Dal 10 al 19 giugno si aprono le porte di Vinòforum, uno spazio di diecimila metri quadri di puro divertimento enogastronomico, un parco giochi del vino e del cibo dove ormai da 13 anni si danno appuntamento addetti ai lavori, vignaioli, food&wine lover e semplici curiosi. Il rischio, dato il numero di contenuti, è quello di “perdersi”. Facciamo quindi un punto su cosa c’è a Vinòforum, cosa non si deve assolutamente perdere e cosa si deve fare, bere e assaggiare, con un occhio di riguardo per le eccellenze campane protagoniste.
Cosa c’è a Vinòforum:
- 500 cantine vitivinicole
- 500 etichette in degustazione
- 20 chef stellati
- 10 maestri pizzaioli
- 10 chef stellati internazionali
- Degustazioni nella facotry
- 20 temporary restaurant
Cosa non si deve perdere assolutamente: nel biglietto (16 euro) oltre l’accesso al Villaggio, al bicchiere da degustazione con sacchetta, al carnet di n°10 degustazioni vino è compresa l’imperdibile possibilità di partecipare agli eventi gratuiti all’interno della “Factory”: uno spazio speciale studiato per approfondire le tematiche del mondo del vino come i vini eroici, la figura del sommelier, i vini biologici, le tecniche di degustazione ecc. Tra gli incontri/degustazioni a cui è possibile partecipare vince su tutti lo Speed Tasting. Muniti di un gettone che viene consegnato insieme al biglietto di ingresso si potrà avere un “appuntamento” con un personal sommelier con il quale fare una degustazione face to face. Tra gli appuntamenti da non perdere sottolineiamo gli incontri dedicati alla pizza, dove spiccano i maestri napoletani Salvatore Di Matteo, Antonio Starita e Da Michele. I tre si esibiranno, e cucineranno, in coppia con altrettanti chef di grosso calibro: Pasquale Palamaro (del ristorante Indaco di Ischia), Kotaro Noda (Bistrot 64, Roma), Raffaele De Mase (Osteria 140, Roma). Collaborazioni inedite ed intriganti, alla modica cifra di 38 euro con vini in abbinamento.
Cosa si deve mangiare: Durante la manifestazione 20 temporary restaurant ruoteranno ogni 2 giorni e proporranno piatti gourmet a prezzi da street food. Molte le pietanze, e i cuochi, di origine campana. Tra queste, da assaggiare assolutamente sono: le Alici fritte farcite con provola dei monti Lattari, gli Gnocchetti di patate alla colatura di alici e le due varianti della Montanara firmate Gaetano e Pasquale Torrente (Burro e Alici, Erbusco); le proposte, tradizionali della Costiera Amalfitana, del ristorante Salvatore di Ravello; la Genovese con ziti spezzati e la Pasta choux ripiena di maiale in bassa temperatura con cipolla ramata caramellata su crema di patate affumicate dell’Osteria del Taglio (Salerno); il Calamaro di Bufala del napoletano Antonio Gentile (Redfish, Roma); la “Graffa” Napoletana, limone e capperi del procidano Marco Ambrosino (28 Posti, Milano).
Cosa si deve bere: 500 aziende per un totale di quasi 2500 etichette sono numeri da capogiro. Un decina le aziende campane coinvolte, ben rappresentative del livello raggiunto dalla regione. Uscendo dai confini regionali c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Del vigneto Italia non manca quasi niente, per il resto tanta Francia, con le grandi Maison di Champagne, Riesling tedeschi, Porto, vini sloveni, georgiani e dal Sud Africa. Assai nutrito il fronte distillati, dai grandi rum ai cognac, passando per whisky e gin. Tra le aziende campane presenti: Cantina Vesevo, Strega Alberti, Cantina La Masseria, Cantina del Taburno, Cantina Di Meo, Azienda vitivinicola Marianna, Azienda agricola Masseria di Maria, Cantina La Guardiense, e Distilleria Petrone.
Cosa si deve fare: Ogni sera presso i 3 spazi dedicati, chef stellati e grandi cantine daranno vita a cene show cooking uniche nel loro genere. Per i palati più esigenti: Chef’s Table in cui leprestigiose Maison di Champagne – Krug, Dom Pèrignon, Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Ruinart – che “affideranno” le loro rinomate cuvée nelle mani di un parterre di stellati italiani come Giuseppe Costa, Gianfranco Pascucci, Peter Brunel, Massimo Viglietti, Luigi Taglienti, Michele Deleo, i fratelli Costardi, Heinz Beck, Francesco Apreda e Lorenzo Cuomo. Un solo tavolo, 20 posti e una cena a sera che coinvolgerà tutti i sensi, perché ogni chef potrà esprimere il suo mood non solo attraverso i piatti, ma anche attraverso videoproiezioni e playlist musicali. Costo: a partire da 80 euro. Per i palati impavidi: La Pizza dei Maestri Gourmet, in assoluto una dei contenuti più interessanti della manifestazione. Un viaggio nella pizza d’autore – nato dalla collaborazione tra Vinòforum e Ferrarelle – che vedrà impegnati, fianco a fianco, grandi chef insieme ad alcuni dei migliori maestri pizzaioli della Penisola. Ogni sera, 10 coppie chef-pizzaiolo daranno vita ad un ristorante sui generis, con un menu “senza regole”, composto da piatti e pizze frutto del gioco e della contaminazione tra le due menti. A dare sfogo al proprio estro saranno gli stellati Roy Caceres, Angelo Troiani, Giuseppe Di Iorio, Katia Maccari, Michelino Gioia, Pasquale Palamaro con i maestri pizzaioli Pino Arletto, Giancarlo Casa, Salvatore Di Matteo, Edoardo Papa, Gianfranco Iervolino e Ciccio Vitiello. Grandi sorprese invece hanno in serbo Kotaro Noda, Nicola Delfino e Davide Del Duca che lavoreranno a quattro mani con i maestri della lievitazione Antonio Starita, Francesco Martucci e con il pizzaiolo di Da Michele, un’istituzione della pizza a Napoli e non solo. Costo: 38 euro. Per i palati curosii: Cantine da Chef International Edition, grande novità di quest’anno, 10 chef stellati provenienti dalle principali città europee proporranno una cena pensata per accompagnare le etichette di alcune delle migliori aziende del Bel Paese. Tra i nomi: Raphael Francois, da Londra, e Paul Ivić, da Vienna, Jan Hendrix, da Nizza, Takuya Watanabe da Parigi, Joris Peters da Rotterdam, Rogier Van Dam e Alexandros Ioannou da Amsterdam, Joe Barza da Beirut. Costo: 38 euro
Curiosità: tra i cuochi, i pizzaioli e i ristoratori presenti alla XIII edizione di Vinòforum, ben 19 provengono dalla Campania. Punte di diamante gli chef stellati Francesco Apreda, Michele Deleo, Lorenzo Cuomo, Pasquale Palamaro e Michelino Gioia. Tra i maestri degli impasti, oltre agli arci noti Di Matteo, Starita e Da Michele, abbiamo i casertani Francesco Martucci, Gianfranco Iervolino e Francesco Vitiello. Il nutrito esercito armato di mestoli e padelle si completa con Giuseppe Lo Iudice di Retrobottega, Antonio Gentile di Redfish, Marco Ambrosino di 28 Posti, con Pasquale e Gaetano Torrente, nonché con le insegne di Da Salvatore e dell’Osteria del Taglio.
Consigli per gli acquisti: comprare il biglietto di ingresso on line per evitare attese all’entrata.
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