionali , buyers e giornalisti stranieri possono avere un idea piu’ completa ed equilibrata sulla qualita’ dei nostri vini irpini. Ben vengano guide che hanno il coraggio di esprimere giudizi coerenti con il proprio stile di valutazione .
Possibile che per il GR nel Sannio non esista nemmeno un vino da 3 bicchieri?
Condivido il tuo disappunto David…in generale la linea del GR sul Sannio è abbastanza corretta, ma pecca di eccessivo rigore e per essere critici si finisce per non vedere nulla . In generale trovo poche novità sul GR ed un desiderio eccessivo di generalizzare sui territori per fare “alto giornalismo enologico”, spesso non è questa la realtà della Campania, forse lo diventerà tra una decina d’anni.
Essere arrivato a Quintodecimo nei giorno subito successivi all’uscite dei 3B mi preoccupava un pochino… non che io c’entri, però. Ho trovato invece Laura e Luigi tranquilli e serafici, al limite un po’ perplessi.
Poi ricordandomi di quando il Patrono di Napoli, nel ’69 venne declassato e i fedeli scrissero (traduzione del redattore) San Gennaro, infischiatene! il mio unico commento possibile è stato un liberatorio:
“P R U F E S S O ‘ F U T T A T E N N E !”
E su questo abbiamo bevuto un incredibile (per forza, eleganza, equilibrio, perfezione formale) Vigna QUINTODECIMO 2007!