di Gennaro Miele
La lingua del vino si compone di alfabeti differenti fra loro, distanti secoli ma accomunati dalla passione per il misterioso fascino del mondo dionisiaco. Antiche sono anche lo origini di un vino di spiccata identità campana, l’Asprinio, che prende nome dalle sue uve. La sua suggestiva pratica vinicola, l’Alberata Aversana, fu introdotta dal popolo etrusco, prevede che la vite venga maritata, ovvero legata a tutori rappresentati dai pioppi, condizione che permette alla pianta di elevarsi fino ad un’altezza di 12 metri.
La terra casertana in cui viene coltivata, dagli antichi splendori è passata nei tempi recenti ad essere spesso martoriata dalla mancanza di scrupoli della malavita.
Con un senso di rivincita su terreni confiscati alla camorra una rinascita è stata possibile, a Casal di Principe,
grazie alla cooperativa Eureka e alla creazione dell’azienda vinicola Vitematta, che con grande sensibilità attua nel proprio organico l’inclusione di persone con problematiche di salutementale. Un grappolo d’Asprinio s’eleva dove nessun altro osa, come il coraggio e la solidarietà fanno nell’essenza di questa attività, i gesti più semplici come tendere una mano agli altri, hanno dietro di loro una forza immensa. Questi gesti meritano un brindisi da farsi con il loro spumante Metodo Martinotti.
Dal fine e candido perlage, il colore è giallo paglierino scarico, l’input olfattivo è di limone ancora verde poi albicocca secca, mela annurca ossidata, erba umida, lieve minerale che ricorda la pietra scheggiata, piacevole sensazione di panetto di lievito. Il sorso è piacevole, caratterizzato dalla peculiare freschezza del vitigno, buon tocco sapido, leggera la struttura supportata da una sensazione agrumata nel finale.
Il sorso danza leggero nel palato come introdotto da un suono di fisarmonica che s’accompagna man mano al piano, Vitematta è da saggiare sulle note di Yann Tiersen nel brano Le Moulin. Buon Calice.
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3 Calici
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Via Treviso – 81033 Casal Di Principe (CE)
www.vitematta.it
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