Festival del Moscato e Spumante del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a Castinatelli di Futani
di Enrico Malgi
Probabilmente in passato non c’è stato mai tanto interesse suscitato intorno ai vini del Cilento come sta succedendo in questo momento. E tutto questo movimento che si è venuto a creare è assolutamente paritario ed unitario perché coinvolge sinergicamente tutte le forze in campo: produttori, enologi, consumatori, appassionati, amministratori locali, studiosi, organizzatori, degustatori ufficiali di varie sigle nazionali, media e critici enogastronomici.
Tutti insieme si sono alleati per accompagnare la crescita esponenziale della vitivinicoltura cilentana che negli ultimi anni sta vivendo un periodo aureo, se rapportato a com’era considerata appena vent’anni fa: arretrata, empirica, anonima, sussistenzialista e di scarsa qualità. Ecco allora tutto un fiorire di una pletora di convegni, dibattiti e manifestazioni nell’intero Cilento, che ruotano intorno a questo argomento specifico e che riesce a destare finalmente attenzione e curiosità come mai era successo in passato.
Dopo il convegno di Sicilì di qualche giorno fa, ecco proporsi alla ribalta il Festival del Moscato e Spumante del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che si è tenuto a Castinatelli di Futani. L’evento è stato organizzato dalla Pro Loco di Futani, in collaborazione col Comune di Futani e patrocinato dallo stesso Parco Nazionale del Cilento. Promotrice ed ideatrice della manifestazione è stata anche la famiglia Ciociano con papà Francesco, mamma Giovanna e la figlia Maura, che si è notevolmente prodigata per la buona riuscita della stessa.
Articolata su due giornate che hanno interessato degustazioni, percorsi enogastronomici, presentazione di prodotti del territorio, convegni, spettacoli, musica, visite guidate, mostra fotografica ed altro, la manifestazione ha vissuto il suo momento clou presso la Chiesa di San Nicola di Bari dove si è tenuto l’incontro afferente “La Terra del moscato e dello spumante: prospettive e nuovi mercati dei bianchi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”. Hanno partecipato al dibattito, moderato dal giornalista Gerardo Russo, il sindaco di Futani Aniello Caputo, il consigliere del Parco del Cilento Cono D’Elia, il presidente della Pro Loco di Futani Futos Marco Cuda, il consigliere nazionale della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori Carlo Iacone ed Enrico Malgi.
Più che della minimalista produzione del moscato e dello spumante del Cilento, che è stata presa a pretesto per fotografare l’attuale situazione territoriale e che comunque può vantare alcune eccellenti etichette aziendali, si è dibattuto sull’ottimo stato di salute del vino cilentano, in particolare quello bianco. E qui è stato sottolineato soprattutto l’aspetto economico che investe questo settore, capace di produrre posti di lavoro per i giovani più intraprendenti, rimarcando nel contempo le grandi opportunità di sviluppo che può offrire il Parco. Ovviamente non sono mancati in proposito significativi accenni tecnici da parte mia e del rappresentante della Fisar.
Alla fine del dibattito via libera alla degustazione dei vini presentati da alcune aziende leaders del Parco, come Rotolo, Casebianche, San Salvatore, De Conciliis, Cobellis, Mainardi, Magnoni, Albamarina e Russo. Allestiti anche alcuni stands gastronomici ed una mostra fotografica di Toni Isabella. La serata si è chiusa sulle note musicali dell’organetto magistralmente eseguita dal giovane Graziano Tambasco, già campione europeo nel 2013.
Nella seconda serata, tra l’altro è stato presentato il libro “Attraverso il Cilento. Il viaggio di Craufurd Tait Ramage da Paestum a Policastro nel 1828”, edito da Ippogrifo e curato da Raffaele Riccio.