Bicchieri da Birra: come scegliere quello giusto
di Paolo Mazzola
Da sempre il bicchiere da birra è un potente strumento di comunicazione che le aziende piccole e grandi utilizzano per promuovere il proprio marchio presso il punto vendita. In funzione dell’importanza commerciale del locale e della sua capacità di vendita vengono forniti spesso gratuitamente i bicchieri con forme accattivanti e svariate e con il marchio della birra ben in evidenza. Ricorderò sempre la cura nel servizio al Kulminator di Anversa, centinaia e centinaia di birre diverse ognuna con il suo bicchiere!! Le differenze di forma però non sono solo funzione di marketing, ma dipendono da caratteristiche tecniche specifiche dello stile di birra, decisamente un bicchiere per ogni tipo di birra!!
In generale le birre a bassa fermentazione vanno servite con bicchieri a forma allungata e slanciata, in modo da garantire lo sviluppo della schiuma, importante perché proteggerà la birra dall’ossidazione e filtrerà gli aromi che arriveranno progressivamente al nostro naso. Questo bicchiere offre poca superficie di contatto fra birra ed aria, ed è utile quindi se la birra non ha un corredo aromatico intenso e complesso. Le birre ad alta fermentazione vanno invece servite in coppe o balloon che offrono ampia superficie di contatto fra birra ed aria e permettono quind una valorizzazione della componente aromatica, intensa e complessa.
Il bicchiere va riempito ad una temperatura possibilmente vicina a quella della birra, mediante risciacquo con acqua fredda , per evitare shock termici e parziali sgasature della birra (la solubilità dell’anidride carbonica diminuisce all’aumentare della temperatura e quindi a bicchiere caldo tenderà a liberarsi). Particolare cura andrà posta al lavaggio ed al risciacquo. La presenza di tracce di detergenti abbatte infatti la schiuma, oltre a non essere proprio salubre! Infine il bicchiere dovrà sempre contenere birra e schiuma nella percentuale giusta e quindi deve essere accuratamente riempito con l’inclinazione giusta per permettere la corretta quantità di schiuma.
Boccale bavarese: tradizionale tedesco, il vetro spesso garantisce la conservazione della temperatura della birra, la superficie non liscia ma lavorata evidenzia il ricco perlage ; adoperato per lager, pils, marzen.
Altglass e Kolschglass: di forma cilindrica per dare la giusta importanza alla schiuma di capienza 20 o 30 cl., e sottile per regalare una sensazione di freschezza per una birra di buona bevibilità. Adatto per Kolsch e Alt.
Calice a chiudere: Allungato, mette in evidenza la schiuma, la limpidezza e trasparenza della birra ed il perlage, adatto per lager e pils, magari servite con un bel cappello di schiuma!
Colonna conica: simile al precedente ma con la bocca allargata per controllare ed esaltare la schiuma. Adatto a lager e pils
Pinta: A cono rovesciato, con la superficie discontinua con uno slargo quasi sotto l’orlo è adatto a birre con poca schiuma come molte Ales inglesi e Stout.
Colonna biconica: Allargato al centro ma con al bocca a chiudere, è usato per birre pils spillate alla belga, nelle quali la schiuma viene asportata con un colpo di spatola
Boccale britannico: Di vetro spesso per conservare la temperatura di cantina , liscio per evidenziare lo scarso perlage. Adatto a pale ales o in generale ad ales inglesi
Coppa: a forma semisferica per contenere la schiuma, con grande superficie di contatto con l’aria e quindi adatto a birra da grande complessità aromatica come le trappiste di alta gradazione e quindi belgian ales particolarmente aromatiche e complesse, da “meditazione”.
Balloon: A forma semisferica a chiudere, simile alla coppa per la superficie di contatto ammpia adatta a birre dal corredo aromatico ricco, ma con forma a chiudere per esaltare la schiuma. Adatto a belgian ales di buona intensità olfattiva, birre trappiste e d’abbazia e simili.
Weizenglass: L’abbondante svasatura permette di controllare la schiuma della quale le birre di frumento, le weizen, sono sempre particolarmente ricche
3 Commenti
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Molto carino questo articolo ma secondo me ne manca uno: il teku!
Il Teku, dalle iniziali di Teo Musso e Kuaska, alias Lorenzo Dabove è nato per essere un bicchiere universale, per tutti i tipi di birra e da allora si è molto diffuso, tanto da diventare il bicchiere da birra per antonomasia. Volendo anche il bicchiere a tulipano andrebbe aggiunto.
Ma il TeKu non doveva essere il bicchiere di birra “universale” per le degustazioni, intese nell’accezione di degustazione analitica?