di Marina Betto
C’è un rinnovato interesse per i vini della Liguria di Ponente, colline impervie che affacciano sul Mediterraneo dove vigneti e uliveti sono disseminati nella fitta e rigogliosa vegetazione, frazionati in piccoli appezzamenti e parcelle che non sfiorano un ettaro data la natura scoscesa del territorio, che implicano un duro impegno nel produrre, un lavoro svolto quasi sempre a mano senza utilizzare macchine o trattori. A Pasqua 2022 la ripresa si è fatta sentire sottolineando un affollamento di turisti pari a quello di ferragosto, punto di forza qui sono le strutture ricettive e Vermentino e Pigato, le due DOC più celebri, sono scorsi a fiumi tanto che i produttori li hanno già esauriti
segnoche i viticoltori hanno operato bene soprattutto sulla qualità. Le bollicine sono una tipologia molto richiesta, composte quasi esclusivamente con il Pigato sia metodo charmat che metodo classico e anche il Rosato Ormeasco di Pornassio sta vivendo un revival. Vite in Riviera è una cooperativa cheraduna il 70 % della produzione del Ponente Ligure che segna 8 DOC compreso l’olio e 2 IGT Terrazze dell’Imperiese e Colline Savonesi.
La produzione annua complessiva dei soci è di circa 1.300.000 bottiglie e gli ettari vitati totali sono 150,50. Le aziende coinvolte nella rete sono 225 e generano un volume di affari pari a 10 milioni di euro l’anno, le esportazioni occupano una quota oscillante tra il 10 e il 50% per i 2/3 delle aziende della rete.
La tradizione gastronomica del Ponente Ligure è antica, fatta di profumi e sapori delicati in cui le erbe, gli ortaggi dai pomodori alle zucchine, le olive sono in tutte le preparazioni, una cucina contadina legata alla terra e molto meno al mare infatti i Liguri si definiscono marinai e non pescatori.
L’olio da olive Taggiasche è un vero e proprio oro liquido, delicato e tendenzialmente dolce, il pesto ottenuto con il Basilico Genovese DOP ricama di profumo e sapore le trofie, le olive trasformate in crema sono prodotti conosciuti in tutto il mondo e quelli di Sommariva vantano una produzione di qualità da più di 100 anni. Le materie prime coltivate con metodo biologico nelle serre di famiglia vengono trasformate in salse e conserve secondo ricette che si tramandano nel tempo. La torta di erbe, i ravioli, il coniglio, la cima alla genovese sono piatti regionali tipici e qui i vini da abbinare sono certamente quelli locali dal Vermentino di Podere Grecale, piccola azienda sulle colline di Sanremo dove si gode una vista magnifica sulla Francia e Montecarlo, un vino sapido con un retrogusto dolce e ricco di note floreali dal colore chiarissimo quasi bianco al Vermentino Poggio dei Gorleri Vigna Sorì più intenso e sapido con finale ammandorlato al Vermentino di Torre Pernice che invece proviene dalla piana di Albenga dove le note fumé e i riverberi minerali sono le note distintive.
Il Pigato rimane il vino bianco più rappresentativo della Riviera Ligure di Ponente a cominciare da quello della piccola azienda Claudio Vio a Vendone ricco di mineralità con sbuffi aromatici e di limone. L’ azienda Ramoino si trova a Sarola, cittadina vicino Imperia, e il suo Pigato possiede una buona dose di freschezza e nel sorso si sente il mare. Super classico è il Pigato di Anfossi, azienda con più di 100 anni di storia che si trova a Bastia di Albenga, fruttato, aromatico, salino e con finale ammandorlato. Dell’azienda Dell’Erba “Mareggio” è un Pigato fresco che potrebbe confondersi con un Sauvignon mentre il
Pigato di Cascina Feipu dei Massaretti
si distingue per il profumo e l’equilibrio tra sapidità e freschezza. Il “Calleri” Pigato di Albenga 2019 dell’azienda Calleri fa legno e qui troviamo un’ennesima sfaccettatura nell’ espressioni di questo vitigno che diviene ricco di morbidezza con note fumé e di vaniglia.
Dell’azienda BioVio il “4C” Rosato IGT Colline Savonesi è un rosé composto da Rossese di Campochiesa color buccia di cipolla con note morbide al naso e bocca fresca e delicata. Quest’azienda che si trova a Bastia è certificata bio dal 1989. Il titolare Aimone Giobatta con sua moglie Chiara e le tre figlie gestiscono con passione e un afflato familiare unico i diversi settori aziendali dal confezionamento delle erbe aromatiche, alle vigne, all’accoglienza in agriturismo. La produzione di qualità dei loro prodotti biologici si deve esclusivamente alla continuazione delle abitudini del passato che non prevedono pesticidi, diserbanti e concimi chimici, una scelta culturale radicata in questa parte della Liguria che favorisce la nascita di prodotti unici. “Bon in da Bon” è il loro Pigato più convincente dal gusto intenso e ricco di profumo che ricorda le erbe aromatiche, perfetto con i frutti di mare e la zuppa di pesce.
Ma la Riviera Ligure di Ponente non è solo Vermentino e Pigato ma anche Ormeasco e Rossese di Campochiesa che si può chiamare anche Albenganese per distinguerlo da quello di Dolceacqua e poi c’è la Granaccia così mediterranea nei profumi di alloro e mirto, rose come quella di Rocca Vinealis “Gublot” o la Granaccia Cascina di Feipu dei Massaretti dalle note affumicate e ancora quella che ricorda la china, la genziana e l’artemisia di Altavia e la Granaccia di Innocenzo Turco. I vitigni internazionali i Liguri li hanno rifiutati a priori e ora aver portato avanti solo vitigni locali e tradizionali rappresenta uno straordinario valore che è ricercatissimo dal consumatore. L’azienda Bruna si trova a Ranzo una comunità montana dell’Alta Valle Arroscia. Le vigne si trovano su terrazzamenti ad un’altitudine che varia tra i 200 e i 400m s.l.m. il loro Vermentino si coltiva su terreni calcarei con argille azzurre ricche di fossili marini mentre il Pigato affonda le radici su terreni di roccia calcarea. Il loro “Majè” 2021 Pigato Riviera Ligure di Ponente DOC è un assaggio floreale con sentori di agrume e ananas ed erbe secche dall’allungo salino; “Le Russeghine”
PigatoRiviera Ligure di Ponente DOC nasce dal vigneto storico Russeghine sopra il comune di Ranzo Borgo, terreno di argilla rossa, ricca di scheletro con presenza di ferro censito a vigneto fin dal 1700. L’azienda Bruna propone “Le Russeghine” dal 1972 ora l’affinamento avviene in acciaio e botte grossa sulle fecce fini per otto mesi. Il vino esce dopo un anno e il risultato all’assaggio è pieno, materico, morbido con buona sapidità. “U Baccan”2020 Pigato Riviera Ligure di Ponente DOC nasce da vigne vecchie di oltre 50 anni che esprimono tutta la vocazione di questo vitigno all’invecchiamento. Più intenso e scuro, profondo nelle note acide di frutta matura su un substrato verde, un tappeto di aromi in cui si riconosce la salvia, il basilico, il bastoncino di liquerizia, il limone e il cedro. A 50m dall’azienda Bruna c’è quella di Amaccia concentrata quasi esclusivamente sul Pigato e un po’ di Rossese e Ormeasco. Il loro Pigato “Collezione di una volta” viene da vigneti di 40 anni. Zuccherino all’assaggio è morbido e delicato ricorda gli agrumi gialli e arancio.
Con Cascina Nirasca saliamo in montagna nell’imperiese a 20 km. dal Piemonte, al centro della DOC Ormeasco. Tra Ormeasco di Pornassio- Sciac-Trà Doc 2021, Ormeasco 2021 e l’Ormeasco di Pornassio Superiore 2020 che fa affinamento in legno per 8 mesi, è quest’ultimo a stupire per la grande freschezza, le note verdi e di frutta con un tannino levigato.
Tenute Maffone con l’Ormeasco produce un Metodo Classico con un affinamento di 72 mesi sui lieviti. “Duezerosette” è un Pas Dosè che parte da un rosato Sciac- Trà, si presenta di un brillante color salmone, al naso evocal’arancia, il chinotto e il ribes, i canditi di agrumi, la pasta lievitata.
Il gusto è fresco, piacevole e coinvolgente. I vigneti di Tenute Maffone sono a 500m. di altitudine ad Aquetico e Ligassorio ( IM)e dal 2012 producono anche barbatelle per tutta la regione Liguria. Il Pigato “Montania” ha un grande profumo ma il Riviera Ligure di Ponente Superiore “Giuanò”
2019 che fa un po’ di macerazione sulle bucce e un passaggio in barrique risulta più complesso con sbuffi di idrocarburi, cedro, ananas e erbe aromatiche, bocca fresca e lunga con chiusura sapida e ammandorlata. Tre espressioni diverse ma tutte interessanti di Tenute Maffone sono l’Ormeasco di Pornassio DOC Sciac-Trà 2021, l’Ormeasco di Pornassio 2021 e l’Ormeasco Superiore “U Meneghin” 2019 che è un sorso di grande finezza da vigne vecchie di 150 anni a piede franco coltivate a 720m di altitudine. Tutti i vini dell’azienda in realtà sono piacevoli e ben concepiti come la Granaccia fino all’Ormeasco di Pornassio DOC 2017 Passito e il Rosso Chinato, unica nota stonata l’etichetta che andrebbe rivista.
Enrico Dario è una piccolissima azienda nata nel 1968 ad Albenga che produce i propri vini in maniera artigianale. La produzione contempla solo Pigato, Vermentino e Rossese. Il Pigato 2021 è un sorso delicato tratteggiato come un acquerello, dal profilo sottile e fine le cui uve provengono da una vigna di più di 60 anni.
La Riviera Ligure di Ponente è ricchissima di fattorie e vigne che trasformano olive, uva ed ortaggi lavorando anche piccole quantità in qualcosa di unico che si riconosce dal profumo e dal sapore in modo inconfondibile. Ad Andora (SV) PEQ Agri è un’azienda nata solo pochi anni fa che unisce più realtà coltivando su 6.000mq sparsi sul territorio ortaggi tipici liguri, vendendo direttamente le uova delle galline ruspanti di San Bartolomeo (Andora) mentre a Testico preparano conserve, salumi e formaggi, marmellate tutto per valorizzare questo territorio impegnandosi in un sistema ecosostenibile con 70 dipendenti quasi tutti giovanissimi tra i 20/25 anni coinvolti anche nella parte agrituristica.
E’ nato da poco il ristorante Vignamare con lo chef Giorgio Servetto che con una cucina semplice permette di raccontare e valorizzare il Ponente Ligure. I vigneti e le cantine rappresentano e portano avanti la tradizione e nei 18 ettari diffusi sul Ponente Ligure attraverso le tre cantine Cascina Praié, Lupi e Guglierame si mette in risalto la biodiversità.
Cascina Praié con le sue tre vigne valorizza Granaccia e Vermentino mentre nell’entroterra nella piana di Albenga e Imperia è il Pigato di Lupi che si esprime al meglio, l’Ormeasco di Pornassio è imbottigliato sotto Cantina Guglierame.
La musica dei vini di Praié trova un’ottima espressione nella Granacciamentre dei vini di Lupi il Vignamare è un Pigato veramente fuori dagli schemi prodotto per la prima volta nel 1988 con l’utilizzo di barrique nella vinificazione per un 30% dell’uva, un sorso che si confonde con i vini francesi o alsaziani. Di La Vecchia Cantina famiglia Calleri, Salea (SV), “U Bertu” 2018 è uno spumante millesimato Metodo Classico da uve Pigato molto setoso e piacevolecosì come il Pigato fermo “U Pendin” 2021 e il Pigato “Rocca Madre” 2020 che nasce da un vigneto vecchio di 40/50 anni dove fa eco tutta la sinfonia di erbe della gariga costiera poi l’anice, il chinotto, un sorso elegante e complesso che parla di Riviera Ligure di Ponente.
Viale Alla Chiesa 17037 Ortovero (SV)- Italia
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