Chianti Classico Radda, verticale sino al 1982 e antologia contemporanea
di Marina Betto
Colle Bereto si trova nel cuore del Chianti, l’area ristretta tra i tre comuni di Radda, Castellina e Gaiole. Questo antico borgo chiantigiano fu donato nel XI sec. alla chiesa di S. Lorenzo a Coltibuono da parte di un ricco signore di Radda; oggi è una moderna cantina finemente strutturata circondata da fioriti giardini pensili e dalle vigne di sangiovese, merlot e pinot nero tutte poste a sud-sud ovest.
Tra il verde di questa terra antica, tra i vigneti pettinati che si arrampicano sulle colline terrazzate è partita una degustazione di vecchie annate di “Tocco” un sangiovese in purezza che oggi si fa in un altro modo (merlot) per testare la capacità di questo vitigno di invecchiare. Sei annate di ” Tocco” Colle Bereto dall’83 al 90, bottiglie tutte diverse tutte molto vive.
1983
Ha un colore aranciato, scarico, con molto fondale, naso che esprime buccia di arancia essiccata e ricordi empireumatici, sapore minerale e acidità ancora in evidenza su un substrato speziato che ricorda la liquerizia, riesce a scorrere lieve sulle papille gustative con una quasi impercettibile astringenza; una sorpresa vera e propria riguardo all’età!
1985
Fa i capricci fin da subito, molte le bottiglie stappate e finalmente una che non sappia di tappo. Al naso arrivano subito sorbe e frutta acerba, lieve cera d’api e fiori, legna arsa e ciliegie sottospirito, un aroma di foglie di olivo; insomma uno spirito vivido e giovane anche all’assaggio veramente sorprende.
1986
Più strutturata nei profumi che ricordano più un pot-pourri floreale, spezie e umami anche in bocca lascia una scia sapida e persistente dove un tannino presente è accompagnato dalla caratteristica astringenza.
1988
Rosso granato con unghia arancio si rivela elegante nei profumi floreali e di cipria che si fanno gradatamente più scuri con sentori di buccia di arancia secca, sangue e spezie nere. Un naso dal profilo interessante e una bocca giovane e fresca con tannino presente.
1990
Possiede sottili aromi di humus e erba, fumo di legna che arde nel caminetto, ciliegie e sorbe fresche. Nota astringenza all’assaggio ma un tannino sgranato e poca persistenza, rimanendo un vino molto materico per avere ventisei anni.
Riserva 1990
Chianti Classico( 90% Sangiovese e 10% Canaiolo e Colorino) esprime grande personalità e stoffa per invecchiare. Al naso note di goudron e frutta acerba e erbe aromatiche, in bocca molta astringenza che dona dinamicità tanto da sembrare l’ affresco di un paesaggio tirrenico allo scoccare della primavera.
La Proloco ha poi organizzato la prima degustazione di vecchie annate di Radda in Chianti a cura di Davide Bonucci, una degustazione esaustiva con due / tre annate per ognuna delle 23 cantine partecipanti. La più vecchia bottiglia degustata è del 1968 di Monterinaldi purtroppo svanita totalmente, segue del 1981 il Chianti Classico Riserva ( 85% Sangiovese,5% Canaiolo, 5% Trebbiano e 5% Malvasia) Vignavecchia anche questa di color aranciato e sentore svanito. Berlettaio presenta tre annate (2009-2011-2012), tutte interessanti, intense ed equilibrate seppure diverse.
Il Chianti Classico Riserva 2006 (80% Sangiovese e 20% Cabernet Sauvignon) Casalvento trova sostanza proprio in quel tocco di Cabernet e possiede ancora bel profumo.
Così come il Chianti Classico Riserva 2006 Il Campaccio (85%Sangiovese, 5% Colorino, 5% Cabernet sauvignon e 5% Merlot) dal ventaglio aromatico di fiori ed erbe di campo mediterranei, liquerizia, seguito da buona persistenza gustativa.
Istine Chianti Classico 2013 è freschissimo, floreale e fruttato con lieve scia speziata che si trasforma in bocca in persistenza e sapidità.
L’Erta di Radda ha presentato il Chianti Classico 2009 e 2012( 98% Sangiovese e 2% Canaiolo)ed è con l’annata più recente che si sente il fruttato al naso e un tannino dalla lunga scia.
Livernano presenta Purosangue 2007 (Sangiovese 100%) che ha una decisa persistenza che sa di frutta sottospirito ma anche troppo di legno.
Montemaggio Chianti Classico Riserva 2008 è lungo, persistente e ben integrate sono le sue componenti.
Podere Capaccia 2012 ha una sua sobrietà fatta di sentori empireumatici e di ciliegia e cioccolato,molto elegante. Poggerino Chianti Classico 2013 rappresenta un bel sorso lungo e persistente dal naso fruttato e cipriato come il Poggio alla Croce Chianti Classico 2012 che aggiunge al naso erbe , fiori e spezie.
Vescine Castelvecchi Chianti Classico Riseva 2009 ha ampiezza di profumi e stoffa elegante e il Chianti Classico 2013 è giustamente beverino e fruttato.
Tutte queste sono sfumature di un territorio incantevole che attrae e delizia cultori del vino italiani e stranieri che lo apprezzano sostanzialmente per la sua scalpitante natura nel bicchiere che può anche mantenersi così vivida nel tempo ma non sufficiente a dargli corpo e materia a meno che non si ricorra all’uso del legno o all’integrazione nell’uvaggio di altri vitigni, come Cabernet sauvignon e Merlot, rischiando di snaturare quello che è il Chianti.