di Ugo Marchionne
Stiamo assistendo ad un interessante fenomeno nell’areale partenopeo. Lo svilupparsi di centri enogastronomici multiforme di enorme spessore “cocktail bar-lounge-fine dining restaurant”, i quali si propongono di offrire ai propri commensali un’esperienza a tutto tondo, dalla colazione al dopo cena. Una breve valutazione personale, l’importanza di queste strutture è assolutamente primaria, in quanto i loro spazi polifunzionali permettono una godibilità a tutto tondo di un’esperienza più o meno prolungata. Una tra le eccellenze di questo nuovo filone è il Vittoria Different con il suo Vittoria Restaurant di Casoria. Vittoria è sul campo a livello professionale da oltre vent’anni. In più di tre decenni si è trasformata da una piccola realtà artigianale a una grande realtà imprenditoriale a livello internazionale nel settore dolciario e non solo. Tutto questo è stato possibile grazie alla grande passione, oltre che ad una visione da sempre proiettata nel futuro della proprietà.
Struttura importante, ciclopica quasi, ampi spazi interni ed esterni riccamente decorati, cantina a vista ed esposizioni lounge ad ogni angolo. Una struttura che attrae a sé suggestioni dal mondo, vicina a quell’idea di progettualità che hanno le varie sedi del Cipriani intorno al mondo o più vicino a noi di quella multifunzionalità degli spazi che contraddistingue il RO World ad esempio. Una struttura che sta via via completandosi al fine di raggiungere all’interno ed all’esterno il suo massimo espressivo.
Premessa doverosa, esperire la cucina del Vittoria Restaurant è uno step assolutamente da fare. La buona e sincera cucina dello Chef Michele Molaro, tecnicamente ben eseguita, con mano sicura, supportata da un servizio di sala veramente di qualità , vale il viaggio e l’esperienza tutta.
Golosi gli antipasti, dalla tartara al delizioso Magnum di Baccalà (assolutamente da provare) rappresentano un inno alla cucina del gusto.
Tanto il riso con peperoni e crudo di scampo (di cui seguirà una descrizione) quanto lo spaghetto cacio & pepe con lime e cannolicchi, per esecuzione, tempi di cottura ed equilibri, ci dimostrano ancora una volta che la new wave campana della cucina della gioia che annovera tra i suoi esponenti tanti giovani chef, è ancora un fenomeno ben vivo e vitale che via via si sta consolidando sempre di più.
Il Riso Acquerello, salsa di peperoni gialli arrostiti, paprika, scampi e burrata, veramente delizioso appunto, indubbiamente il piatto migliore da me assaggiato nel percorso rappresenta un po’ quello che io voglio immaginare sia la cifra del Michele Molaro, la sua “penna” per così dire. Solare, espressiva appunto ma soprattutto raffinatamente territoriale. Con ampi margini di miglioramento e crescita si intende, alla ricerca di uno stile ancor più marcatamente personale, ma che già dimostra di avere tutte le frecce nella sua faretra per colpire il commensale.
Davvero bello il gioco del “Tonno su Tonno” crudo e cotto con salsa tonnata e katsuobushi. Un bel gioco dello chef Molaro che parte da una linea direttrice italiana per approdare a suggestioni nipponiche così come la pancia di maiale su purea di mela annurca, carciofi e riduzione di birra e di soia. Laccatura quasi in stile “Hirata” per un secondo piatto che unisce territorialità e viaggio, materia prima ed aromi terziari in maniera veramente saputa.
Conclusioni
Acidità ben bilanciate in tutto il percorso, una grande grandissima attenzione al gusto umami nonché all’esecuzione tecnica delle portate, in termini di cotture, suggestioni estetiche e spazialità gustativa. Il Vittoria Different ed il suo Vittoria Restaurant rappresentano proprio una bella sfida, coraggiosamente intrapresa da parte della proprietà rappresentata da Mario Faletto e dal Toraldo Group. La presenza di Giovanni Napolitano, in qualità di F&B consultant, di Pasquale Casciello reduce dalle esperienze milanesi e grande conoscitore del settore, in qualità di direttore rappresentano la ricetta vincente, unitamente a tutta la giovane squadra di sala e cucina guidata da Vincenzo Chiaverini, per un ottimo successo di pubblico e critica. Un plauso va a Michele Molaro, una piacevole nuova scoperta che ha saputo ideare un menù facilmente leggibile, per nulla banale e caratterizzato da punte di puro estro di questa new wave campana più viva e vitale che mai, ma soprattutto all’innovatività del progetto. Piccola nota a margine, in un settore così tanto in espansione, deliziosi i cocktail del giovane e talentuosissimo Pietro Monaco, grande interprete del filone della miscelazione.
Consigliatissimo.
Vittoria Different – Vittoria Restaurant
Via Padula, 134,
80026 Casoria – Napoli
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