Colli di Luni Vermentino, Almagesto 2010 / Tenuta La Ghiaia
di Fabrizio Scarpato
Suonano i muscoli, come i sassi nella risacca dell’onda che sbatte. Schioccano, tra afrori di alghe e corde bagnate, come ciottoli riversati dal secchiello di un bambino, in riva al mare: aglio, olio e peperoncino, una foglia di alloro, due spicchi di limone e una manciata di prezzemolo, da ultimo uno sbuffo di rosmarino.
Il vino si muove nel bicchiere con agili onde dagli spruzzi dorati: porta con sé i fiori dei pergolati, le susine fresche e la macchia appuntita del timo, quello del ripieno dei ravioli, intriso di marino. E’ succo schietto e dritto, appena accarezzato dal vento di mare, e percorso da incerti fremiti pietrosi, fumiganti, forse idrocarburici.
I muscoli son bravi fanti e non peccano di alterigia, anzi docilmente si aprono al mondo, e sguazzano nella loro acqua, che si fa lattescente essenza minerale, concentrato aspro di fumo, lama acre che taglia il frutto dolce e morbido, come ripiegato su se stesso, dopo un abbraccio caloroso.
Bevi con freschezza una pesca acerbeggiante, di quelle noce avvinghiate al nocciolo, intuisci fugaci incontri di bucce nei tannini esilissimi che astringono il gusto, mentre il sale si affaccia solo in fin di bocca, una scudisciata breve e amara che alza vapori mentolati e balsamici, rinfrescati da esiti di eucalipto.
Contrasti decisi di forza e sapidità si alternano a rassicuranti, trèmule dolcezze, goloso riassunto di mare, esaltato dai profumi verdi di terra. Muscoli alla marinara e Almagesto: non sai indovinare dove comincia uno e dove finisce l’altro, dove il cibo e dove il vino, puoi solo immaginare, forse, in un attimo di non richiesta razionalità, dove finisce il mare e dove comincia la terra.