Uva: fiano di Avellino
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Lapio sta al Fiano come i pistacchi ad Aleppo. E’ in queste colline silenti di contrade isolate che la regina delle uve bianche del Centro Sud ha iniziato ad esprimersi al meglio. Merito di Mastroberardino, che ci ha creduto con determinazione, ma anche di Clelia Romano che ha lavorato bene sin dalla prima vendemmia.
Negli ultimi anni, con il crollo del prezzo delle uve, sianmo a 60 centesimo al chilo, molti viticoltori, qui come in quasi tutto il Sud, hanno provato a vinificare in proprio. Sicchè la storia dell’ultimo decennio è fatta di aperture a raffica, ma anche di repentine chiusure.
In questo caos commerciale non mancano buoni spunti per i consumatori e processi da seguire con attenzione. Come Feudo Apiano di Angelo Silano, trentenne, studi di enologia all’Istituto Agrario di Avellino, poi laurea in Tecnologia Alimentare a Portici e infine uno stage di sei mesi a Parigi.
Ad Angelo non manca l’inventiva: ha così riorganizzato i sette ettari e mezzo di famiglia acquistati dal nonno Angelo, di cui 1,5 di aglianico a Taurasi provando a lanciare bottiglie oneste sul mercato. Un piccolo shop di cose buone, tra cui il suo olio (ma anche kitch come un bianco frizzante da uve abruzzesi imbottigliato a Nocera!).
Le vigne di Fiano sono ad Arianello, Contrada Pezze, Scarpone, san Nicola e Roseto.
Il suo lavoro di agronomo lo ha spinto ad organizzare una società per contoterzismo di cui c’è disperato bisogno in tutta la Campania, attività che lo sta assorbendo sempre di più.
Nel 2011 inizia la sua produzione di Fiano ed esce con un vecchio Taurasi 2006 di stile tradizione da spendere sui migliatielli. Tra gli assaggi 2013 è di nostro gusto questo Viticultori a Lapio, ottenuto da uve acquistate in piccole partite da vecchi contadini e pagate un eruro al chilo, ossia quasi l’80% per cento in più del valore attuale di mercato.
Un macerazione su fecce più ragionata, tanta freschezza e soprattutto la buona annata 2013 ne fanno un Fiano ormai pronmto, godibile, foriero di buone promesse evolutive per i prossimi anni.
E dal grande caos che nasce l’armonia, spiegava Eraclito, chissà che questo non sia vero anche per la viticoltura irpina.
Intanto un segnale positivo Angelo lo lancia: fa solo Fiano e Aglianico tralasciando Falanghina e Greco. Dunque una voglia di specializzazione sempre più necessaria in questo periodo.
Sede a Lapio, via casale Monaci, 8. Tel. 0825.982181. www.feudoapiano.it Ettari: 7,5 di proprietà. Bottiglieprodotte:30mila.
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