di Leo Ciomei
Seconda parte dell’articolo sui Giovani Chef premiati dalla Guida Espresso direzione Vizzari. Questa è dedicata ad altri quattro cuochi. Si parla degli anni 2010-2013.
2010 Due cuochi imberbi (ai tempi, adesso…) da cittadina di provincia: Christian e Manuel Costardi da Vercelli. Nel 2010 l’hotel/ristorante di famiglia si chiamava ancora Da Cinzia Risotteria e già aveva in carta una ventina di risotti diversi, tutti rigorosamente cucinati espressi. L’ambizione di quei giorni, inserita già nel nome che oggi ci fa un po’ sorridere, era di diventare re dei risotti in una provincia ricca di riso ma non di ottimi ristoranti. Ambizione diventata realtà velocemente: stella Michelin già dal 2009 e voti sempre più alti sulla Guida Espresso (oggi fra i primi 10 locali del Piemonte, regione certo non avara di grandi tavole), fedeli al loro ristorante, ristrutturato e diventato moderno e funzionale. Indimenticabile nella sua semplicità il loro risotto al pomodoro. Ridurre però la bravura di Christian e Manuel ai piatti di riso (ma non solo risotti, pure panissa e altre variazioni sul tema) sarebbe fare loro un torto: negli anni sono riusciti a formare una carta con altri interessanti piatti e la frequentazione di congressi e colleghi chef li ha portati alla ribalta nazionale.
Giovane era giovane Parini nel 2011, seppur non giovanissimo (34 anni) ma era già lanciato come un missile fra i grandi cuochi. Anche lui stellato nell’anno precedente il premio e poi sempre più in alto fino alle tre forchette GR dal 2013 e al 18,5 dal 2014. Amata da moltissimi ma non da tutti i gastronomi la sua cucina particolare arricchita di ingredienti che spesso arrivavano dai boschi circostanti il ristorante Povero Diavolo a Torriana (RN) sulle colline della Valmarecchia. Ho scritto “arrivavano” perchè, come tutti ormai sanno, il mese scorso si è concluso il lungo rapporto fra Parini e la famiglia Fratti. Pier Giorgio avrà forse un suo personale ristorante e continuerà nel suo percorso di crescita. Il mio ricordo va a quel piatto fenomenale che era il riso in bianco, sia nella versione estiva con acqua di pomodoro sia in quella invernale con acqua di cipresso: mai sazio!
2012 L’anno di Francesco Sposito
Finalmente un altro chef del sud dopo la parentesi Iannone. Non certo sconosciuto in quell’anno il ristorante di Brusciano (NA), alla periferia del capoluogo campano, già frequentato dagli appassionati campani e non. Immerso in una realtà sicuramente aliena da quel tipo di cucina, lontana anni luce dai fasti della costiera, Francesco in cucina e il fratello Mario in sala sono riusciti ad arrivare alla doppia stella e a diventare il miglior ristorante campano. Allievo del grande Igles Corelli i piatti di Sposito sono sì tecnici e costruiti ma immensamente goduriosi: fra i tanti penso agli spaghettoni con anguilla e semi di lino, la millefoglie e il suo piccione in diverse cotture, portata ormai diventata onnipresente ma che qui diventa da primato. Da notare la cura nel servire i caffè a fine pasto con, particolare non trascurabile in Campania, miscele della torrefazione Lelli di Bologna!
2013 Ancora sud con Giuseppe Iannotti e il suo Krèsios di Telese Terme (BN).
Classe 1982 Giuseppe è autodidatta ma la passione e la caparbietà che lo contraddistingue presto lo porta ad imparare tutto sulla cucina e sugli ingredienti. Inizia giovanissimo nel 2007 con un proprio ristorante e con una bottega “gourmet” a Castelvenere, sempre nel Sannio, per poi spostarsi a Telese dove apre il Krèsios e miete successi su successi: il macaron della Rossa, 16,5 Espresso (in crescita costante), inviti ai più importanti congressi gastronomici, le collaborazioni in Italia e l’apertura all’estero nell’hotel Mercer di Barcellona.
Va dato atto al tenutario di questo blog e a Claudio Sacco aka Viaggiatore Gourmet di aver scoperto per primi la cucina di Giuseppe: Luciano ne scriveva già nel 2007 e Claudio nel 2008. Come ho letto da qualche parte niente è precluso alla crescita gastronomica di Iannotti. La bellezza e le prospettive turistiche di Telese e del Sannio, insieme alla sua ancora giovane età, potranno far arrivare lo chef molto in alto.
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