Uve: gaglioppo
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Fascia di prezzo: 18 euro circa
Giuseppe Ippolito guida veloce verso le sue vigne. La visita sarà di un paio d’ore ed il cuore dell’azienda per lui è tra le piante e su per le colline. Ha una lunga storia legata proprio a Cirò ed al territorio. Il papà Giovanni Ippolito è stato tra i primi agronomi in Italia, il secondo iscritto all’albo, e ha dedicato tutto se stesso per la stesura del disciplinare della DOC Cirò. Non sono certo premesse da poco e lasciano comprendere l’inevitabile attitudine al territorio e l’innata predisposizione di Giuseppe.
Arrivati in collina attraverso un tour tra le piante più simile ad un rally, frullati e impastati tra il caldo ed il terreno, capiamo quanto sia facile amare questo lembo d’Italia. Poco lontano il mare, terreni di medio impasto di natura argillosa – calcarea. Impianti con circa 7\8 mila ceppi per ettaro per un vigneto totale di 30 ettari. Qui ci troviamo tra i 280 e i 350 metri sul livello del mare. Per scelta Giuseppe da circa dieci anni non produce più il bianco puntando sul Gaglioppo principalmente e poi Greco Nero e Malvasia nera. Lotta integrata e piante a cordone speronato con le “viti abbinate” per creare allelopatia fra le stesse. Più in là troviamo anche un campo sperimentale di selezione clonale con Greco Bianco e Gaglioppo.
Caldo, caldissimo e fuggiamo via verso la casa-cantina attraversando quelle che in passato furono distese di agrumeti ed oggi invece abitazioni. Ci accolgono i cani; scodinzolano e hanno voglia di giocare. Appena entrati, si apre un ampio cortile interno, dove vi affacciano le camere che lo racchiudono per una bella e tipica struttura rinnovata nell’involucro ma antica nell’essenza. Tra le stanze un vecchio forno di oltre 150 anni ancora funzionante, ed un giardino di piante che ricordano i lunghi viaggi che Giuseppe ama affrontare. Fuga e ritorno in un legame che in fondo lo riporta sempre qui nella sua terra.
Risponde secco a ogni domanda. Lui è uno simpatico e diretto, senza fronzoli, dalla chiacchiera spigliata, buon fiuto e dalle parole giuste e puntuali. Gli piace la sua terra e ama il suo vino. Orgoglioso racconta che da quest’anno vinificherà tutto nella sua cantina. Prima si appoggiava a quella dei cugini “Ippolito 1845”. Non esita ad affermare che in fondo solo la mano dell’uomo, se l’uva è di qualità e la raccolta è giusta, può rovinare tutto. E come dargli torto.
Tre le bottiglie che si producono qui: abbiamo un Cirò Rosso superiore, un riserva ed un IGT. Il superiore è il ben noto Dom Giuvà, e badate bene DoM con la “emme”. Alla domanda- perché quella “m”-tra il serio e il faceto ci dice “tutti i francesi importanti sono DOM mica DON! “ Adoriamo quest’uomo!
Scegliamo per la nostra degustazione il Damis 2005. E’ una riserva. Trenta giorni di macerazione, legno e bottiglia. Il nome deriva dal cognome della madre Lina Damis. Decidiamo di parlare di questa bottiglia perché è davvero sorprendente. Le uve furono raccolte attorno al 22 ottobre. Ha un colore così vivace, con un tipico rubino del gaglioppo ed un’ombra granata. Ha una spinta visiva che lascia comprendere la materia del bicchiere e fa dimenticare l’annata. Il naso è intenso, verticale, balsamico. Ancora percepiamo erbe come quelle spontanee e mediterranee, tanta la frutta. Sembra non finisca mai questo naso che prosegue ancora ricco con un sentore pepato e la marasca. Ancora uno sbuffo minerale sul fondo. Il tannino è indubbiamente presente e si lascia sentire forte e chiaro ma non risulta di certo invadente o fastidioso. Educato ma non domato. Grandissima materia, finale lungo e intrigante. Ottimo! Leggermente meno “maschio” del Dom Giuvà, ha un soffio di eleganza ammaliante. Questo bicchiere mi ha fortemente entusiasmato.
Completa la gamma infine l’IGT Serra Sanguigna. La frase che lo descrive in comunicazione è: ” da abbinare a un pecorino silano e a un telefilm di Fox Crime”. Geniale! Non trovate? Io purtroppo non saprei a quale telefilm accompagnare la nostra bottiglia di Damis e lascio a Voi tale responsabilità. Personalmente lo abbinerei a una bella tv spenta, una frescura di giardino e un progetto di viaggio in linea con Giuseppe e questo bel bicchiere.
Sara Marte
Du Cropio è in Via Sele, 5 in Cirò Marina. Sito : www.viniducropio.it . Mail: ducropiovinery@gmail.com . Telefono: 096231322. Ettari: 30. Bottiglie prodotte: 100.000. Enologo Vincenzo Ippolito. Vitigni: Gaglioppo, Greco Nero, Malvasia Nera.
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