Un errore che non bisogna fare quando si valutano le bollicine italiane è il paragone con lo Champagne. L’esplosione del fenomeno che riguarda tutta la Penisola va letto solo come un metodo per interpretare i diversi territorio. Il Vesuvio si conferma con le caratteristiche che abbiamo ritrovato nelle altre degustazioni: sapidità, freschezza e nota finale amara tipica dei vini da suoli vulcanici. Cinque etichette piacevoli e ben eseguite.
Spumante Capafresca 2017
Cantina del Vesuvio
Charmat. Buona prova charmat con uva aglianico. Freschissimo, perlage fine e persistente. Al naso frutti rossi di bosco, al palato sapidità e freschezza. 88
Lacryma Christi Spumante Bianco 2016 Dorè
Sorrentino
Charmat. Una esecuzione brillante, la sapidità delle uve bianche del Vesuvio viene esaltata. Al palato domina la freschezza con allungo finale. 87
Lacryma Christi Spumante Bianco 2016
Villa Regina
Charmat. Naso minerale, palato sapido, amaro, perlage fine ed elegante. Allungo finale amaro molto interessante, chiusura pulita e precisa. 88
Vesuvio Spumante Caprettone Pietrafumante 2015
Casa Setaro
Metodo Classico. Brillante esecuzione da uve Caprettone, tipica del Vesuvio. Una bollicina tipica, ricca, sapida e amara. 89
Lacryma Christi bianco spumante 2015
Cantine Anna Ferraro
Charmat. Naso un po’ stanco. Anche al palato la freschezza è in diminuzione. Da stappare subito. 85
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