Mosaico per Procida incontra Wip. Il vino, nato per celebrare l’iso- la campana capitale della cultura 2022, sarà il protagonista della serata in programma mercoledì 22 marzo alla piz- zeria Wip a Nocera Inferiore. L’evento nasce da un’i- dea dei padroni di casa, Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, e di Gaetano Cataldo, il miglior sommelier secondo l’ultima edizione del Merano Wine Festival. Mosaico per Procida sarà abbinato ad un menù creato per meglio esaltare le qualità di un vino “fatto” con tutte le uve coltivate nelle cinque province della Campania attraverso la collaborazione di 26 cantine. “Quando io e Roberto Cipresso abbiamo immaginato questo progetto – ha detto Cataldo – abbiamo pen- sato ad un vino che potesse trasmettere l’amore per il
territorio raccontando la cultura delle terre campane e nello stesso tempo essere uno straordinario esempio di coesione e solidarietà”. Non a caso una bottiglia di Mosaico per Procida è stata consegna- ta da Cataldo a Papa Francesco. Mosaico è un bianco, una gran cuvée. Sono seimila le bottiglie prodotte comprese quelle speciali. Bellissima l’etichetta che richiama immediatamente Procida, è stata realizzata dall’artista Carolina Albano.
La serata, si comincia alle 20, prevede la presentazione del pro- getto Mosaico per Procida da parte di Gaetano Cataldo che guiderà gli ospiti in una degustazione sensoriale. A tavola arriveranno una focaccia con puntarelle romane, acciughe di Cetara e colatura e una pizza guarnita con gamberi crudi. A seguire il pacchero Vicidomini allo Scarpariello di pomodorino corbarino. Ancora sapori del territorio e della tradizione con la “menesta maritata”. Des- sert affidato ai pasticceri del Gran Caffè Romano di Solofra, citta- dina dell’Irpinia. Ai liquori ci penserà Giuseppe Pastore di Casal Velino, l’alchimista del Cilento. Parteciperanno all’evento anche gli Amici del sigaro toscano.
Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, quando nel 2014 progettarono la pizzeria Wip, avevano in mente un luogo del gusto dove elaborare, tra tradizione e innovazione, i prodotti di eccellenza del territorio. In fondo anche la cucina è un cantiere dove il lavoro è sempre un continuo divenire, insomma “work in progress”. Qui si mescolano ingredienti, si modella il cibo, lo si fa con dovizia di particolari, cercando le peculiarità dei territori tra farine rare, olii pregiati, pomodori, mozzarella e formaggi nobili. Il risultato è un prodotto straordinario.
La ricerca è costante. Continua. “Anche perché – spiegano – è quasi un dovere offrire una pizza che tenga conto della qualità dei prodotti. E se sono a chilometri zero è ancora meglio”.
Ed il territorio ricco di storia, tradizioni e cultura di prodotti per fare una buona pizza ne ha davvero tanti, dal pomodoro San Mar- zano, all’olio Dop delle colline salernitane sino alla mozzarella Fior d’Agerola, insomma gli ingredienti tipici della pizza.
“Ci mettiamo cuore ed occhi”, raccontano quasi all’unisono, spiegando che dietro la scelta degli ingredienti utilizzati c’è un attento studio, non un semplice assaggio, né tantomeno un approccio basato sul “minor costo possibile”.
“Spesso – continuano i due pizzaioli – ci sentiamo chiedere qual è il nostro segreto. Con un sorriso rispondiamo che una cultura tecnica approfondita, unita all’entusiasmo per il nostro lavoro, è alla base dell’esperienza e del risultato che otteniamo utilizzando materie prime di altissima qualità. Non semplice intuito, ma lo stimolo a migliorare e a imparare dalla cultura culinaria partenopea. Siamo gelosi e orgogliosi di una tradizione consolidata e la portiamo avanti con passione e meticolosità, non trascurando un approccio innovativo. Cerchiamo ogni giorno di migliorarci grazie all’esperienza che maturiamo e alla passione per la sperimentazione e la ricerca. La semplicità è la nostra chiave di lettura, ciò che ci anima e ci spinge, ogni giorno, a fare sempre meglio il nostro lavoro”.
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