24 ore dopo i proiettili nella vetrina, Ciro Poppella: “Io resto alla Sanità” e i clienti affollano la pasticceria come ogni giorno
di Laura Guerra
C’è bella gente da Poppella stamattina. Sono le otto e mezzo di venerdì 24 febbraio, 24 ore dopo i colpi di pistola nella vetrina. Ciro Poppella è in laboratorio sul retro, i clienti tanti come sempre: chi è passato per mangiare un fiocco, cominciare in dolcezza la giornata, stringere la mano al pasticcere più conosciuto della Sanità; chi passa per comperarne un pacchetto da portare a casa o da regalare.
Lui si affaccia, sorride, timido e grato. E’ ancora frastornato e scioccato; è da ieri che ringrazia tutti. “Io non me ne vado dalla Sanità – dice convinto – me lo chiedono tanti e tanti, da ieri mi hanno contattato centinaia di persone, persone che non conosco e che non conoscono nemmeno il mio fiocco di neve, gente da tutt’Italia mi sta esprimendo solidarietà, mi dicono di andare avanti. Mi hanno scritto in tutti i modi, messaggi e telefonate, migliaia di contatti sui social; la verità non me lo aspettavo, ringrazio tutti col cuore”.
Il rione intorno a via Arena alla Sanità è animato come e sempre. Gli ambulanti e i negozi dei Vergini si apprestano ad aprire, mamme accompagnano i bambini a scuola, il solito traffico di auto e scooter l’attraversano. E’ solo più ordinato del solito, per la presenza – speriamo non occasionale – di diverse pattuglie della polizia municipale.
In pasticceria al banco, Rita la figlia di Ciro Poppella e un’altra collaboratrice, l’assortimento è ricco e goloso come sempre. Fuori la troupe di Uno Mattina si sta organizzando per un collegamento in diretta, c’è una macchina della polizia municipale e una volante della Polizia; a documentare the day after anche i giovani giornalisti di Fanpage che ieri per primi hanno lanciato sui social la notizia dell’intimidazione malavitosa. Al banco anche Mimmo Annunziata, capoufficio stampa del sindaco De Magistris, segno che il primo cittadino potrebbe passare a fare colazione qui, dopo pochi minuti si capisce che non apprezza la presenza delle telecamere e decide di non venire.
C’è Alessandro Condurro della storica pizzeria Da Michele a Forcella, amico di Ciro da sempre: anche oggi ripete la consuetudine di ogni mattina, l’abitudine di scuotere quel un po’ di zucchero a velo sulla giacca prima di cominciare la giornata, un gesto, un po’ propiziatorio, di buona vita che continua.
Va in onda la diretta con UnoMattina, Ciro Poppella consegna il suo grazie a tutta l’Italia che gli è vicina, difende il quartiere Sanità, racconta che è pieno di gente perbene; risponde alle domande pacato e mite, si vede che non ama la ribalta mediatica. Finito il collegamento, saluta tutti e ritorna in laboratorio a lavorare.
Un commento
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I Nazicamorristi prima o poi dovranno mettersi al pulire i cessi,se non sanno fare altro,per portare la pagnotta a casa.