Siamo in un piacevole sabato autunnale a Palazzo Gentilcore, nel cuore di Castellabate e Giovanni Riccardi, patron della bellissima struttura con Chiara Fontana, non può fare a meno di aprire uno dei nostri vini preferiti, Zero da uve aglianico. Pensate che questa etichetta segna dal 1997 la longevità di una delle coppie più incredibili del mondo del vino, Vinni D’Orta e Bruno De Conciliis. I due si sono piaciuti subito e, a dispetto delle vicissitudini di ciascuno, hanno con determinazione portato avanti questo progetto dal 1997, l’alba della rinascita del vino cilentano. Zero nasce da 2 ettari di vigna in Località Acqua di Costanza nel comune di Torchiara, coltivati ad Aglianico. Il progetto parte da uve leggermente appassite, con fermentazione da lieviti spontanei ed affinamento in botte grande. La 2012 è nel pieno della sua maturità espressiva, un vino perfetto, potente ma anche elegante ed equilibrato, da abbinare a una serata fra amici.
Scheda del 1 dicembre 2017 di Enrico Malgi
A volte due mani bastano, altre volte ce ne vogliono quattro, oppure sei. Per il progetto “Tempa di Zoè” ce ne sono volute addirittura dieci. Tre soci e due aziende che si sono messi in testa di voler produrre un Aglianico di grande qualità che sfondasse sul mercato interno ed estero. Le aziende sono i Feudi di San Gregorio ed i Viticoltori De Conciliis, che hanno supportato Francesco Domini, Winny D’Orta e Bruno De Conciliis. Il vino si chiama Supercampano Zero Aglianico Paestum Igt 2012 che ha avuto subito successo e, tra l’altro, è arrivato secondo a Radici del Sud 2017, così come decretato dalla giuria dei Wine Buyers.
La coltivazione dell’aglianico avviene nel piccolo comune cilentano di Torchiara. Il 20% delle uve viene fatto appassire. Fermentazione in acciaio e maturazione in botti grandi per tre anni e poi successivo affinamento in vetro per un altro anno. Tasso alcolico di quattordici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia intorno ai 50,00 euro.
Canonico il colore rosso rubino carico che si scorge nel bicchiere. Ciliegie, mirtilli, ribes, mora selvatica e violetta per un ampio respiro, deviante poi su spezie e note di fiori selvatici, di carrube, di goudron, di tostato, di menta, di cacao, di marzapane, di china, di corteccia, di liquirizia e di rabarbaro. Sorso caldo ed ampio, allappante per quanto ci si aspetta da un Aglianico per quanto non più giovane, ma anche morbidamente rassicurante. Grande freschezza, palato armonico e perfettamente in equilibrio, implementato da sensazioni tattili austere, sontuose e maestose. Finale persistente e complesso. Serbevolezza ancora tutta da esplorare. Da preferire su un cosciotto di agnello al forno e formaggi stagionati.
Azienda D’Orta – De Conciliis
Torchiara (Sa) – Località Carpineto
dortadeconciliis@gmail.com
Enologo: Bruno De Conciliis
Feudi di San Gregorio
Sorbo Serpico (Av) – Località Cerza Grossa
Tel. 0825 986680 – info@feudi.it – www.feudi.it
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